El Ghibli - rivista online di letteratura della migrazione

Storie d'amicizia e vicinato

Marisa Gaggini

Via dell’Aprica, 26

Sei proprio elegante stasera. Questo azzurro ti sta benissimo e anche il nuovo taglio di capelli è perfetto. D’altronde sei la protagonista: è la tua festa dei sessant’anni.
Adesso potremmo dare il via al festival delle frasi fatte: “Come passa il tempo…”, “Sembra ieri…”, “Il tempo vola…”.
Dici che spesso le frasi fatte hanno una loro verità. Effettivamente, se pensi che ci conosciamo da ben più di quarant’anni…
Mentre ci guardiamo e sorridiamo in preda a un tardivo attacco di vanità femminile - noi della generazione per cui i blue-jeans sono stati una conquista - mi viene da pensare a come si costruisce il filo di una così lunga amicizia. Allora via ai ricordi.
Ricordi?
Prendevamo il tram insieme quando andavamo alle medie; allora alla Bovisa c’erano solo le elementari. Con i tram 7 e 8 arrivavamo ai Bastioni di Porta Volta. A ogni fermata saliva un compagno o una compagna; se erano in ritardo scendevamo ad aspettarli, tanto avevamo il tesserino. Ognuno aveva i suoi amici del cuore: io aspettavo Francesco, il figlio del droghiere e Ornella che odiava i suoi capelli rossi, tu Sergio, che era un po’ più grande, abitava in via Imbriani e aveva una sorella smorfiosa che forse si chiamava Luisa.
Chissà dove saranno ora.
Ricordi?
In quante case mi hai trascinato quando tu e Renato avete deciso di sposarvi! Una era troppo grande, l’altra troppo piccola, quella in piazzale Lugano troppo rumorosa, quella in via Prestinari aveva un bel terrazzo ma costava troppo. C’era sempre qualcosa di troppo.
Ricordi?
I viaggi: indimenticabile la Corsica con l’auto francese supermolleggiata, le strade impossibili piene di curve, la nausea costante. E l’Irlanda, con i suoi cimiteri che ti affascinavano, le croci di pietra tra i sassi, le settimane bianche, le vacanze d’estate e d’inverno, i tuoi bambini e ora i nipotini, cresciuti nella cerchia degli amici. I giorni dell’allegria e del dolore condivisi, le presenze e le assenze, i nostri vecchi salutati insieme con la tristezza dolce che nasce dal ricordo di giorni felici.
Ricordi?
Quella volta che… Quell’estate in cui… Quella foto orribile… così il lungo filo della memoria si dipana fino a questa sera di primavera. Se ci pensi è un privilegio viverla ancora insieme, amica mia.

Home | Archivio | Cerca

Supplemento

(ISSN 1824-6648)

Il quartiere dei destini incrociati: corso di scrittura creativa

A cura di remo cacciatori e mihai butcovan

 

Archivio

Anno 9, Numero 37
September 2012

 

 

©2003-2014 El-Ghibli.org
Chi siamo | Contatti | Archivio | Notizie | Links