El Ghibli - rivista online di letteratura della migrazione

Gruppo Bovisa Verde

Marta Fazi

Via Ricotti

Erano i primi anni ’80, quando nel nostro quartiere si costituì un Gruppo Ambientalista. Si chiamava Gruppo Bovisa Verde, che poi negli anni si trasformò in Associazione Bovisa Verde. Lo scopo di questo gruppo, piccolo ma molto attivo, era quello di sensibilizzare gli abitanti del quartiere e le istituzioni sulle problematiche ambientali e di riuso della zona, dopo la chiusura delle numerose fabbriche, avvenuta molti anni prima.
Ci si trovava tutti i lunedì sera, in via Ricotti, per discutere dei problemi del quartiere, programmare interventi, redigere lettere.
Una volta al mese si organizzava una cena o una pizzata, di solito al Circolo di via Mercantini, allargata anche a tutti gli amici che non venivano al lunedì sera ma erano presenti e solidali durante le iniziative.
Furono molte le iniziative in quegli anni! La Festa di Primavera, la Caccia al tesoro con i bambini della scuola elementare, Cento Fiori in Piazza Bausan per sistemare le aiuole intorno alla fontana e ridare dignità alla piazza, cuore del quartiere.
Una domenica pomeriggio venne fatta una passeggiata per le vie della Vecchia Bovisa. Genitori e ragazzi armati di vernice e pennello, disegnarono grandi punti di domanda sui muri di molti edifici dismessi e abbandonati per chiedere, in modo evidente, quale sarebbe stato il destino del quartiere.
Il lavoro forse più impegnativo, che ha richiesto molto tempo ed energia, ma di grande soddisfazione, è stato fatto sull’area dell’ex Ospedale Bassi.
Il quartiere aveva fame di verde, non c’era un giardino pubblico degno di questo nome, mentre l’area dell’ex Ospedale, chiuso da tanti anni, era lì abbandonata, pronta a rinascere a nuova vita. Circondato da un alto muro, al suo interno una vegetazione fitta e selvaggia stava ricoprendo tutte le numerose palazzine, alcune anche molto belle, che stavano andando lentamente in rovina.
Dalla finestra della soffitta di una amica in via Guerzoni, a ridosso dell’ex Ospedale, venne girato un video di quello che si riusciva a riprendere al di là del muro e venne intitolato Il verde negato. Accompagnato da audio e musica, venne poi portato nelle scuole del quartiere ed ebbe un grande successo.
La gente scoprì quale ricchezza si nascondeva al di là di quel muro. Era necessario fare qualcosa per abbatterlo!
Così furono organizzate diverse iniziative per riuscire a raggiungere questo scopo.
Un sabato pomeriggio, con un amico della LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) entrammo nel giardino dal lato di via Livigno. Era bellissimo, sembrava di essere in un bosco segreto! Vennero posizionate, su alcuni alberi, casette per gli uccelli.
Nelle settimane successive, chiedemmo il permesso al Consiglio di zona di poter usare una grande sala a fianco del Comando dei Vigili, all’interno del giardino, e organizzammo una festa la domenica aperta al quartiere con giochi, musica e merenda, la prima di una lunga serie.
Una di queste si chiamò Caro Parco ti abbracciamo, dove una catena umana, tenendosi per mano, circondò il Parco. Noi del gruppo eravamo piacevolmente stupiti dalla grande partecipazione degli abitanti del quartiere.
Oltre alle manifestazioni c’era anche, da parte del gruppo, un grosso lavoro burocratico per la presentazione di petizioni, richieste, progetti.
Alla fine il “Parco Bassi” in parte si realizzò. Non era proprio come noi lo avevamo pensato. Solo una parte dell’area venne adibita a giardino pubblico, una grossa fetta sul lato di viale Jenner venne lasciata recintata e lo è ancora oggi.
Molte palazzine vennero ristrutturate, ma molte altre lasciate al loro destino di abbandono, nonostante le richieste, da parte di varie associazioni, di poterle avere per sistemarle ed utilizzarle come sede delle loro attività. Sono state fatte strade troppo ampie al suo interno, privilegiando l’asfalto al verde del prato. Non è stato previsto un impianto di irrigazione e durante l’estate il prato muore, così non è necessario il taglio dell’erba!

Per circa venti anni il Gruppo Bovisa verde lavorò nel quartiere, poi i fatti della vita di ciascuno di noi a poco a poco tolsero energia; non c’era ricambio. Nel 2001 Luigi, il fondatore e instancabile animatore del gruppo morì e con Lui anche le poche forze rimaste. Finché a tre anni dalla sua morte, per ricordarlo, non con la solita commemorazione dietro a un tavolo degli addetti ai lavori, si pensò di fare uno spettacolo di teatro che a Lui piaceva molto.
Vennero chiamati a raccolta gli amici, per la maggioranza senza alcuna esperienza teatrale alle spalle, ma pieni di entusiasmo. Tutto era nuovo, ogni giorno una scoperta, mesi di prove e alla fine venne presentato nella biblioteca di via Baldinucci L’interrogatorio di Lucullo di Bertolt Brecht. La biblioteca era gremita di gente fino all’inverosimile, fu bellissimo, era nato il Gruppo Bovisa Teatro. Ma questa è un’altra storia.

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(ISSN 1824-6648)

Il quartiere dei destini incrociati: corso di scrittura creativa

A cura di remo cacciatori e mihai butcovan

 

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Anno 9, Numero 37
September 2012

 

 

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