Car.,
spero che la presente mail ti troverà in ottime forme, te, la bella cucciolina e P. Per quanto mi riguarda, io sto bene ma ho tanto da fare, come gli abitanti di questa belva di città!
Qualche minuto fa’, mentre cercavo degli spilli, ho visto un cumulo di foglie di menta secca nel barattolo dove tengo punte e spilli.
Ho subito pensato a te, al tuo modo di profumare i tuoi scritti cartacei con qualche foglia di qualche pianta aromatica. Ho pensato che fosse una tua foglia!
Invece non veniva da te quel cumulo ma da me: da Ghilarza più precisamente, dove crebbe e visse il giovane genio Antonio Gramsci. O piuttosto veniva da te, ma solo in quanto modo di fare che mi hai trasmesso …
Comunque ti ringrazio molto per i tuoi jolis mots e per i tuoi pensieri che vagano nelle belle contrade dei ricordi ove vagano i miei. Grazie anche per l’attenzione che presti al mio romanzo.
Spesso sono gli altri che ci guidano nei territori bui di noi stessi!!! Così ha fatto con me un certo Luca Fontana quando aveva visto che il mio “Fiamme in paradiso” era pieno d’ironia così come l’anima che l’aveva prodotto.
Prima di Luca, non avvertivo nessuna ironia in me, non ne sospettavo l’esistenza, potrei anche dire che non sapevo nemmeno che esistesse una bella belva epistemologica che si chiamava ironia.
Tutta la scienza o la conoscenza che ne avevo consisteva nel cercala altrove, negli altri e nelle loro opere, mai dentro di me.
E tu? Tu mi hai portato a vedere in me un’altra belva; più magica questa perché essa inghiotte la prima e l’accende di magia: parlo della Poesia!!!
Ti ricordi quando leggevi alcuni brani dello stesso “Fiamme” e quando ti leggevo alcune delle mie poesie? Ti stupivi che io non ne sentissi nessuna gelosia.
In realtà mentre leggevo interrogavo confusamente le espressioni del tuo viso, il ritmo del tuo respiro, la luce dei tuoi occhi e le tue reazioni…
E ci vedevo quello che non vedevo prima. Scoprivo vasti territori della mia propria anima a me celati e sconosciuti!!
Allora entrò in me, nella mia profondità più abissale, la convinzione che quelle parole non erano altro che poesia.
A proposito (forse te l’avevo detto, forse non), due anni fa’ sono stato segnalato con “Menzione d’onore” del Premio di poesia “Lorenzo Montano” per una mia raccolta di poesie – tuttora inedita- dal titolo “Tempora et mores”.
Raccolta nella quale c’è una poesia che trovo molto bella (non ridere della mia presunzione) e che parlava delle poche persone che mi hanno insegnato qualche cosa di fondamentale. La poesia s’intitola “Lezioni di vita”. Ci sei anche tu.
L’anno scorso, venni in seconda posizione in un concorso di haiku. Avevo partecipato con cinque haiku sul mare (tema scelto dagli organizzatori del concorso), io che non sono una creatura di mare. Ti rendi conto?!
Uno dei miei haiku è stato pubblicato in un libro che non ho ancora visto!!
Cara mia, ciò per dirti un po’ quanto ti sono grato.
Detto questo, so che ci vuole un po’ di tutto per fare un mondo, come dicono i francesi. In altri termini ho i piedi ben radicati nell’argilla, matrice di ogni valore autentico della vita.
Cara mia, contento, lo sono più per la pubblicazione che per l’occasione che questa mi da’ per entrare in comunicazione profonda con questo Altro cui i poteri di beneficenza su di noi è senza limiti:
“Conosci te stesso via l’altro!”
Questa è la vera conoscenza di sé. Dirlo così non è tradire l’esortazione scritta sul famoso tempio dell’Oracolo di Delfi ma è un modo per realizzarla.
Forse le presentazioni inizieranno dal mese di gennaio in poi. Per il momento sto cercando di fare un po’ di propaganda e quindi devo aspettare un po’ per raccoglierne i frutti.
Appena riesco ad organizzare qualche presentazione e appena so dove e quando, te lo farò sapere senz’altro.
Car., se in questo momento sei sveglia, ti auguro una bellissima serata. Se sei già a nanna, tanti grandi e bei sogni e in entrambi i casi ti auguro una buona permanenza nel magico vagare, nella più preziosa contrada… la vita.
16-11-08