El Ghibli - rivista online di letteratura della migrazione

fiamme in paradiso

raffaele taddeo

Nella quarta di copertina si legge che Abdel Malek Smari prima della pubblicazione di questo testo aveva visto la stampa di due suoi racconti in La lingua strappata edito dalla editrice Leoncavallo e può venire in mente a chi legge che la scrittura di questo romanzo sia avvenuta posteriormente a quella dei due racconti presenti nel libro citato in precedenza. La prima vera esperienza di scrittura, tormentata perché passata attraverso i due filtri dell’arabo e francese è stato questo romanzo. Scrittura sofferta eppure tanto lieve, perché il testo si presenta con una sua leggerezza, con una sua genuinità, con una sua selvatichezza quasi primordiale. In altra parte si affronteranno altri problemi relativi al problema dell’editing sofferto o rigenerante. In questa sede è opportuno mettere a fuoco alcuni aspetti del romanzo che lo rendono intenso, accattivante.

a) La vicenda esterna. Forse non c’è romanzo della letteratura della migrazione che abbia messo a fuoco in maniera particolare la micro storia dei primi momenti di arrivo in un paese nuovo senza possedere una lingua, senza possedere punti di riferimento, senza avere appoggi, se non molto vaghi. Come è possibile orientarsi in un paese totalmente nuovo senza conoscere nessuno, senza avere un minimo di possibilità di rifugio. Si segue il racconto quasi passo passo, così come lo sviluppa il narratore e si scoprono i luoghi ove chi arrivava a Milano all’inizio degli anni ’90 poteva trovar come indicatori di percorsi, di ulteriori passi da compiere. Più di 2/3 del testo descrive quanto avviene in poche settimane. Il tempo del romanzo è di circa 9 mesi, ma la maggior parte del racconto è concentrata nelle primissime settimane. C’è una sfasatura fra tempo della storia e tempo della scrittura che rende il tessuto narrativo più intensamente emotivo e partecipante.

b) La vicenda interna. Anche qui abbiamo qualcosa di insolito rispetto a tutti gli altri testi della letteratura della migrazione. Il lettore è accompagnato a scoprire ancora una volta passo dopo passo che cosa avviene nell’animo, nella mente del personaggio Karim al contatto con un nuovo ambiente, con un’altra realtà di vita, con altri spazi, con altro clima. Le credenze, le sicurezze, vengono subito messe in discussione. Forse mai in maniera così diretta in un testo scritto da un autore di origine straniera vengono affrontati alcuni snodi cruciali della cultura araba e l’apporto o il soffocamento della religione su di essa. Già nelle prime pagine, ad esempio, troviamo una dissertazione sulla carne di maiale, sulla proibizione a mangiarla da parte del mussulmani e sulle giustificazioni ingenue, insulse anche di natura medica con cui si tenta di suffragare questo divieto. Il narratore offre soluzioni ma il personaggio Karim non accetta ciò che non è suffragato dalla scienza, la sola che può dare una risposta libera da ogni “dittatura” direbbe Karim della religione. Un lettore italiano non può che fare solidarietà con Karim quando questi difende la cultura italiana e la sua superiorità rispetto ad altre culture perché la cultura italiana è ricca di storia dal medioevo fino ai nostri giorni e specialmente in quello snodo fondamentale che è stato il Rinascimento.

c) L’affermazione della dignità dell’uomo. E’ un filo rosso che attraversa tutto il romanzo. Pur nell’estrema indigenza, pur nelle condizione di pura necessità il valore della dignità dell’uomo e la sua perdita è il rovello fondamentale che assilla l’animo di Karim. Così quando viene sorpreso dalla polizia a dormire in una macchina, così quando viene brutalmente cacciato dal vagone di un treno, così quando rifiuta il prestito-regalo di un connazionale. L’assillo di Karim è quello di mantenere comunque la sua dignità di uomo.

Sul piano della struttura formale il testo presenta un narratore esterno, ma l’espediente del diario nelle prime pagine con narratore interno, propone al lettore un patto di solidarietà che non viene intaccato, non viene più rimosso.

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Supplemento

(ISSN 1824-6648)

Abdelmalek Smari: il poeta della liberta'

A cura di raffaele taddeo

 

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Anno 9, Numero 36
June 2012

 

 

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