Via Baldinucci, 76
Filmato
All'interno di un appartamento la moglie dice al marito: "Ciao, vado al corso di scrittura creativa" e guardando l'orologio aggiunge: "Mamma mia! Sono in ritardo".
Prende la borsa ed esce.
Rimasto solo, il marito apre la dispensa in cerca di qualcosa che non trova.
Innervosito, si sdraia sul divano.
Stazione ferroviaria della Bovisa.
Un uomo agitatissimo scende dal treno. Si guarda intorno e con un'aria piuttosto confusa cerca l'uscita.
Con passo energico percorre diverse vie del quartiere segnate dal passato: fabbriche dismesse, un arco con la scritta dell'ex Armenia Milano Film, una storica fontana contro la quale, vuoi per la concitazione vuoi per il buio, va a sbattere. Perde l'equilibrio e vi finisce dentro.
Inzuppato dalla testa ai piedi cerca di orientarsi e si accorge di aver superato il numero civico che cercava in Via Baldinucci.
Torna indietro, davanti al n. 76, entra nella sala riunioni della biblioteca, dove i partecipanti, compresa la moglie, stanno facendo una pausa attorno a un tavolo apparecchiato con ogni bendiddio: torte, taralli, dolci libanesi, focacce.
Bagnato fradicio, come un ladro si intrufola tra le persone che, tra un boccone e l'altro, stanno piacevolmente chiacchierando, scambiandosi opinioni sulla lezione, su letture di vari libri e su vicende della giornata.
Lui, lasciando tutti esterrefatti, si fionda sul tavolo, afferra il sacchetto dei taralli che la moglie aveva portato da casa per condividerli con i suoi compagni di corso.
Soddisfatto per essere riuscito ad arrivare in tempo, prima che venisse aperta la confezione, torna a casa con il suo bottino.
Svegliandosi in un bagno di sudore, come d'incanto, si riprende dall'incubo alla vista dei taralli La Bovisa appoggiati lì sul tavolino vicino al divano.
Taralli La Bovisa dal sapore che sfida lo spazio e il tempo.