Alessandro Micheletti e Saidou Moussa Ba avevano dato alle stampe, nel 1991, un romanzo scritto a quattro mani, La promessa di Hamadi con esito felice. Ora ripetono l'operazione con un nuovo testo narrativo per le scuole, La memoria di A. Come nel precendente (storia di un giovane senegalese alla ricerca del fratello scomparso in Italia), il filo conduttore è un viaggio: in questo caso quello di Antonio, adolescente, e del nonno Guerino, in Germania. L'itinerario percorso è duplice: le contraddizioni e le violenze della città tedesca, in cui si annida il male del razzismo, da un lato; la ricerca di una persona inghiottita dai lager nazisti dall'altro. Per il giovane protagonista, partito da un inconscio "razzismo quotidiano" è un percorso iniziatico, premessa per una presa di coscienza maturata sul campo. Il libro è pensato e scritto per l'uso didattico, che ne determina le scansioni narrative. Ma al di là di alcune rigidità didascaliche, la funzione dl testo non travalica mai il piacere della lettura. Ricco e ben organizzato l'apparato didattico, soprattutto per l'ampia scelta di testi riportati.
Fiorano Rancati su “Tam Tam”