Nota biografica | Versione lettura |
Scolpisce diamanti il suono dei sogni
la riva beata l’onda millenaria
l’angelo dei segreti riemerso dall’isola
asciuga, orellanno, tiepido raggio
le ali bagnate dalle lacrime
sullo scoglio dispensato dalle divine battaglie
tra le frasi infelici
le promesse e gli auguri di ieri.
Il freddo d’estate irretisce le braccia
dei custodi meravigliosi
senza l’arte dell’improvvisazione.
Sapientia pars dementia est
e tutto si compie
nell’imperfetto cerchio dell’umano.
E mentre scolpisci la madreperla nei seni dell’aurora
divori il tramonto
aspettando la stella cadente più grande
inattesa
e meno rapida di un falco
perché si porti con se il destino del mondo
adesso e tutta la vita
nei volteggi di forme e strali di nulla
sopra le nubi
d'orrende fattezze e oracoli
d'evoluzioni divine
in luogo di logorate scansie della nostalgia
della malinconia.
Senza giostre d' arabi destrieri
allineati sugli orizzonti trasparenti
e senza ricordo di sbuffi
sberleffi, piume e sordi tonfi di troni
disegni inutili arabeschi
nel volgere di danze
girotondi e variegati salamelecchi.
Aria
e meno di vapore
e indivisibili raggi
tra il diario e la storia
nel furto degli occhi e la cecità dell’aquila
reciti scombinati e risibili assetti
nel furore dell’andare
dell’apparire.
Senza poter guardare il sole.
Urla piano il canto di Saturno
nella deriva dei legati e delle sospese cadenze
delle cantilene sul mare
ninna nanna della terra,
senza sapere cosa dire dopo i motti senza ritorno
a rivoltare i sepolcri e le culle degli antenati
in questo aprile senza resurrezione
in questa primavera senza estate
nel battesimo infinito di San Giovanni
delle pergamene stese sulla sabbia
stinte dalle lacrime dal sudore
dal sangue delle tele.
As longe o mar
ripeteva il pastore sulla scogliera di marmo
il puro folle sul letto dei giorni
senza copione e senza ricordo
senza sete delle carezze purgate dalla paura
nei passi incerti di giovani caprette
sul pascolo, lì, mai, inimmaginato:
latte fragole menta e paradosso
elicriso mughetto tortora e numero primo
scorre la vita tra i polpastrelli
sulla corda del contrabbasso.