El Ghibli - rivista online di letteratura della migrazione

Sceneggiatura filmica di Fiamme in Paradiso

Abdelmalek Smari

Testo teatrale rappresentato al Centro sociale Leoncavallo su riduzione teatrale di Giancarlo Monticelli

C’E' SEMPRE UNA SPERANZA
Frammento di un progetto di sceneggiatura, tratto da Fiamme in paradiso, scritto per il regista Marco Bechis
1999-2000

IN ALGERIA

EXT: TERRENO DI CALCIO GIORNO

La MDP si apre su un cielo azzurro. Si sentono le grida di alcuni ragazzini.

La MDP scende man mano e scopre gli alberi (pini) verdi sullo sfondo del cielo azzurro.

Un gruppo di ragazzini giocano a calcio su un terreno polveroso. All’intorno ci sono i tifosi. Tutti sono ragazzini.

Il terreno era una volta, un cimitero francese. Ci sono due monumenti vicino al muro di pietra che circonda il luogo. Il muro costruito con la pietra tagliata, assomiglia a una bocca a metà sdentata.

Un ragazzino col viso rosso, su cui colano gocce di sudore, calcia violentemente un pallone fatto di stoffa arrotolata e legata con fili di gomma.

Il ragazzino guarda la scarpa del piede con cui ha calciato il pallone.

La scarpa è rotta. Il ragazzino è dispiaciuto.

IL RAGAZZINO
Mamma!

A questo punto il pallone gli passa vicino, ma lui non si muove.

Qualche amico lo sgrida.

L’AMICO< BR /> Corri, corri, Lulu. Cosa guardi?
LULU
Ho rotto la scarpa.

L’AMICO
Toglila.

Lulu guarda in giro. Il suo sguardo si ferma su uno dei ragazzini che seguono la partita.

LULU
(ai giocatori)
Io esco per un attimo
L’AMICO
Va bene. Larbi prenderà il tuo posto.

Lulu esce dal campo.

L’amico accenna a un ragazzino fra la folla dei tifosi.

Lulu è sulla lignea degli spettatori. È in piedi. Sta parlando con un ragazzino ben vestito e ha un paio di scarpe da tennis nuove e coi tacchi lampeggianti.

LULU
Ti prego Hamid, me le presti queste scarpe? Solo per continuare la partita.
HAMID
Te ho detto di no.
LULU
Perché?
HAMID
Sono nuove, non voglio rovinarle, ecco.
LULU
Ti giuro che non gli succederà niente.
HAMID
Ti ho detto, no.

Lulu cerca di baciare Hamid per convincerlo. Hamid non cede.

LULU
(insistendo)
Giuro sulla testa di tua madre! Senno tua madre andrà in inferno.
HAMID
(imbarazzato)
Ascolta, io non te le do, perché vengono dall’Italia.
LULU
Anche Karim, mio fratello, sta per andare in Italia. Mi ha promesso di mandarmi tuta, scarpe e pure un pallone. Ti faccio giocare con me. Dai che fra poco, la partita finisce.
HAMID
Lascia mi stare. Aspetta che tuo fratello va in Italia e digli di mandarti tutto ciò che vuoi. Io non voglio niente da te; mio fratello Mahdi mi basta.
LULU
Dai.
HAMID
(va via)
No. Non c’è speranza
LULU
E io ti dico che c’è sempre speranza

Lulu rimane al suo posto, triste, e le lacrime gli riempiono gli occhi azzurri.

EXT: STRADA GIORNO

Lulu appena uscito da scuola, viso rossastro, corre, gioioso, colla cartella nella mano.
Una ragazza ( Amel ), capelli e occhi neri, bel viso con trucco leggero, vestita con tailleur e borsa sulla spalla, il tutto color viola, guarda il ragazzino tra la folla dei bambini. Fa qualche passo verso di lui.

Lulu sembra non l’aver vista. Lei lo chiama.
AMEL
Lulu, Lulu!

Lui non se ne accorge.

Hamid, che gli sta correndo dietro, vede Amel e glielo fa sapere, fermandolo, tirandolo dal braccio.

HAMID
Dove vai? Guarda che una signora ti chiama.
LULU
(infastidito e incuriosito )
Aia, togliti la mano. Quale signora?

Hamid fa un accenno colla mano nella direzione di Amel.
LULU
Ah, ho capito.
HAMID
La conosci? Cosa vuole?
LULU
È l’amica di mio fratello.
HAMID
E cosa vuole?
LULU
Lasciami andare. Che ne so io?

L’amico si aggrappa di nuovo al braccio di Lulu. Corrono insieme. Lulu cerca di sbarazzarsi di lui. Si ferma, così anche l’amico.

LULU
(lo guarda negli occhi)
Mi lasci il braccio? E poi dove vuoi andare?
HAMID
Con te. Voglio sapere che cosa vuole.
LULU
Ti ricordi ieri?
HAMID
Cosa ti ho fatto?
LULU
Le scarpe.

A questo punto arriva Amel.
AMEL
Non litigate, vieni Lulu.
Lo prende dal braccio

LULU
Vuole venire con me!
AMEL
(all’amico con sorriso franco)
È una cosa che non t'interessa.

L’amico si allontana colle lacrime negli occhi.

Amel tira fuori dalla borsa una busta e la dà a Lulu.

INT: BAR GIORNO

La MDP si allontana lentamente dallo schermo di una TV. Si vede l’immagine di una tele speaker, una giovane e bellissima donna con capelli biondi e occhi verdi, che si alterna con immagini panoramiche italiane. La sua voce sorridente, ondula sul sottofondo di una bella musica.

La MDP scopre man mano il luogo. È un bar. Sulle pareti ci sono appesi delle bottiglie di diverse grandezze, e qualche pacchetto di sigarette di marca straniera.
Ci sono attaccate delle cartoline di città europee e una grande fotografia di Costantina. C’è anche l’immagine di una donna col velo tradizionale. Si vedono soltanto i suoi bellissimi occhi neri.
La sala è zeppa di gente, tutti maschi adulti; i giovani vestitisi in jeans o in cuoio, gli anziani con vestiti tradizionali (blu di Cina, berreti e altri con turbanti e gandura). Quasi tutti guardano la TV, fumando o bevendo qualcosa e commentando la trasmissione o scherzando.

La MDP si avvicina poi verso KARIM, un giovane trentenne, capelli biondi, occhi azzurri, con una barba, seduto a un tavolo. Ha sotto gli occhi un quotidiano di lingua francese, su cui si legge a grandi caratteri:
LE PEUPLE ALGERIEN N'EST PAS ENCORE MUR POUR LA DEMOCRATIE

Alla sua destra, una tazza di caffè e un bicchiere di acqua alla sinistra. Lo sguardo triste, diviso tra lo schermo e il quaderno su cui sta scrivendo qualcosa in arabo.

Una mosca volteggia vicino al bicchiere dell’acqua.

EXT: BAR GIORNO

Lulu colla cartella è in piedi. Un giovane arriva, lo vede. Lulu gli sorride timidamente.

IL GIOVANE
Che fai qui?
LULU
Sto aspettando Karim
IL GIOVANE
E lui lo sa?
LULU
No, diglielo tu.
IL GIOVANE
Perché non lo fai tu? Dai entra.

Il giovane lo prende per la mano, lo trascina proprio dentro.

LULU
(confuso)
No, no.
IL GIOVANE
(ridendo)
Dai, mica ti mangiano qua.

INT: BAR GIORNO

Lulu imbarazzato non sa dove appoggiare lo sguardo. Il giovane vede Karim chino sul quaderno, va verso lui, trascinando Lulu. Karim non se ne accorge.
Il giovane scherza con Lulu.

IL GIOVANE
Eccolo il tuo Karim. Ha sempre qualcosa da scrivere! Vuole andare sulla luna, forse.

Karim alza lo sguardo e sorride.

KARIM
C’è sempre speranza

Il giovane vede la mosca cadere nell’acqua e comincia a sbattersi nel bicchiere a metà pieno.

IL GIOVANE
(scherza)
Cos’è? Sta imparando a nuotare?
KARIM
C'est la fureur de vivre, la lutte pour la vie.
IL GIOVANE
Guarda, guarda è riuscita.

I due amici osservano la mosca bagnata che cammina sul bordo del bicchiere.

Karim alza lo sguardo e chiede a Lulu

KARIM
Cosa vuoi?

Lulu guarda il giovane e dice in una voce appena udibile

LULU
Ho un biglietto per te
KARIM
Cosa?
IL GIOVANE
Parli, io sono sordo. Non posso sentire
KARIM
Cosa stai dicendo?
LULU Ho un biglietto per te.
KARIM Fammi vedere.

Lulu, imbarazzato guarda il giovane poi Karim e non fa niente.

IL GIOVANE
Dai non essere timido. Di che cosa si tratta?

Karim si alza e si mette tra il giovane e Lulu

KARIM
dimmelo, di chi è?
IL GIOVANE
Che famiglia di timidi che siete, me ne vado.

Lulu tira fuori la busta e gliela dà

LULU
(a voce bassa)
È da Amel

Karim chiama il barista, un ragazzino col tablier sporco

KARIM
Iussef porta una gassosa
LULU
No, un gelato.
KARIM
Iussef, un gelato, un cornetto
LULU
Vado a prenderlo io

Karim apre la busta.

EXT: PIAZZA GIORNO

Qualche nuvola bianca percorre un cielo azzurro. Gli alberi della piazza, semi nudi, nascondono a stento i tetti dei palazzi all’intorno.
Karim con occhiali da sole, T.shirt bianco, jeans e scarpe da tennis è in piedi davanti a un’edicola. Lo sguardo è diviso tra la lettura dei grossi titoli di qualche quotidiano appesi all’ingresso dell’edicola e l’osservazione della folla che riempie la piazza.
Due giovane donne, una è velata l’altra no, fanno il giro nella piazza. Chiacchierano. Quando s’avvicinano da Karim partono in una timida risata.
Karim le segue dallo sguardo per un po’ prima che spariscano all’angolo di un viale.

EXT: VIALE GIORNO

La MDP fa vedere sul vetro di una porta:
COIFFEUR DES FILLES DE L'ANDALOUSIE

Sul marciapiede, davanti alla porta, le due giovane donne parlano con Amel. Questa è vestita di un abito bianco. Sui capelli scuri, c’è una forcina d’avorio in forma di "farfallina".<7p>

AMEL
L’avete visto?
LA GIOVANE VELATA
Complementi!
AMEL
Grazie. Purché sia un ragazzo facile.
L’ALTRA AMICA
Perché? Cos ha?
AMEL
Me lo chiedi a me?!
L’ALTRA AMICA
Ah… i maschi!
AMEL
Che volete? È così… Pazienza, va. Devo andare. Ciao.
LE DUE AMICHE
Ciao bella, ci vediamo.

EXT: PIAZZA GIORNO

Amel arriva in piazza, il viso un po’ rossastro. Karim appoggiato a un albero, la gamba sinistra piegata all’indietro contro l’albero. Amel, adesso è vicino a lui se ne accorge solo quando lei parla.

AMEL
Ciao.

Lui l’abbraccia e si danno due baci sulle guance. Si guardano negli occhi per un attimo. Si sorridono l’uno all’altro.

KARIM
Allora? Tutto bene?
AMEL
Un po’ stanca. E tu?
KARIM
Anch’io sono un po’ stanco, ma non dal lavoro.
AMEL
Per forza, se non leggi, scrivi. Ma cosa stai scrivendo?
KARIM
Niente di speciale. Ormai. Ma dove, dove andiamo?
AMEL
Dove vuoi tu.
KARIM
Ai giardini
AMEL
Ai giardini.

Karim è ripiombato nel silenzio. Ora camminano, la mano nella mano.

AMEL
Cosa hai?
KARIM
Niente
AMEL
Non ti credo. I tuoi occhi lo dicono chiaro.
KARIM
(sorridente)
Perché non chiederlo ai miei occhi allora?
AMEL
Dai se non lo dici a me, a chi altro lo dirai?
KARIM
(di nuovo grave)
In realtà non c’è niente di grave. Forse è la mia visione del mondo che è storta.

Amel si stringe di più a Karim. Ora camminano l’uno accanto all’altra in un viale grande, quasi deserto.

AMEL
(tenerissima)
Cosa ti preoccupa così tanto? Non sei l’unico ad aver perso il lavoro.
Papà ti troverà qualcosa da fare, vedrai.
KARIM
Glielo dirai davvero?
AMEL
Cosa credi? Per te farò di tutto.
KARIM
Cosa potrebbe fare?
AMEL
È l’amico intimo del direttore della banca dove lavora, sai?
KARIM
Ascolta non è il lavoro che mi preoccupa, è quello che scrivo.
AMEL
Non capisco più niente.
KARIM
(cupo)
Ecco, non riesco a pubblicare neanche una riga!
AMEL
Che senso ha, scrivere?
KARIM
Per me ha un senso. Ma la gente non lo capisce.
AMEL
Perché non fai come fanno gli altri? Cercati un lavoro, ci sposiamo e viviamo tranquilli. Il tempo non aspetta.
KARIM
Amel, consolazione mia, io no so fare come fanno gli altri, per la semplice ragione che non sono gli Altri.
AMEL
Confesso che non riesco a capire più niente. Ma perché non sei come gli altri? Per me sei il più bravo di tutti.
KARIM
Per te, ma per gli altri ...
AMEL
Anche per gli altri. Sai che le mie colleghe ti hanno trovato bellissimo?
KARIM
Che colleghe?
AMEL Dai, non fare l’imbecille. Anche loro sono belle, non dirmi che non le hai notate. Loro ti hanno visto, mentre mi aspettavi in piazza.
KARIM
(cerca di ricordare)
Stai parlando della donna velata e la sua amica?
AMEL
Esatto, vedi?
KARIM
Tu sei più bella.

Amel sorride e si stringe un’altra volta contro Karim.

LA MDP fa vedere il cielo azzurro, e il versante di una collina boscosa che si stende davanti agli innamorati, e che sovrasta alla città vecchia.

Giù, nella gola scavata, il fiume Rumhel serpeggia splendente verso spazi lontani.

EXT: BOSCO TRAMONTO

Amel è seduta a cavalcioni sulle gambe di Karim. Stretti l’una contro l’altro, si accarezzano, si baciano.

La MDP li lascia per far vedere la luce del giovane giorno che mette a fuoco i tetti delle case pittoresche della città antica e lo scorrere del fiume eterno.
Si sentono colpi di martello su un portone di lamiera.

La MDP gira e scopre un cantiere non lontano dal posto dove sanno Karim e Amel.

Un uomo, in divisa di lavoro, sporca, con barba fitta e trascurata sta aggiustando il portone. L’uomo s’accorge degli innamorati. Li guarda per un po’e getta violentemente il martello contro il portone.

La MDP torna verso i due ragazzi, che stanno sulle foglie gialle dell’autunno; Karim è steso. Amel con la preoccupazione nello sguardo, gli è seduta accanto.

Di nuovo la MDP fa scoprire il barbuto che viene rosso, ansimando e la fronte corrugata.

IL BARBUTO
(urlando)
Via di qua, diavoli che siete! Non è posto per il vostro sporco gioco.

Amel si alza in fretta, cercando di nascondere il viso. Karim cerca di rassicurarla

KARIM
Non è niente
IL BARBUTO
Vergognatevi

Gli innamorati vanno via senza toccarsi. Karim cerca di spolverare il T.shirt e i pantaloni. Camminano l’uno di fianco all’altra, silenziosi vanno via dal giardino. Poi Karim rompe il silenzio

KARIM
Hai visto che odio?

Amel per rispondere guarda prima indietro.

AMEL
Che scandalo! Io ho vergogna.
KARIM
Veramente non è più possibile continuare a vivere in questo paese
AMEL
Dove possiamo stare meglio se non nel nostro paese?
KARIM
Ma ci hanno reso impossibile la vita. Io non ci sto più. Non ne sopporto più questi divieti a catena.

Camminano, lentamente, vicini vicini.

LA MDP fissa per un po’ il sole e il cielo infiammato.

Karim guarda l’orizzonte, si ferma e tira Amel verso lui. Adesso sono zitti, ammirano insieme il panorama. Amel riprende la conversazione.

AMEL
Te l’ho già detto più volte che non possiamo continuare così.
KARIM
Abbi pazienza, è una questione di tempo. Te lo assicuro. Adamo stesso è stato cacciato dal paradiso, figuriamoci, noi!
AMEL
Tu trovi sempre materia a scherzare sulle cose serie!
KARIM
Parlo sul serio, non sto scherzando. Giuro.
AMEL
Tu dici così perché sei un uomo. Quanto a me, la gente mi prende per una puttana.
KARIM
Se diamo retta alla gente, siamo sempre tutto tranne ciò che siamo.
AMEL
Ascolta amore mio, perché non ci sposiamo e mandiamo a fa'nculo tutti gli invidiosi, He?
AMEL
(non lo lascia rispondere)
Ti capisco. Tu non devi pensare ai soldi; io ho ciò che serve.
KARIM
Non è questo. A me non manca un lavoro. Ciò che mi manca, e manca a tutti quanti in questo paese, è la gioia di vivere. Per esempio l’altro giorno ho ricevuto l’ennesima risposta da un editore che mi ha rimandato indietro una raccolta di poesie, senza una spiegazione. Proprio nulla!
AMEL
Non ti preoccupare per questo. L’importante è noi due.
KARIM
(evitando l’argomento di Amel)
Questa vita è diventata senza senso; non c’è libertà, non c’è dignità, né rispetto per le persone.
AMEL
(risentita)
Che dignità e che libertà!
KARIM
Non ne posso più, forse non è la culpa di nessuno.

Amel non risponde, l’ascolta, morsicando il labbro inferiore e guardando per terra.

KARIM
(imperturbabile)
Ho deciso di andare in Italia fra pochi giorni. Ho lì, un amico. Mi ha detto che c’è lavoro, e poi si paga bene là. Ho deciso di andarci a lavorare per un anno. Dopo di che, tornerò. Allora ci sposeremo. Che dici?
AMEL
Ascolta, perché non ti togli questa follia dalla testa e provi a cercare un lavoro qua e a stabilirti? Ho un po’ di soldi che ho risparmiato da molti anni, te l’offro. Non ti chiederò una dote pesante, ma solo ciò che la religione ci prescrive. Ti amo veramente. Non abbandonarmi.
KARIM
Ti prometto che fra un anno tornerò. E poi cos’è un anno? Niente. Noi, ci conosciamo da quasi due anni.
AMEL
O Dio! Comincia a fare buio, andiamo. Cosa risponderò a mio padre?

Gli innamorati se ne vanno di corsa.

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Supplemento

(ISSN 1824-6648)

Abdelmalek Smari: il poeta della liberta'

A cura di raffaele taddeo

 

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Anno 9, Numero 36
June 2012

 

 

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