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considerazioni sull'opera di mohsen melliti

Nella produzione di Mohsen Melliti si possono evidenziare alcuni tratti comuni sia sul piano tecnico che su quello dei contenuti o della sua linea poetica, cioè di quell'insieme di convinzioni per cui uno scrittore ritiene che la sua produzione abbia un qualche valore e/o utilità sociale.
Già si è detto che la sua scrittura è molto vicina alla forma filmica. Mohsen vede, quando scrive; ogni suo sentimento lo traduce in visione, in scena. Non perché non sappia usare la penna per descrivere situazioni spaziali o relazionali, ma perché la visione in sé è espressione di completezza. La forma verbale più sintetica che esprima quella visione, ne faccia un fotogramma, è la più precisa. Gia nel finale del romanzo Pantanella la scritta "B.A.S.T.A." è più una trovata filmica che non un epilogo narrativo.
Mohsen quando scrive pensa a come sia possibile tradurre in sequenze cinematografiche le sue creazioni mentali.
C'è un secondo rilevante aspetto riferibile alla poetica dello scrittore tunisino.
Egli supera tutti i possibili contrasti sociali, politici, ideologici e li concilia con una naturalezza e con disarmante semplicità. Così avviene in Pantanella, nella relazione fra persone di etnia diversissima, così avviene in I bambini delle rose, ove una cinese e un Rom riescono a superare le loro diffidenze e intraprendere un amore tenero, quale può essere quello di due ragazzi.
Ma anche nel racconto inviatoci da Melliti per questa occasione, il rosario, simbolo di fede cristiano, può passare senza molti problemi da un cristiano a un iracheno, forse agnostico, ma certamente più vicino al credo islamico che non a quello cristiano.
I contrasti, le divisioni sono opera umana e non sono iscritte nella condizione della natura umana.
Strettamente connesso a questo elemento vi è un terzo aspetto costitutivo della poetica dello scrittore tunisino.
Lo scrivere, l'arte, la vita stessa, hanno una funzione sociale. Essa serve a mettere a nudo le contraddizioni della società. Ogni testo di Melliti è una denuncia sociale, parte da fatti concreti, avvenuti, da fatti che hanno già stupito per la dimensione di inumanità o di barbarie: In Pantanella, la descrizione di torture, gli assalti della polizia, la connivenza fra polizia e malavita; Ne I bambini delle rose, il razzismo fascista e nazista che se la prende con gli ultimi della classe sociale, quelli a cui non è rimasto altro che vivere con l'elemosina senza un tetto e un letto che non sia la strada con il proprio cappotto come coperta; Ne L'ancora di Saint Exupery la inumanità degli scafisti che, con la minaccia delle armi, gettano in mare senza scrupolo centinaia di disperati, sfruttandone la disperazione.
Chiunque di noi ha già letto, sentito, visto ciò che è il tessuto connettivo dei racconti, dei testi di Melliti. Su di essi egli organizza lo scritto, su questa realtà perché essa non sia dimenticata, perché possa resistere e rimanere come rimane la letteratura, perché l'uomo dimentica velocemente le proprie sofferenze e anzi, spesso, quelle che ha patito le fa ricadere su altri scellerati, su altri disgraziati.
Melliti è uno scrittore verista, neorealista. I personaggi dei suoi testi sono quelli che vengono ogni giorno perseguitati. Egli non inventa, dà voce a quegli uomini che neppure i giornali o la TV propongono o se lo fanno, ciò accade per mera strumentalizzazione.
Lo scrittore tunisino sembra riproporre una metodologia artistica molto simile a quella naturalistica. Compone come in un laboratorio, attingendo le notizie dalla stampa, dai mezzi di comunicazione, ma anche da quel circuito alternativo che sono i centri sociali.
Manzoni scriveva al suo amico Fourier che "inventare" non comporta grandi difficoltà. Ciò che è difficile nell'opera d'arte è dare voce ai sentimenti umani e specialmente ai sentimenti di quelle persone che la storia ha dimenticato e vuole dimenticare.
Ripercorrendo tutti gli scritti di Melliti sembra di trovarsi ancora di fronte a questa idealità poetica. I gesti, le azioni di Ly, personaggio de I bambini delle rose, sono ripieni di sentimenti, ma lo sono anche i piccoli gesti di Rosa, personaggio del racconto L'ancora di Saint Exupery.

La soluzione dei due romanzi non lascia adito a speranze di possibili riscatti, di possibili esiti positivi per le sofferenze dei diseredati del nostro tempo. Pantanella, questo simbolo di una nuova umanità, viene distrutta. L'amore fra la cinese e il bambino Rom non sortisce esito migliore.
Il racconto sembra, invece, che non si risolva negativamente. Ad una lettura attenta il pessimismo presente nei primi due scritti di Melliti si ripropone. Alà cadrà nella cecità e se riesce a scampare alla morte in mare insieme alla figlia ciò è dovuto alla generosità di altra gente umile, laboriosa, che non ha nulla a che fare col mondo politico, burocratico, col mondo che controlla.
La giustizia, la solidarietà, sembra voler dire Melliti, non è appannaggio di tutta l'umanità, ma solo di quella parte che soffre e che sempre più è consapevole che nella storia può solo contare su se stessa, perché non appena si esce fuori dall'ambito dell'appartenenza sociale per fatti economici o di potere, ogni qualità umana viene dimenticata.

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(ISSN 1824-6648)

incontro con
mohsen melliti

di raffaele taddeo

 

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Anno 1, Numero 6
December 2004

 

 

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