Lunedì,10.1.2000
Caro Diario,
quando sono nata, c'era felicità e gioia nella mia casa. C'era festa, furono invitati amici e parenti e i miei genitori offrirono un ringraziamento per il Signore. Era Lui che mi ha messo nelle loro mani e non mi avevano detto che ero nera e selvaggia.
Quando ero piccola e frequentavo la scuola, nessuno mi aveva chiamata nera e selvaggia; c'erano bambini provenienti da altri Paesi, erano sia neri che bianchi. Eravamo amici a vicenda, c'era rispetto e collaborazione tra ricchi e poveri; nero o bianco, i miei insegnanti non facevano alcuna differenza.
Devo smettere, Diario mio, a presto!
Sabato, 15.1.2000
Caro Diario,
i problemi sono iniziati al mio arrivo in Italia. Camminavo per strada e la gente si fermava a guardarmi, bisbigliandosi nelle orecchie parole per me incomprensibili; diventò un gioco - anche a scuola - mettendomi a volte in imbarazzo. Ero arrabbiatissima, quando ho scoperto che dicevano che ero sporca, perché nera. Da allora ho incominciato a chiedermi che cosa volesse dire essere nero.
Ciao, a presto!
Lunedì, 17.1.2000
Caro Diario,
anche oggi mi chiedo che cosa voglia dire essere nero. Sono veramente una nera? - mi ripeto con insistenza.
Posso distinguere i colori dell'arcobaleno, ma non riesco a trovare la differenza tra bianco e nero. Chi ha cominciato questa storia tra bianchi e neri? Esiste veramente il concetto di razza? Gli scienziati riescono a trovare la differenza? Alla fine ho tratto la conclusione che qualcuno ha paura dell'altro e non riesce ad accettare di essere inferiore. Ecco perché pensa a se stesso e fa di tutto per rimanere superiore.
La questione della razza è un'invenzione dei bianchi. La storia ha dimostrato come gli europei sono entrati nel nostro paese. Noi vivevamo tranquillamente in armonia con la natura. Non li abbiamo invitati; hanno invaso la nostra terra e hanno costretto la gente a lavorare nelle loro piantagioni. E' un pezzo di storia che non sarà mai cancellato, ma per questa invasione nessuno è stato incriminato, con il risultato che tutti i paesi colonizzati sono diventati poveri. Nell'ultimo secolo abbiamo visto lo sterminio degli Ebrei, l'uso della bomba atomica, le grandi migrazioni e la gente che moriva di fame. In questo nuovo millennio abbiamo visto allo stadio dell'Olimpico uno striscione con scritte razziste. E' la prova che la discriminazione razziale non sarà dimenticata facilmente.
Non ho più idee, Diario mio, ti saluto.
Mercoledì, 19.1.2000
Caro Diario,
ormai ho quindici anni e ancora mi chiedo perché esistono il razzismo e i pregiudizi. Io
lotterò perché nel mio paese nessuno sia uno straniero, né extracomunitario né selvaggio.
Ciao.
Amarachi Ajuzie nata in Nigeria, frequenta l'Istituto Tecnico per Periti Aziendali e Corrispondenti in lingue estere.
Racconto tratto dalla raccolta Pagine Colorate
a.c Francesco Argento e Alberto Melandri