SCAFFALE/1-http://giornaleonline.lasicilia.it/-martedì 3 dicembre 2013
Belozorovitch, uno spaccato di vita
Nella freschezza del suo viso i tratti di una poesia intensa e pacata, dolcemente fascinosa. Nei suoi versi tutta l’autenticità di chi d’arte ne capisce e di imparare non è mai stanco. Nelle sue composizioni si respira a pieni polmoni la terra che l’ha generata, la Russia e i paesi in cui è vissuta, il Portogallo e, adesso, l’Italia. Anna Belozorovitch, giovane autrice già nota ai critici e a un pubblico debitamente colto, con la sua nuova silloge “Qualcosa mi attende” (LietoColle, pp. 92, euro 13), prefazione di Vincenzo Mascolo, ci consegna uno spaccato di vita, sospeso tra una positiva ansia di pensiero e un carezzevole disincanto. Il mondo che la circonda e con cui si misura è raffigurato attraverso ricordi d’emozioni e ricercatezza sperimentale coniugati in un’unica, felice soluzione finale che si stempera nelle sue poesie, come, ad esempio, in “Parole”: «Io le credevo solidi mattoni, una volta, / bulloni freddi e robusti d’avvitare/ con calma e determinazione intorno ai fatti, / con scritto e con vigore intorno ai sogni. / E dietro a mura che avrebbero sorretto, / fino alle nuvole e con radici immense, / io non avrei avuto mai qualcosa da temere: / avrebbero protetto fatti e sogni. / Che errore: là dietro non c’è alcun riparo/ e il muro alto dondola fino in cima. / Quanta stanchezza per tirarlo su, tenerlo fermo. Solo il silenzio, scopro, dura e trattiene».
RITA CARAMMA