L’odore del caffé e la forza evocativa delle parole. Questo colpisce l’olfatto e l’udito di chi, aggirandosi tra gli stand della festa, s’imbatte in uno spazio dedicato alla lettura ed alla riflessione accompagnata dalla degustazione del caffé preparato secondo l’antica ricetta etiope.
E lo sguardo coglie, tra gli scaffali di libri, lettori che proclamano spontaneamente pagine di testi che hanno sfogliato in questo insolito e stravagante luogo di ritrovo.
La festa “Ritmi e danze dal mondo”, dopo le precedenti esperienze di proposta letteraria dedicata al “terzomondismo” e poi al tema delle migrazioni, è approdata quest’anno - con il “Caffé delle Lanterne” - ad una “proposta variegata di opere, con la voglia di mescolare le parole, le storie, i sentimenti di autori stranieri ed italiani e con l'implicito messaggio che non può sussistere alcuna supremazia intellettuale in nessuno dei due ambiti”.
Riportiamo l’intervista a Leo Agnolin, instancabile ideatore e animatore di questo intrigante angolo culturale dell’immaginario poetico.