El Ghibli - rivista online di letteratura della migrazione

Gianfranco Lauretano

La poesia di Gezim Hajdari

Essere poeti in Albania, piccolo paese di grandi tragedie, forse era più difficile che altrove, dove venivano condannati non solo quelli che scrivevano, ma anche i loro libri e a volte anche le tombe…” In questo modo crudo e terribile Visar Zhiti ricorda, in una nota critica ad Antologia della pioggia, la condizione culturale vissuta durante il regime comunista albanese (da notare anche l'agghiacciante riferimento alle tombe, che richiama una scena dei film SchindIer's fist, in cui si vedono in nazisti usare le lapidi ebree per lastricare il viale d'ingresso dei lager; a dimostrare ancora la somiglianza di prassi storica tra nazismo e comunismo, soprattutto nel mostruoso tentativo di sterilizzare la libertà dei popoli). Ancora più stupefacente e' quindi la nascita dei fiore della poesia di Hajdari nel violento deserto dei "villaggio socialista", dove questa nascita era impedita a tutti i costi. C’è voluto un esilio, in Italia, per far conoscere questa poesia, recante in sè tutta la ferita umana che un instancabile amore per il proprio povero paese rende ancora più acuta, nella sua lingua semplicemente poetica, anche nella versione in italiano, opera dello stesso autore. Nonostante la condanna di autobiografismo, la poesia di Hajdari ha anche qualcosa di epico, un po' come quella dei grande Varujan, poeta dei popolo e dei dolore armeno. L'orizzonte dei proprio paese, vero e proprio respiro interiore, e' qui vissuto senza separazione dall'io, senza falsa oggettività narrativa, attraverso la testimonianza a una tragedia: "Io sono testimone del tuo grido antico e / di quelli che ti hanno chiamato e respinto.
Ne risulta una lettura che muove e commuove, senza alcun paludamento intellettualistico ma immediata e vera come ogni poesia che venga dall'esperienza e da una lunga pazienza.

Gianfranco Lauretano, Clandestino, n. 3, 2001

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(ISSN 1824-6648)

Gëzim Hajdari: Il poeta della migrazione

A cura di raffaele taddeo

 

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Anno 2, Numero 11
March 2006

 

 

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