Lù, figlia di una coppia di origine italiana, vive ad Asmara e non ha un rapporto sereno con il padre e la madre. Gelosa e sospettosa crede che sua sorella Isabella, morta per un'improvvisa malattia, sia stata la preferita dei genitori. In casa è cresciuta una domestica molto giovane, Bri, che viene affiancata da Meret nel momento in cui nasce Chiara, più giovane di Lù di 5 anni. Lù ha molti amici, tra i quali Michele, suo preferito. Ma il suo compagno di trasgressioni è Aptè, un ragazzino eritreo handicappato e senza famiglia, che conosce a fondo la città e l’ambiente circostante. La "Gola del diavolo" è considerata una località tabù, piena di spettri, iene, uccelli rapaci. Un luogo che incute paura al solo nominarlo e che attrae, come un frutto proibito. Un giorno Lù e i suoi amici tentano di arrivarci ma si perdono. Vengono ritrovati da Aptè che li riaccompagna in città. Poi ad Asmara incominciano le violenze dei soldati sudanesi arruolati nell’esercito inglese e, sebbene Aptè abbia protetto Lù in un momento di pericolo, alla ragazza viene imposto dalla famiglia di non vederlo più. La violenza dei soldati sudanesi aumenta e anche la giovane domestica Bri viene uccisa. Michele va via e Lù rimane sempre più sola, con il desiderio di vedere la "Gola del diavolo", anche per trovarvi un "segno" di sua sorella Isabella, visto che la leggenda dice che nella gola si possano udire le voci dei morti. Lù, con un gruppo di ragazzi, decide di marinare la scuola e tentare ancora una volta l'avventura verso il luogo proibito. Anche Aptè dovrebbe unirsi a loro ma nel giorno stabilito non si sente troppo bene. Seppur indisposto tenta di avvisare Lù che è in arrivo un grande temporale e che è meglio rimandare. Ma Lù e gli altri sono già partiti e, dopo ore di cammino, vengono sorpresi da un violento nubifragio che li costringe a cercare un riparo: in lontanaza vedono delle case di fango. Aptè, nonostante stia male, corre alla ricerca del gruppo. Lungo la strada vede la capanna dell'eremita Filepòs, al quale decide di chiedere aiuto perché sente che le forze gli vengono meno. La pioggia sferza violentemente il ragazzo che, a stento e quasi incosciente, arriva al tucul del monaco. Questi lo accoglie con benevolenza e Aptè lo prega di andare in aiuto dei suoi amici. Mentre la pioggia imperversa, Filepòs riesce a raggiungere Lù e gli altri e li riporta verso il tucul. Quando arrivano l’eremita si accorge che Aptè è morto. Intanto il temporale è finito e il monaco, dopo aver fatto riposare i ragazzi, li invita a ritornare verso Asmara. Quando Lù chiede a Filepòs di poter ringraziare Aptè, questi le dice che sta riposando e che è meglio non disturbarlo, non rivelando la triste fine del generoso ragazzino eritreo e il sacrificio compiuto per salvare i suoi amici bianchi.
LA GOLA DEL DIAVOLO
Feltrinelli 1999