El Ghibli - rivista online di letteratura della migrazione

Percorso

Giovanna Del Grande

MM3, stazione Dergano, via Carlo Imbonati

Aspettare il tram sul viale che collega l’hinterland a Milano è come trovarsi su un campo di battaglia, i rumori ti colpiscono da tutte le direzioni, non c’è scampo.
Quasi non sentivo lo sferragliare del 31 in arrivo sulle rotaie, distratta dal potente rombo delle motociclette che partono sincronizzate a semaforo verde, come fossero la cavalleria, seguite a ruota dalle auto immerse nell’assordante rumore di motori in ripresa.
Salgo sul tram, lancio un’occhiata veloce al solito posto, quello più defilato. È libero. Mi siedo, mentre cerco il libro nella borsa, la signora con il telefono cellulare in mano si avvicina pericolosamente e si ferma accanto a me. Costretta all’ascolto sento domande seguite da informazioni, risposte, supposizioni, il suo tono di voce si adegua di continuo al contenuto. Fosse una conversazione in una lingua a me sconosciuta potrei ascoltarne il suono, così, mi tocca tutto il resto.
Sono decisa a leggere, la riga però è sempre la stessa, come un mantra che a poco a poco si converte in un chiacchiericcio mentale fastidioso.
Di continuo la vocina metallica dell’annunciatrice ATM ricorda la fermata successiva, la prossima è la mia.
Scendere dal tram a Zara alle 8.30 del mattino è come entrare nel programma di centrifuga e più o meno il rumore del traffico te lo conferma. Mi butto subito, come inseguita, alle scale della metropolitana, tra scalpitii di tacchi alti e bassi inforco la scala mobile decidendo di fermarmi a destra e finalmente osservare per qualche istante gli altri che corrono a sinistra, ma già si avverte il suono modulare del metrò in arrivo, quindi… Ora faccio suonare i miei di tacchi!
La corsetta va a buon fine, le porte si chiudono sibilando alle mie spalle e si parte. Concentrarmi sui rumori del treno mi è sempre piaciuto, ma quelli del metrò sono più inquietanti, tanto che l’arrivo del fisarmonicista mi mette sempre di buon umore a differenza della cantante. È il suo repertorio che lascia a desiderare. Strani amori di primo mattino e per giunta amplificata, mi manda veramente in bestia! Grazie al cielo oggi è il turno della fisarmonica. Esecuzione impeccabile! Fossimo in teatro applaudirebbero tutti, ma qui il successo si misura in altro modo. Presto attenzione al suono delle monete in offerta mentre cadono nel bicchiere di plastica del fisarmonicista, nella speranza che aumentino, lui suona davvero bene e in più non bada al tempo se non a quello necessario a completare il suo pezzo. Un vero artista.
Con l’ultima apertura e chiusura di porte, il vagone si è quasi svuotato. Cerco di individuare il passeggero più silenzioso, operazione difficilissima che richiederebbe un corso di formazione. Sbagliare posto ora significa non riuscire a leggere neppure una parola di quel bellissimo libro di poesie iniziato giovedì. Tempo fa sulla linea 1 un uomo e una donna, notando la mia concentrazione nella lettura, litigarono, lui le diceva di parlare piano e lei con voce stridula sosteneva che per leggere si va in biblioteca!
Con un mezzo sorriso, ripensando a quel battibecco, siedo accanto a un uomo cinese che sta dormendo; nella speranza che non russi apro il libro ascoltando il suono delle pagine che mi scorrono tra le dita per ritrovare il segno, ed ecco… lo stridio dei freni mi fa perdere il momento di compiacimento.
Apertura porte. Salgono tre donne con una decina di bambini vocianti. I bambini si sa mettono sempre allegria, ma ora, proprio ora! Le loro voci si aggiungono ai rumori di fondo, come un concerto di musica sperimentale alla John Cage e la mia acidità sale a dei livelli pericolosi, mi pare di udirne la sirena. Inaspettatamente sento scandire le parole della poesia. Eh sì… sto leggendo ad alta voce! Sempre meglio che prendermela con i cuccioli. Cala un silenzio da fiato sospeso e la voce, indipendente da me, nella lettura sale di tono.

Frenata – Apertura porte – Stazione di “Dergano”.

p>

Home | Archivio | Cerca

Supplemento

(ISSN 1824-6648)

Il quartiere dei destini incrociati: corso di scrittura creativa

A cura di remo cacciatori e mihai butcovan

 

Archivio

Anno 9, Numero 37
September 2012

 

 

©2003-2014 El-Ghibli.org
Chi siamo | Contatti | Archivio | Notizie | Links