El Ghibli - rivista online di letteratura della migrazione

due volte

raffaele taddeo

Dopo aver sperimentato significative e creative forme narrative insieme a varietà di linguaggi con il romanzo Rometta e Giulieo Jadelin Mabiala Gangbo, riprende il discorso lasciato con Verso la notte Bakonga, facendo anzi un percorso a ritroso perché tutta la vicenda di questo bel romanzo è riportata sia per il tempo della narrazione, che per l'età dei personaggi a momenti e fatti anteriori a quelli della composizione del 1999.
Non può sfuggire la dimensione autobiografica evidenziata anche dal ringraziamento rivolto al fratello Jadeli Mabiala Gangbo, "indispensabile per il recupero di episodi della nostra infanzia". Ci si trova quindi davanti al rinvenimento di episodi, a partire dall'infanzia, di quell'età che si avvia alla pubertà senza che uno se ne accorga, quando si trova mutato nei sentimenti, nei rapporti con gli altri, in maniera inconsueta e inaspettata.
Sul piano della struttura narrativa, quindi, il romanzo dello scrittore di origine congolese si inserisce nell'alveo delle autobiografie anche se, e questa è già una prima caratteristica significativa, il tempo preso in considerazione è limitato. L'arco non è indicato precisamente, ma potrebbe essere di qualche anno. Nel suo racconto autobiografico Gangbo non ha la preoccupazione di uscire dall'età dell'infanzia per trasmettere al lettore la dimensione del cambiamento verso una consapevolezza e cognizione della realtà più chiara. Rimane invece fra l'abbandono del padre e la proposta fatta ai personaggi principali, due gemelli, di accettare l'adozione da parte di una famiglia. Non è un libro di formazione perché l'esperienza raccontata non riferisce questo percorso secondo i parametri tradizionali borghesi, anzi il rifiuto dell'adozione da parte dei due gemelli fa ipotizzare un analogo rifiuto dei ritmi e dei valori borghesi.
Il romanzo vive essenzialmente della modalità di rapporti che si stabiliscono fra i ragazzi, tutti ospitati in un collegio di suore perché ragazzi difficili o allontanati dalle famiglie per ordine del tribunale.
Ritengo che siano da mettere a fuoco le relazioni che Daniel, la voce narrante, stabilisce virtualmente con il padre e realmente con Agata, Pasquale.
Il rapporto con il padre, "virtuale" perché si trova in carcere, è di devozione. Egli è colui che ha dato a lui e al fratello gli insegnamenti, l'identità di appartenenti ad una etnia speciale, che ha sue regole, e le sue credenze, che sono importanti per la persona. Per questo una volta rinchiusi in istituto si oppongono con tutte le forze, a farsi tagliare i capelli corti, perché nella fede rasta si perderebbero tutte le forze così come avvenne per Sansone. Per questo sono assolutamente d'accordo quando Nicola, il figlio dei genitori Tabucchi, dice loro, dopo aver sentito che il loro padre li aveva aiutati ad imparare a suonare, "..dovreste stimarlo il vostro babbo" anche se, come devono riconoscere "io e David non avevamo mai sentito questa parola. Era la prima volta. Ma mi è sembrata incredibilmente bella e perfetta". Subiscono un vero trauma quando vengono a conoscere il motivo per cui il loro padre non è mai venuto a trovarli in collegio, né si è mai fatto sentire neppure con una lettera.
L'altro rapporto è con Agata. E' una bambina che suscita subito l' interesse d Daniel e scatta così il desiderio di fare amicizia. E' un rapporto che si mantiene puro e limpido perché così lo vuole lui, anche perché è ingenuo, ed è così che lo vuole anche lei, nonostante che in collegio debba subire le angherie e le prepotenze anche sessuali di altri due ragazzi da cui non sa e a volte non vuole difendersi. Daniel capisce che Agata ha qualche cosa che non va. In collegio si vocifera che sia stata stuprata dallo zio. Ma egli non conosce il significato di questa parola e per lui rimarrà sempre un mistero il segreto di lei. L'innocenza del protagonista, voce narrante, è tale che non prova né stupore, né meraviglia quando scopre Agata e altri due ragazzi in situazione equivoca e in quel momento non avverte neppure gelosia.
Sarà successivamente quando Agata per altre vicende dovrà andarsene che in Daniel si manifesterà tutta la tensione di chi ha subito una separazione da una persona che amava e con cui stava bene. Ora Daniel diventerà assente, violento, incapace di avere la gioia e la spensieratezza che aveva avuto prima. Nel romanzo non lo si dice, ma Agata era stato il primo amore di Daniel.
Poi c'è il rapporto con Francesco, ragazzo napoletano abituato a delinquere fin da piccolissimo. E' scansato da tutti ad eccezione del fratello di Daniel, David, che ha con il napoletano una relazione quasi da succube, perché lo asseconda tutto, creando molte preoccupazioni a Daniel. Ma anche Francesco, in fondo, non riesce a pensare se non trasgressioni da bambino come quella di scappare per vedere l'eclissi di luna. Gran parte del tempo che i due passano insieme è per progettare questa fuga e organizzare i modi per attuarla.
Anche Daniel poi viene assorbito dal progetto di David e Francesco, ma i primi due non porteranno a conclusione quanto avevano programmato e lasceranno solo Francesco, perché si rendono conto che una trasgressione così forte avrebbe comportato la loro rovina definitiva.
Il romanzo sembra una semplice raccolta di episodi accaduti in un certo luogo, spesso anche umoristici ma alla fine ci si accorge che i fatti avvenuti hanno creato nei due protagonisti un senso di distacco dalla realtà, che può essere giudicata proprio da chi ha conquistato una vera libertà interiore.

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Supplemento

(ISSN 1824-6648)

Jadelin Mabiala Gangbo: la sperimentazione narrativa

A cura di raffaele taddeo

 

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Anno 6, Numero 26
December 2009

 

 

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