Sono onorata di trovarmi a Cagliari, nell'Aula Magna della vostra Facoltà di Lettere e Filosofia e vorrei ringraziare la Professoressa Maria Giovanna Turudda per avermi invitato a partecipare, come scrittrice migrante, a questo seminario sulla Letteratura della Migrazione. Ringrazio l'opportunità che voi tutti mi offrite di presentarvi la mia poetica.
Sono qui per presentarvi il mio romanzo 500 TEMPORALI, edito da Cosmo Iannone, di Isernia. Il romanzo appartiene alla collana Kumacreola scritture migranti, diretta dal Professore armando gnisci, che avete sentito questa mattina. Il Professor Gnisci sostiene che 500 temporali sia il primo romanzo brasiliano scritto in italiano. Una carioca (tengo a precisare che carioca non vuol dire un brasiliano o una brasiliana, come spesso si capisce dai giornali italiani, ma è una persona nata a Rio de Janeiro). Allora, dicevo: una carioca, a Roma, scrive in italiano un romanzo che si svolge a Rio de Janeiro, la sua città dove si parla il portoghese. Un altro romanzo della stessa collana si chiama Il latte è buono, scritto in italiano da un autore somalo, Garan Garane, che vive e insegna lingua e letteratura italiana nell'Università del South Carolina negli Stati Uniti. Come vedete, non siamo nel regno della fantascienza ma in piena realtà della nuova società multietnica e multiculturale.
Prima di parlarvi dei temporali, vorrei raccontare qualcosa di me e delle mie origini: la famiglia di mio padre era venuta da Trás os Montes, nel nord del Portogallo; quella di mia madre dalla Prussia. Mio padre era un medico oculista, e mia madre, una scrittrice, a sua volta figlia di un poeta dell'Accademia Brasiliana di Lettere. Ho in me questi due aspetti contrastanti: un lato prussiano, severo, fatto di disciplina; un lato brasiliano pieno di ritmo tropicale.
Sono cresciuta in mezzo ai libri e per fortuna senza televisione. Così sono stata obbligata ad immaginare le storie che mi erano raccontate.
Perché sono venuta in Italia? Perché ho avuto una borsa di studio a Roma, dove ho conosciuto mio marito.
Nel 1995, invio al I° Concorso Letterario per migranti, organizzato dall'Associazione Eks&Tra e da Fara Editore, il racconto Ana de Jesus che riceve il secondo premio nella sezione narrativa. In quell'occasione, ho conosciuto il Professor Armando Gnisci che sarebbe diventato una figura centrale nella mia futura produzione letteraria. Incontro il Professor Gnisci in un incontro letterario a Roma e lui mi domanda: "Lei continua a scrivere?" Alla mia risposta affermativa, si mostra interessato nel vedere i miei racconti. Risultato: eccolo. Vorrei offrirvi qualche brano del racconto Ana de Jesus che è una colf brasiliana. Nel suo sgrammaticato linguaggio, più in portuliano che in italiano, Ana dialoga mentalmente con la signora presso chi lavora.
In realtà, oggi vi presenterò più di 500 TEMPORALI. Per l'esattezza, i temporali saranno 504 (MOSTRARE I MIEI LIBRI) Amanda Olinda Azzurra e le altre, là, La storia di Adelaide e Marco Qui e là e, naturalmente, il nuovo romanzo.
Il mio primo libro di racconti AMANDA OLINDA AZZURRA E LE ALTRE
(MOSTRARE): Eccolo nella versione brutto anatroccolo, ma non per questo meno amato, Lilith edizioni, 1998.
Il brutto anatroccolo si trasforma in cigno (mostrare la seconda edizione) Edizione Oèdipus, 2004. Sono storie di donne.(LEGGERE NEL LIBRO SEGNO GIALLO): immigrate colf, lavandaie, prostitute, donne inchiodate in complesse situazioni familiari, donne-bambine emarginate dalla società, donne che dicono solitudine, a volte capaci di tradurre la loro disperazione solo in violenza.
Nello stesso anno, a dicembre, è pubblicato, sempre nella collana Kumacreola della Cosmo Iannone, una raccolta di 25 nuovi racconti QUI E LÀ (LEGGERE QUARTA DI COPERTINA).
Storie di donne e uomini solitari (questa volta ci sono anche degli uomini). Persone non esistenti partecipano del loro quotidiano (LEGGERE QUARTA DI COPERTINA).
Ho anche pubblicato nel 2000, una favola per bambini e adulti LA STORIA DI ADELAIDE E MARCO, tutta ambientata in Italia. La favola narra l'incontro di questi due ragazzi diversi, Marco è l'unico bambino alato al mondo; Adelaide ha i più lunghi capelli mai esistiti, capelli che, fra l'altro, nessuno riesce a tagliare. e il loro viaggio insieme nel paese della diversità: il mondo dei barboni; dei pazzi, degli immigrati, e quello delle persone che cercano una sana vita interiore.
E poi, naturalmente, ci sono i temporali che danno il nome al romanzo.
Se i libri fossero dei panini - e in un certo senso lo sono - avrei potuto dire che 500 TEMPORALI è appena uscito dal forno. Mi sembra di sentirlo ancora caldo. Ha lasciato la tipografia di Isernia giovedì 30, di sera, e venerdì 31, di mattina è arrivato a casa mia a Roma.
Sono contenta di condividere con voi la gioia del mio primo romanzo pubblicato.
500 temporali:
L'azione si svolge nell'anno 2000, durante i preparativi per i festeggiamenti dei 500 anni della scoperta del Brasile (22 aprile 1500).
Anche se il romanzo ha vari protagonisti (e ve li presenterò attraverso alcuni brani letti), la protagonista per eccellenza, é la pioggia. È lei il filo conduttore del romanzo, è lei a condurre gli eventi e a cambiare la vita dei personaggi.
Il romanzo ha una struttura circolare: i capitoli si trovano fra due eventi (che completano il cerchioe quindi si rivelano essere un unico evento) confermando quanto detto da Eliot:
E la fine del nostro esplorare
sarà arrivare dove abbiamo iniziato
e conoscere il posto per la prima volta
Fra l'apertura e la chiusura del romanzo, ci sono i vari capitoli con nomi che suggeriscono fenomeni atmosferici legati alla pioggia e che introducono i vari personaggi.
LEGGERE L'INDICE.
Il romanzo è un affresco della vita quotidiana nella favela carioca del Silvestre.
MOSTRARE LA MAPPA DI SANTA TERESA LEGGERE L'INCIPIT
Per enfatizzare la differenza tra chi vive nelle favelas e la classe benestante carioca, inserisco anche le vicende di una donna benestante (Moira), che per colpa della pioggia incide in modo decisivo sulla vita di alcuni personaggi della favela del Silvestre.
La trama si svolge a più voci, condotta da differenti punti di vista.
DARE L'ESEMPIO DI PEDRO (pg. 16 e 17)
Con questo romanzo ho illustrato LE VARIE PROBLEMATICHE DEL BRASILE CONTEMPORANEO:
- l'emarginazione sociale di un vasto strato della popolazione;
- il contrasto tra la miseria e la ricchezza;
- lo spaccio della droga come scelta di vita;
- lo sfrenato consumismo entrato nelle favelas con la televisione;
- la mancanza di una sanità efficace;
- il fenomeno delle nuove religioni;
In mezzo ai temporali, si sviluppa pure una storia di amore e di speranza.
Perchè ho ambientato il mio romanzo in una favela?
PRECEDENTE
Nel 1960, quando abitavo a Rio, e lavoravo come volontaria nelle favelas, avevo letto un libro che mi aveva fortemente colpito. Questo libro è stato il più grosso successo editoriale degli anni sessanta, superando pure la vendita dei libri dello stesso Jorge Amado. Chi l'aveva scritto? Un'abitante di una favela di San Paolo, una donna negra, povera, con appena due anni di scolarità, senza marito e con tre figli, che per sopravvivere e dar da mangiare ai figli, raccattava la carta e la rivendeva. Ed è stato su pezzi di carta da lei raccolta che Carolina Maria de Jesus, ha scritto il suo diario "Quarto de despejo"("La stanza dei rifiuti", così il libro è stato tradotto in Italia dalla Bompiani nel 1965, con prefazione di Alberto Moravia). Per Carolina Maria de Jesus le favelas erano le vere stanze dei rifiuti delle grandi metropoli brasiliane. E per lei, i rifiuti erano gli esseri umani che vi abitavano.
Se Daniel Pennac ha ragione nel dire che "noi siamo abitati da amici e dai libri che abbiamo letto", forse il romanzo da me scritto mi abita dalla mia adolescenza sia per quello che ho visto nelle favelas, sia per la testimonianza di un'autrice che aveva rivelato dal di dentro il quotidiano dei diseredati.
Nonostante fosse una donna che viveva in condizioni disumane, aveva la capacità di trasfigurare la realtà con la scrittura. Lo scopo di ogni scrittore non è ricreare la realtà con forza delle parole? Non era esattamente questo quello che cercava Proust con la sua Recherche?
Vi leggo l'epigrafe che ho scelto per 500 temporali che è quello che io desidero al mio paese. (LETTURA EPIGRAFE).