El Ghibli - rivista online di letteratura della migrazione

Il colpo

Bogumila Borowiec

Via degli Imbriani

Mi apre la porta senza le sue consuete galanterie. È in pigiama, con sopra una camicia e una giacca di lana, non rasato. Stava seduto in carrozzella, aspettandomi dietro la porta.
- Allora, come sta? Ha mangiato almeno qualche cosa?
- Sì, sì, ma non ho neanche la voglia di mangiare. Sto proprio malissimo.
- Dai, che facciamo un caffè. Mi dica tutto dall'inizio. Come mai sono entrate?
- All'inizio c'era solo quella più giovane. Mi ha detto, che ha dimenticato le chiavi e che stava aspettando sua mamma. Allora quando ho aperto il cancello, lei è entrata con me, abbiamo preso l'ascensore insieme ed è scesa al mio piano.
- Ma perché l'ha lasciata entrare in casa sua? Era pure un'estranea, no??!
- Mi sembrava quella del terzo, era anche truccata così... le assomigliava davvero. E mi ha detto che sua mamma mi salutava e che voleva sapere come sto. Allora l'ho lasciata entrare e le ho offerto un caffè. Cioè il caffè... lei si è offerta di farlo.
- Allora avete bevuto, e poi?
- Abbiamo chiacchierato un po’. Mi ha detto che studia, che conosce pure mio nipote, che l'ha visto la settimana scorsa, e infatti lui c'era qui giovedì scorso. E poi mi ha chiesto un favore. Voleva cambiare 50 euro, allora ho tirato fuori il portafogli dalla tasca, ma non avevo da cambiare. Lei ha detto che non importava.

Parla piano, con la voce bassa, rauca, soffocata e tremante, senza più rabbia né indignazione. Gli occhi senza luce mi guardano con una tristezza infinita. Io invece non riesco a controllare la rabbia.
- Ma come ha fatto, allora???
- Ho lasciato il portafogli sulla tavola. Poi sono andato in camera mia per cambiare i pantaloni, perché lei me li ha macchiati quando mi versava il caffè. Si scusava tanto, ma l'ha fatto apposta, adesso lo so. Evidentemente ha preso i soldi quando sono uscito. Tutta la mia pensione...

Vedo che soffre, anche per quel tono inquisitorio della mia voce, ma non sono più capace di calmarmi.
- E la catenina? Era pure in camera sua, no??!!
- Non lo so, non riesco a capire. Voleva aiutarmi a cercare i pantaloni puliti, ma non volevo. Eppure, in qualche modo ha fatto. Magari quando ha suonato quest'altra e sono andato ad aprire, pensavo fossi tu. E poi subito sono uscite tutte e due, proprio quando sei arrivata tu...
- Cholera jasna!!!
- ???
- Scusi, scusi, niente di personale.

Lui me le ha pure presentate come vicine di casa, gli ho stretto le mani. Ho anche subito avuto quella sensazione di disagio, anzi - di essere presa in giro. Loro sorridevano, ma era come se ridessero con scherno di noi, di tutti e due. Hanno programmato questo colpo in ogni dettaglio.
- Ha chiamato la polizia?
- Sì, mi hanno detto che sono in quattro e che operano nella nostra zona da otto settimane, ma non riescono a prenderle. La settimana scorsa hanno anche derubato la moglie di Piero, sai, quello del ristorante.
- E come hanno fatto? - Non lo so, dai, lascia lì, sono stanco, non ho dormito tutta la notte. Non ho voglia di fare più niente. Ho il vuoto nel cervello, ho il vuoto nel cuore. Sai, i soldi sono una perdita pesantissima per me, ma questa collanina d'oro era più preziosa di tutto. Era sempre appesa lì, sotto il televisore. La sera, prima di coricarmi la prendevo nelle mani per dire la mia preghierina. Volevo farlo anche ieri sera e non c'era più. È stato come un colpo nel cuore. Questo era il medaglione con la Madonnina di mia moglie, lei lo portava sempre, e adesso non c'è più.
E adesso sto morendo anch’io...

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Supplemento

(ISSN 1824-6648)

Il quartiere dei destini incrociati: corso di scrittura creativa

A cura di remo cacciatori e mihai butcovan

 

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Anno 9, Numero 37
September 2012

 

 

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