Giardinetti, Piazzale Lugano
Sto passeggiando felice e beato con Lucrezia, la mia migliore amica. Mi sento in pace con il mondo e me lo gusto, attività per un cui ho un debole, se proprio devo essere onesto. Lei mi tiene vicino, mi parla con tenerezza e io mi sento al settimo cielo, è come se fossi unico per lei. Per la precisione, lei è veramente unica per me, lo è da sempre. È la prima immagine che mi compare appena mi sveglio e l’ultima appena prima di chiudere gli occhi.
Chissà se se ne è mai resa conto. Come posso farglielo capire davvero?
Per ora non me ne preoccupo e continuo a starle al fianco. Le lancio ogni tanto una carezzevole occhiata, siamo soli io e lei in questo splendido parco cittadino, in piena fioritura. La primavera fa miracoli al cuore umano!
Soli? Quasi soli! Davanti a noi un’apparizione, bella da non dire. C’è qualcosa in lei che mi attira subito; tento di liberarmi dalla mano di Lucrezia che avverte con timore che qualcosa non va e fa di tutto per trattenermi vicino a lei. La sua voce, prima carezzevole, diventa sempre più irosa, concitata. Ogni suo sforzo di trattenermi risulta vano… fuggo, le chiedo perdono nel pensiero e spero che capisca... Di fronte a una splendida cockerina non c’è amicizia che tenga! Non ti preoccupare padroncina mia adorata, appena posso torno.