Difficile fare una sintesi narrativa di questo romanzo perché è costellato di episodi e di personaggi che appaiono e scompaiono con piccole luminescenti apparizioni, che poi restano impresse. Così è per Turù, la donna eritrea che lava i panni in casa Conti, per la giovane e sognatrice Mafrasc, la domestica dolce e simpatica che, per la fede illimitata nella medicina tradizionale, si fa "operare" al villaggio e muore, per il vecchio pescatore Omar, per l'ascaro... Ma la struttura fondamentale del testo narrativo si fonda sulla famiglia Conti, a partire dal matrimonio di Mario Conti con Sara Mayer. Una certa attenzione è riservata a Erich, padre di Sara, per il suo particolare carattere - schivo e un po' burbero - e per le sue qualità quasi divinatorie, tali da fargli presagire la morte della propria madre e il possibile avvio della discriminazione razziale con tutte le sue conseguenze, compresa la necessità di andar via dall’Italia. Di qui l’accettazione di un genero come Mario Conti, di passaggio a Milano dall'Eritrea, che proprio questa possibilità offriva. Milena, protagonista e voce narrante, racconta anche i fatti storici che portarono l’Etiopia da nazione soggetta all’Italia fascista al ritorno di Hailè Selassiè, ma anche i primi momenti di ribellione e di violenza nei confronti degli europei e della loro paura quando il vecchio monarca viene deposto perché considerato difensore degli italiani in terra etiope. E così il dipanarsi degli avvenimenti storici e politici si innesta sulla saga familiare dei Conti: dalla nascita della piccola Roberta (sorellina di Milena) alla sua malattia e morte, dalla decisione del nonno di trasferirsi dall'Asmara a Massaua e poi di tornare definitivamente in Italia, dai primi dissapori tra Mario Conti e la moglie Sara fino alla loro separazione. Una parte rilevante del romanzo è dedicata al mondo interiore di Milena - che nel frattempo è cresciuta e vive i primi turbamenti amorosi - ai suoi pensieri, alle sue aspirazioni. Tra i suoi sogni c'è quello di visitare Modok - l’isola bianca che Omar, un pescatore, le ha detto essere abitata solo da uccelli. Un giorno, in compagnia di un uomo più grande di lei di cui si è innamorata, organizza in gran segreto una gita a Massaua: va da Omar e tenta di farsi indicare l'isola, sperando di poterla raggiungere. Ma non riuscirà. Quando i suoi genitori scoprono il suo legame col maturo professionista, non ne sono affatto contenti, ma per fortuna la relazione si interrompe perché l'uomo parte per un viaggio. La ragazza soffrirà molto per questo, nonostante i suoi tentino di farla legare a Stefano, un giovane e brillante medico. La guerra fra Etiopia ed Eritrea prende il sopravvento sulle vicende personali. Rigbè, la loro caparbia e affezionata domestica - che aveva avuto una gravidanza nascosta da cui erano nati tre gemelli, poi deceduti - viene uccisa. Il conflitto indurrà la maggior parte degli italiani ad abbandonare il paese. E anche Milena inizia a sentire che Asmara le va stretta, che ha bisogno di orizzonti più ampi e si prepara a partire per l'Italia. Quando, dopo molti anni, Milena ritorna, vuole rivedere i luoghi della sua infanzia, il cimitero dove sono sepolte alcune delle persone a lei più care, ma specialmente vuole recarsi a Modok, questa volta aiutata da Omar, ormai vecchio, che nonostante il pericolo e la fatica l’accompagnerà su quest'isola creata da Dio “in uno stato di eccitazione”.
ASMARA ADDIO
Studio Tesi 1988
Premio Donna Città di Roma Opera Prima 1989
Ristampato da Mondadori nel 1993