Giovane senegalese autore di un libro a colloquio con scolari delle medie
Va in cattedra lo scrittore-vu' cumprà
Saidou Moussa Ba, senegalese di 27 anni, scrittore e, per sopravvivere, vu' cumprà. Sabato mattina, su invito della professoressa di lettere della seconda B, Bruna Medola, ha incontrato un folto gruppo di ragazzini della media Colorni cui ha presentato La promessa di Hamadi, il libro che ha scritto per raccontare agli alunni delle scuole la sua storia di immigrato a Milano. Lo ha accolto la preside, Clara Cova, che, in lingua francese, gesto di cortesia nei confronti dell'ospite, ha detto: "Il Senegal è un popolo di grandi tradizioni; se si vuole combattere l'intolleranza verso gli immigrati, bisogna conoscerli. Per questo la scuola ha un ruolo importante". L'immigrato senegalese è stato subissato dalle domande degli allievi della Colorni, molti dei quali avevano già letto il libro, e quindi conoscevano le sue vicissitudini, il suo mondo, le sue ansie, le sue speranze. "Il mio racconto - ha detto Moussa Ba - lascia poco spazio alla fantasia: c'è la ricostruzione fedele di quel che è accaduto a me e che normalmente accade a migliaia di persone che lasciano il loro paese per venire a cercare lavoro in Italia. Io credo che le difficoltà maggiori di questo inserimento nascano dal fatto che non ci conosciamo: da qui sorgono tutte le forme di diffidenza e di intolleranza". Un ragazzino gli h chiesto se è vero che ci sono degli extracomunitari dediti ad attività illegali. Moussa Ba ha risposto: "Quando un immigrato si trova senza casa, senza lavoro, senza mezzi per sopravvivere, è più facile che accetti di spacciare la droga. Per questo è necessario vincere i pregiudizi che troppo spesso limitano o addirittura eliminano le possibilità di inserimento degli immigrati nel contesto sociale italiano". Solo la campana della fine delle lezioni ha interrotto l'incontro. "Sono arrabbiato - ha commentato Andrea, un ragazzo che aveva letto il libro e aveva ascoltato il senagalese parlare - . "Non capisco come si possa essere razzisti con questa gente" .
Augusto Pozzoli in “Il Corriere della sera”