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Gioventù

raffaele taddeo

Sembra che la modalità poetica di Anna Belozorovitch con questa silloge abbia mutato registro. L’incanto, il desiderio di rimanere bambina nell’animo e contemplare nell’attesa un’epifania sorprendente pare abbia ceduto il passo ad una sorta di disillusione e alla necessità di intraprendere un cammino: “E’ arrivato il momento di andare avanti./…/Addio amori, addio speranze,/Addio altre risa e pianti./…/Coraggio, io non sbircerò le carte:/ d’ora in poi, sarà per sempre “adesso”.”

Anche la poesia iniziale Gioventù insiste su una diversa consapevolezza: “che ci sarà un sorriso dopo ogni pianto,/ che ogni guaio è pista e non multa,/che solo i gesti definiscono l’età/ nella così temuta vita adulta,/ e che è sempre meglio quello che verrà.” Si evince anche una disillusione dell’attesa e del suo senso positivo: “Un momento freddo, vuoto./doloroso, nell’ansia dell’attesa/ è la fretta di vivere;/ fa credere che il bello stia ancora per venire./Non è un momento felice,/ per quanto lo sembri:/fa odiare il presente.”

Ma quello che meraviglia di più è la scoperta del dolore e della sua forza. In Essere pioggia aveva rifiutato un poetare che fosse espressione del dolore: “Oggi mi sento crudele per non essere malvagia,/ e traditrice per essere di buon umore”, versi che erano sati preceduti da “Ebbene. Io lascio libero il posto./ Deprimetevi e prendetene le lodi”. Rifiuto nelle prime due silloge di assimilare alla poesia la sofferenza e il dolore. In questo testo abbiamo una poesia che sembrerebbe degna di un Leopardi: Vorrei avere meno forze/ perché si veda quanto sto soffrendo./Esporre l’ulcera che è il mio cuore/ Vorrei saper non ridere mai più/ cader per terra come un panno sporco./e non vedere i raggi gialli sulle mie pareti./Lasciare lacrime di sangue secche sul cuscino/ essere nulla, o non essere mai più”. Tutta la silloge risente di questa nuova consapevolezza che è il dolore, la solitudine, a volte anche l’amarezza dell’amore. Da questo punto di vista “gioventù” rappresenta un tradimento della scoperta poetica dell’attesa con cui aveva riempito le pagine di essere pioggia.

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Supplemento

(ISSN 1824-6648)

Anna Belozorovitch: la poetica dell'attesa

A cura di raffaele taddeo

 

Anno 10, Numero 42
December 2013

 

 

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