El Ghibli - rivista online di letteratura della migrazione

Una storia al femminile

Marta Fazi

Giardini di via Baldinucci-Candiani

Tu chi sei?
La tua bis-bisnonna bambina che alla fine dell'Ottocento, a sei o sette anni, andava a vendere, scalza, i fichi con i fratelli più grandi. Il padre li contava, per essere sicuro che non ne mangiassero, durante il giro a piedi di paese in paese. A sedici anni si sposò con un ragazzo poco più grande di lei, burbero e arrogante, come quasi tutti gli uomini di allora. Era il padrone e faceva la sua vita fra gli uomini, fuori casa, lavoro e osteria, vino e mangiate. Ma lei forte, allegra, cantava romanze. Era autonoma, faceva la bustaia e la calzolaia e spesso barattava il suo lavoro con cibo per i suoi figli, quattro femmine e due maschi. La prima figlia era la tua bisnonna, che a sei anni curava nella stalla i cavalli degli uomini che venivano, tutti i lunedì, al grande mercato del paese e che con i pochi soldi che racimolava, comprava strofinacci per il suo corredo. Da ragazzina voleva farsi suora, ma il padre mai avrebbe dato la "dote" a un convento.
Lei era molto religiosa o forse un po' bigotta, ma raccontava storie anche piccanti con grande naturalezza. Faceva la pantalonaia, presso un sarto, in un paese vicino. La tua bisnonna rifuggiva da ogni frivolezza femminile. Anche se giovane, aveva sempre il fazzoletto in testa e il vestito sempre con un po' di manica, a differenza delle sue sorelle. Aveva poco meno di vent'anni, quando sentì dire da un uomo a sua madre: "Che belle gambe ha questa vostra figlia!". Lei fino ad allora aveva pensato che le gambe fossero tutte uguali!
A ventitré anni si sposò, con uno dei figli del sarto presso il quale lavorava. Chissà se per amore o solo perché era difficile allora restare nella condizione di "zitella". Chissà come ha vissuto o subito la sua vita coniugale, con tutte le sue contraddizioni, i suoi tormenti e i suoi tabù. A venticinque anni nacque una bambina, tua nonna, e un anno dopo un maschio. Allora erano i maschi i figli ambiti. Le femmine contavano meno, già da subito dovevano abituarsi a restare nell'ombra, a lavorare, a sacrificarsi, a essere meno valutate, a essere considerate meno capaci... Questo penso l'abbia segnata per tutta la vita. A quattordici anni lavorava già da sola come sarta e divenne una sarta eccezionale. Aveva già un fidanzato, un bravo ragazzo di qualche anno più grande di lei, ma a sedici anni rimase incinta, la prima volta che si sono amati, in un orto. Che vergogna, quante umiliazioni ha subito allora, quanta miseria. Nacque una bambina, tua mamma.
Una bambina molto coccolata ma soffocata, con una mamma e una nonna sempre ansiose, piene di apprensioni e paure. Crebbe timida e sensibile, attenta a tutto quello che si diceva e accadeva intorno a lei, paurosa ma testarda, a nove, dieci anni diceva: "Preferisco sbagliare con la mia testa piuttosto che fare giusto con la testa degli altri!". Non faceva mai giochi di squadra, per paura di sbagliare, ma nei giochi in casa era una "leader". A poco più di diciannove anni, la prima sera che uscì di casa, in una serata qualsiasi, conobbe un ragazzo "grande". Fino ad allora aveva avuto il permesso di restare fuori la sera solo a Capodanno o Carnevale, fino ad allora aveva frequentato solo coetanei. Cominciarono a frequentarsi e la sua vita cambiò. Era tutto una scoperta, usciva sempre, tornava tardi, vedeva cose e luoghi impensati. In casa cercarono di comprimerla, di vietare, come avevano sempre fatto, ma ormai era un fiume in piena. Dopo meno di un anno e mezzo si sposarono. La tua mamma era molto giovane, piena di casini, doveva ancora crescere, maturare, fare chiarezza, smussare gli angoli, non vedere tutto bianco o nero. Bruciò le tappe, piena di follia giovanile. Un anno dopo, nacque un bimbo, uno splendido bimbo, e dopo altri diciassette mesi nascesti tu.
La giovane donna ascoltava, commossa, la storia delle sue origini, seduta sulla panchina nel giardino di via Baldinucci-Candiani.

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(ISSN 1824-6648)

Il quartiere dei destini incrociati: corso di scrittura creativa

A cura di remo cacciatori e mihai butcovan

 

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Anno 9, Numero 37
September 2012

 

 

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