Da Ombra di cane a questo Sassi contro vento Gezim Haidaii prosegue nella sua provocazione poetica condotta per rovesciamenti e inversioni Se ieri ombra di cane rivelava, nel possibile ribaltarsi in "cane e ombra ", i sensi ultimi e più profondi dell'intenzionalità poetica dell’autore albanese, oggi è ancora l’operazione di destrutturazione/ricostruzione della stringa sintagmatica di sassi contro vento in quella speculare "vento contro sassi" a fornire la chiave più lettura. più convincente di quelle rinnovate intenzionalità.
Non è proprietà fisica dei sassi il movimento, bensì del vento. I sassi certo vengono scagliati (come le parole della poesia) contro il Vento. Ed è un gesto, che preso a sé, potrebbe apparire sterile, velleitario, residuale. Ma è il vento che, sempre e inesorabilmente, si scaglia contro i sassi, le parole come sassi dei poeti.
Il vento della storia, ingiusta crudele, fratricida che soffia forte e spazza via tutto, i sogni, anche, come le foglie. Ma c'è qualcosa di duro e di forte, di inamovibile come pietra, contro cui il vento è destinato ad infrangersi E questo qualcosa sono esattamente le ¬parole del poeta che non chiedono nulla, perchè loro matrice è il silenzio di chi ha conosciuto l'Ombra e la "nera fila degli uccelli ", di chi sa che "nessun altro gesto è possibile ", al di fuori di quello di scagliare parole come sassi, parole di silenzio.
Queste sono le parole come pietre, al tempo stesso scagliate contro e inamovibili, provocatorie e irriducibili di fronte all'insulto della storia