El Ghibli - rivista online di letteratura della migrazione

Il nostro machismo è una maschera gay

Maria Giulia Minetti

“Il nostro machismo è una maschera gay”

Intervista per La Stampa di Maria Giulia Minetti 16-07-2010

“Come mai l’Argentina è il primo Stato sudamericano a votare una legge sui matrimoni gay? Se vuole glielo spiego come come viene in mente a me…” Adrian Bravi, nato a Buenos Aires nel 1968, da venti anni residente a Recanati (“In Argentina torno ogni momento, però, appena ho un po’ di soldi in tasca”), autore di due romanzi pubblicati in Italia da Nottetempo La pelusa e Sud 1982, quest’ultimo basato sulle sue esperienze di militare durante la guerra delle Falkland, non sembra troppo stupito.

Ma come? Una nazione che più ‘macho’ è difficile immaginare. La terra dei gaucho, del tango…

Il tango nasce proprio come una danza tra uomini. Le donne intervengono solo in un secondo tempo. In origine esprime un legame tra pari, tra persone dello stesso sesso. E’ un paradosso machista, se vuole.

Non lo sapevo

Se ne parla poco. Ma la tensione omo-erotica permea anche tutta la letteratura gauchesca, che salta una forma particolare di sfida tra gauchos, una tenzone poetica che prendeva la forma dell’aggressività amorosa.

cioè

Una specie di rap, se vuole. I ‘payadores’, i gauchos che suonavano nelle pulpeiras (osterie, ndr.) si lanciavano parole e musica, si battevano con passione, con sopraffazione. Vedo un gioco erotico molto forte in tutto questo.

Il risvolto omosessuale è tipico delle culture che esaltano la mascolinità, ma altrettanto tipico è negarlo. Cos’è successo?

S’è rotta la maschera, la vera natura del macho è venuta alla luce.

Come è stato possibile?

Certo ha contribuito la perdita d’importanza della Chiesa Cattolica. Il suo ruolo s’è ridimensionato drasticamente. Un po’ perché ai tempi della dittatura militare aveva appoggiato i generali, ma anche perché la società argentina negli ultimi anni s’è, come dire, paganizzata.

In che senso?

Noi argentini ci siamo sentiti per tanti anni un Paese europeo conficcato per caso in quel casino che era il Sud America. Ma dopo la dittatura, durante la crisi e negli anni difficili che l’hanno seguita c’è stato come un risveglio, una presa di coscienza della nostra natura latino-ameicana, ibrida, composita. Sono fioriti altri culti, altri credi, altri comportamenti. Anche per questo la Chiesa ha perso importanza.

E’ venuta meno l’impalcaturastessa della rappresentazione simbolica della socità argentina. E’ così?

Ogni volta che torno a Buenos Aires mi stupisco di due cose: quanto aumentino gli studenti di psicologia e quanto aumentino i gay. E anche strati sociali meno inclini ad accettarli a poco a poco si adeguano. Padri che accettano l’omosessualità dei figli senza una tragedia! Che sia passata questa legge mi sembra tutto sommato loogico, rispecchia un’evoluzione in atto.

Home | Archivio | Cerca

Supplemento

(ISSN 1824-6648)

Adrian Bravi: l'antieroe

A cura di raffaele taddeo

 

Archivio

Anno 8, Numero 32
June 2011

 

 

©2003-2014 El-Ghibli.org
Chi siamo | Contatti | Archivio | Notizie | Links