El Ghibli - rivista online di letteratura della migrazione

considerazioni generali

raffaele taddeo

Si possono intravedere due linee di scrittura nell'opera di Jadelin Mobiala Gangbo: una sperimentale, fra il fantascientifico e il surreale, una seconda ammiccante all'autobiografia. Alla prima linea appartengono il romanzo Rometta e Giulieo, i racconti e Sting è molto strano; alla seconda gli altri due romanzi Verso la notte Bakonga e Due volte.
A parte è da considerare il testo si vedono le luci perché è una narrazione totalmente diversa dalle altre anche nello stile.
Sembra che lo scrittore di origine gongolese non voglia o non sappia scegliere fra queste due posizioni fondamentali ed alterni forme sperimentali con forme più consolidate nella storia della letteratura e per questo più facilmente aggredibili da parte del pubblico.
Certamente la prima linea di scrittura, pur se più difficile, è più interessante. Si è fatto notare in altra parte la stranezza formale di Rometta e Giulieo, testimonianza di una bravura non indifferente anche se forse meno gradevole per il pubblico di lettori. Ma anche i due racconti si distinguono il primo per un linguaggio scanzonato e il secondo per un andamento quasi lento del ritmo e per l'indifferenza dei personaggi omologa all'indifferenza che si riscontra nel sociale.
Certamente i due racconti sono quelli più impegnati sul piano sociale perché il primo ha come sfondo la situazione dei migranti, la seconda la totale omologazione della società che è ormai indifferente a qualsiasi cosa accade, anche alla morte del proprio genitore.
Più avvincenti sono i due romanzi Verso la notte Bakonga e Due volte proprio perché lo scrittore si è lasciato andare alla fluidità del racconto. Il primo romanzo sa ancora di "africanità", nel senso che pur incentrandosi la vicenda nella Bologna della fine anni '90, ma non solo, tuttavia il narratore ha bisogno di far ritornare i personaggi, di padre africano il maschile e quello femminile di origini italiane vissuta nel centrafrica da bambina, alle loro origini e ai miti colà vissuti.
Il secondo molto più europeo salvo che per il colore dei gemelli, David e Daniel, qui presi come protagonisti.
Dall'insieme di questi testi emergono alcuni temi fondamentali pur nella duplice strada delle forme:
1) La negritudine come fatto emarginante in una società come quella occidentale. E' tema di sottofondo del romanzo Verso la notte Bakonga, ma è possibile intravederlo anche in Due volte, tuttavia quello che emerge più significativamente è che la diversità conduce all'emarginazione, così in S.D.;
2) Un secondo tema di fondo è la ricerca delle cause della propria condizione di disagio che viene rintracciata nel passato. L'autobiografismo non è solo un ricordare, ma un cercare di individuare gli elementi che lo condizionano nella vita dell'oggi. Il passato non come elemento taumaturgico, ma come aspetto di indagine, di interrogazione e scoperta del proprio io. Ma il passato non è una forma di rivisitazione nostalgica.
3) Un terzo elemento che percorre tutti gli scritti è la concezione della trasgressione, non tanto da norme quanto da modi di fare della società. La trasgressione è un elemento di salvezza in contrapposizione all'appiattimento che imporrebbe la società.
4) Il racconto Si vedono le luci lascia intravedere uno scrittore con una molteplice e variegata capacità narrativa.

Tuttavia la varietà delle forme e delle strutture narrative sta ad indicare in Jadelin Gangbo ancora una tensione alla ricerca sia di una forma tutta propria che sia capace di racchiudere e far vivere le proprie creazioni letterarie, ma specialmente ricerca di una propria poetica.

Home | Archivio | Cerca

Supplemento

(ISSN 1824-6648)

Jadelin Mabiala Gangbo: la sperimentazione narrativa

A cura di raffaele taddeo

 

Archivio

Anno 6, Numero 26
December 2009

 

 

©2003-2014 El-Ghibli.org
Chi siamo | Contatti | Archivio | Notizie | Links