Via Morghen
Il mio rametto di fiori di zagara è lì, dentro una busta biaca che ho usato come segnalibro.
Pensavo che mi creassero problemi in aeroporto, (ultimamente sono così fiscali !), invece, tutto bene, è passato.
L’aereo che mi porta lontano dalle mie radici è partito. Presto mi ritroverò nella vecchia ma per me, sempre nuova via Morghen. Dal finestrino guardo la costa con le case che man mano si rimpiccioliscono e proprio sotto di noi, il mare blu cobalto, poi, solo nuvole.
Apro la busta, chiudo gli occhi e annuso. Il suo intenso e dolce profumo mi travolge, arriva al cuore, allo stomaco, fino alle dita dei piedi.
Sì, proprio così, sempre. Il profumo unico della mia terra è dentro le mie narici e lì rimane, il cuore è sempre spezzato in due, lo stomaco mi si chiude in una morsa, ma i miei piedi continuano ad andare verso il futuro.
Sempre però con tutte le mie membra trasudanti di zagara.