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ninety one 2

emma giuliana grillo

Se volete sapere
dove trovare
mille lingue centrifugate
dovete salire
sulla diligenza
Ninety one
Meglio se al tramonto
lì troverete
gli occhi bucati
degli uomini scuri
cavalcavia di storie sommerse
tunnel illuminati
di racconti scomparsi
e guardateli
Prima le voci dell’est
Aku akan
Jaun dari
Le due biondine pittate
lo stretto tubino
dove sara’ il figlio?
solo pochi anni fa
correva sulle strade grige
si è venduta per niente
e ora non s’importa piu’
fuma nel rossetto sottile
Oppure il filippino
Ang daan ay maha baat
Nakapadagod
Col capo girato indietro
sta gola nel sole
gli occhi sfamati
la croce sulla collina
lavoro,ora,tanto,
O anche l’arabo
magari ci siete,
magari c’è da bere,
magari una ragazza balla,
magari chissa’
O ancora le donne italiane
Che ti piglia?
Addo’ è fernuta
la bambagia
Addo’ sta la spesa
sottile?
So’ stanchezza dura
So’ polvere
E i rumeni
Sa’ mergem
braccia forti
occhi parlanti
gambe fasciate da verdoni
A magnana
nostro a comer
Dovete vederli slabrati di fatica
sbuffarsi di solitudine
di non senso
scapparsene
nella frazione di un incontro
pezzi di luce
di un mosaico
che non sta insieme
che per pochi attimi
nello scafandro dell’andare
tremuli
verso un altro cielo
un altro significato
un’altra umanità
Come le nostre vite
che se ne vanno

aprile 2012

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o’pullman - 91 one

emma giuliana grillo

Pullman che se ne va verso
facce che si soprappongono
che si rugano
una sull’altra
che si spezzano
nei suoni cangianti
sudore di pelle
dove non si puo’ piu’
essere
Tu
E’ il mondo che se ne va
Si porta via
questi uomini sbaffosi
lisci e indifferenti
di polvere vestiti
di donne che si ritirano dalla fatica
magie di parole
paura e morbidezza.
E’ un pullman
che ti tocca
di desideri.

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Anno 9, Numero 39
March 2013

 

 

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