Una donna di origine slovacca, quarantenne, emigrata in Italia quand'era ancora adolescente, si scopre improvvisamente incapace di dare senso e significato alla propria esistenza. Situazioni misteriose la inducono a indagare su sé stessa, sul suo passato, sul suo paese d'origine, sul rapporto coi genitori e con quei familiari che hanno segnato la sua infanzia e la giovinezza. Un viaggio a ritroso, a Bratislava, le fa scoprire un nuovo senso della vita e le offre gli appigli per continuare l'avventura della sua esistenza.
Anche questo romanzo si struttura entro uno schema predeterminato.
Diviso in tre parti, all'interno si susseguono 10 capitoli. E' quindi
uno schema in qualche modo rigido e che risponde a una precisa
geometria. Anche in questo romanzo è possibile rintracciare un prologo,
che è l'ampio sogno del primo capitolo.
Ma i sogni sono una costante di tutto il tessuto narrativo. Eppure è
possibile seguire la vicenda, il plot narrativo a prescindere dai sogni.
E' possibile rintracciare nel testo vari livelli di lettura a seconda
che si decida di considerare i sogni determinanti per la comprensione
del testo o si decida di tralasciare la loro analisi.
I livelli di lettura sono vari: da quello quasi giallistico (una
spy-story), a quello psicanalitico, ove il tessuto narrativo viene
determinato dalla scansione onirica.
E' preferibile leggere il testo da un punto di vista esistenziale, cioè
leggere nella storia la paura, l'angoscia che si manifesta nel passaggio
agli anni quaranta, quando alcune certezze della vita sembrano
scomparire e ci si sente in balia di fatti, persone, idee, che possono
anche perseguitare, ossessionare perché personificano ombre, orme,
rimasugli di una vita che si vorrebbe mutare, ma che si fa fatica a
trasformare.
Ogni cambiamento sostanziale non può che avvenire attraverso un riesame
profondo del passato, specialmente quand'esso è stato segnato da uno
spostamento da un paese a un altro come scelta obbligata. Ora la
scelta, l'accettazione della nuova realtà, forse mai avvenuta
completamente deve essere più consapevole.
Diventa necessario il reinserimento nel territorio d'origine, quasi
nuovo lavacro, nuovo battesimo, per affrontare l'incipit di una vita
nova.
Certe analogie fra la biografia dell'autrice e quella della
protagonista, sono quasi un ammiccamento al lettore, perché possa
considerare le vicende raccontate come una autobiografia. Ma poi è la
stessa struttura del tessuto narrativo a distogliere il lettore da
questa tentazione, ridando al testo una caratteristica di fiction.
Il testo, impostato come una spy story, si legge con trasporto e
coinvolgimento.