El Ghibli - rivista online di letteratura della migrazione

il riporto

Silvia Camiloti

L'ultimo romanzo di Adrián Bravi trae originalissimo spunto da una caratteristica estetica appartenente alla famiglia del protagonista, Arduino Gherarducci, o meglio dai suoi membri maschili: la calvizia. Essa rappresenta molto più che un carattere trasmesso di generazione in generazione tra gli uomini Gherarducci, che conferiscono al riporto e alle differenti modalità di "gestirlo" un valore profondo, vitale, etico. Il riporto è una vera e propria ossessione per il protagonista, degno erede di suo padre. Ed è proprio il riporto a produrre radicali mutamenti nell'esistenza di Arduino, che se per certi versi rappresenta l'antieroe, messo alla berlina, non solo beffardamente dal suo autore, ma anche, intratesto, da un suo studente laureando che con fare gentile gli scoperchia la testa dinanzi a tutta la classe. Un personaggio un po' goffo e un po' succube del fratello, della moglie e della suocera, ma determinato nel difendere la sua ossessione e i valori che essa incarna. Dopo l'increscioso fatto avvenuto in aula, decide di far perdere le tracce di sé e, tra le poche cose che decide di portare via, c'è l'Ethica di Spinoza, che lo accompagnerà nelle sue notte solitarie in una caverna sopra Cingoli, paesino marchigiano. La faccenda è raccontata con fare estremamente autorevole: il personaggio stesso si prende sul serio e conduce la sua battaglia contro il mondo infido, scegliendo di non farne più parte. L'incessante ironia che non smette mai di far sorridere (e anche apertamente ridere) il lettore sta proprio nella solennità con cui vengono descritti i fatti. Con questo romanzo Bravi raggiunge forse il suo apice nella caratterizzazione di un personaggio letterario, che viene descritto al lettore con estrema attenzione al particolare, nei suoi turbamenti e nelle sue piccole grandi lotte quotidiane. Arduino, nonostante la sua simpatica (per noi) ossessione, che sfiora quasi il grottesco in alcune dettagliatissime descrizioni, resta un uomo tutto d'un pezzo, fedele a se stesso e soprattutto coerente, sebbene spesso vittima degli eventi: ciò accade non solo con il "scoperchiamento" ad opera dello studente, ma soprattutto quando, scelto l'eremitaggio, diviene un punto di riferimento per la gente del paesello sottostante la grotta che ha eletto come residenza, convinta che toccare il suo riporto possa curare ogni male. Diviene insomma un calvomante. Ecco raggiunto l'apice dell'ironia e dello sberleffo, a cui, però, Arduino reagisce dandosi nuovamente alla fuga. Il nostro antieroe, che ispira un sentimento altalenante tra tenerezza e compassione, sceglie la strada di casa, ma ben presto si accorge che oramai la sua vita non può più essere quella di prima… con quella moglie e quella suocera… e con il riporto tagliato e lasciato come reliquia nella caverna. E, fedele a se stesso, sceglie ancora una volta, in maniera ancora più determinata, di ripartire… Bravi, con i suoi romanzi, dimostra come la fase della "letteratura della migrazione" sia andata ben oltre il racconto documentario o autobiografico e che le migliori penne inserite in questa categoria appartengano a pieno titolo alla letteratura italiana contemporanea.

LUNEDÌ 7 MARZO 2011

Silvia Camiloti

Guida alle panchine di Milano, 8 Marzo 2011

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Supplemento

(ISSN 1824-6648)

Adrian Bravi: l'antieroe

A cura di raffaele taddeo

 

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Anno 8, Numero 32
June 2011

 

 

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