Immigrati, in viaggio con Hamadi
Due viaggi della speranza in un'Italia reale tanto lontana da quella sognata. Il viaggio di Hamadi che a ventisei anni lascia Dakar per raccogliere nel nostro paese qualche spicciolo di benessere da riportare a casa; e quello di Semba, il fratello minore, che si mette sulle tracce di Hamadi "presentendo" che si trovi in pericolo di vita. La loro avventura è il canovaccio di questo "romanzo storico" sull'Italia dell'immigrazione, sullo sfondo di numerosi episodi di cronaca che hanno riempito le pagine dei giornali negli ultimi due anni, a cominciare dall'uccisione del sudafricano Jerri Masslo a Villa Literno, nel regno dell'"oro rosso", i pomodori che gli italiani non vogliono più raccogliere. E' qui che Hamadi, disobbedendo alla legge dello sfruttamento, accende l'odio di un boss locale che lo inseguirà fino al Nord per vendicarsi dello "sgarro". Dopo Trapani, Caserta, poi Roma e Milano, tra le tentazioni dell'arruolamento nell'esercito dei piccoli spacciatori di droga e le notti passate nella casa di uno strozzino italiano che affitta sette stanze a novanta immigrati: diecimila lire a testa, novecentomila al giorno. La promessa di Hamadi, scritto in tandem da un senegalese e un italiano, inaugura la Collana Europea, una serie di testi rivolti ai ragazzi delle scuole medie, che uniscono alla parte narrativa una serie di schede di lavoro per l'approfondimento degli argomenti trattati. Una buona occasione per conoscere le miserie del razzismo all'italiana che quasi ogni giorno fanno parlare di sé sulle pagine dei giornali.
Giorgio Paolucci in “L’Avvenire” 9 maggio 1991