“Nulla al mondo è così grande ed encomiabile che non possa diventare polvere. Ogni uomo alla fine diventerà polvere, anzi, il corpo stesso è già un ammasso grigio di polvere. Nessuna cosa è esonerata dal divenire uno strato pulverulento che il vento disperde e dissemina nell’atmosfera. Io sto combattendo una battaglia contro i brandelli del mondo”: Anselmo, il protagonista di questo esilarante e malinconico romanzo breve, fa il bibliotecario ed è ossessionato dalla polvere che implacabile si appoggia ovunque. Ama il suo lavoro ma detesta le pigre colleghe, ignare del ruolo importante che dovrebbero svolgere. Ma paradossalmente la sua furia contro la polvere si scatena maggiormente a casa, dove spinge all’alcolismo la povera moglie Chiara, che tenta di salvare il matrimonio con l’acquisto di un aspirapolvere spaziale. Sono molti i punti dove soffermansi in questo romanzo intrigante e fulminante che provoca davvero una profonda ammirazione per lo scrittore argentino che vive in Italia dal 1999 e scrive in italiano. Egregiamente.
Simonetta bitasi-lettori alla riscossa