El Ghibli - rivista online di letteratura della migrazione

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28 luglio, merzò

adele desideri

Il verde rame appena azzurrato
- non è un inganno - invita
a un valzer sconsiderato.

Una stradina - là fuori - si infossa tra i rovi,
mentre celo, nei pertugi della cantina
annerita, il volto, l’intento, la smania.

Cogli le prugne, non temere:
se indugi sulla riva del fiume,
la mente si screpola in mille foglioline.
Ora, nel tramonto che invidia la luna,
il cielo è privo di rancori.

Questo vino rosso - vedi - mentre lo versi
oscilla, spumeggia, e si poi quieta
nel dozzinale bicchiere.

Apri l’acqua,
lo sai che non si può partire.
Non si può dimenticare
quel rotondo sentimento del nulla
che cresce nel ventre
- ed è un ospite, un intruso.

È tutto così giallo, così lento.
E il pane è duro, come il giorno
che ti vuole assassino, di tuo padre,
di tua madre, del bambino che eri,
dell’angelo sordo che indica la strada,
mentre tu - distratto - continui a vagare,
a lottare, a segnare nelle brunite carni
la resa. Ti ostini a cercare utopici
traguardi, e - questa sera -
sogni la sorpresa di un desiderio illecito.

Un attimo, un attimo ancora:
sarà un florilegio insensato.
Restiamo al margine: tu fuori, io dentro
- però sul confine con le dita sfioriamoci.
Ti racconto, se posso, quel che ricordo.

dalla raccolta inedita Stelle a Merzò

15 agosto, Levanto

Al musicista Nicola Moneta

Attento! Controlla, registra
- non svuotare le tasche,
conserva i lacerti di carta
che attestano il tempo fuggito.

Guarda a fianco, scruta quegli occhi moreschi,
il seno rigonfio di senno e pazienza.

C’è un ronzio, dalla spiaggia: suoni, latrati
- saturnali baldorie di folle esaltate.

Attento! Sottolinea il momento
- non perderlo - dai música!

Batti le dita, mentre il sole sul petto
ti colpisce e ti invita a gettare quel che
i comuni mortali ottengono solo
a prezzo di inchini: un tocco di pane,
ogni giorno, un bicchiere di vino - bestiali
fatiche, umili gesti per brindare,
alla sera, e dormire, sciupati, in attesa
del mare - la sua schiuma, il suo infinito andare.

dalla raccolta inedita Stelle a Merzò

18 Agosto, Airola

Nell’alcova arrugginita - era San Lorenzo -
abbiamo ignorato le stelle cadenti.

Le mani rattrappivano per il freddo,
mentre i bicchieri - rossi di vino -
traballavano sull’asse di legno,
anneriti dalle mosche.

Ora il sole fa capolino dalla torre
e il giardino è assorto in una quiete sorniona,
dopo la buriana dei respiri bocca a bocca,
e il piacere dolente della natura divaricata,
che i tuoi occhi corvini hanno contemplato.

È, questo, il tempo della distanza, dell’attesa
vana, del ritorno solitario ai mestieri quotidiani.

Ci rivedremo, forse, salutandoci cortesemente,
come se l’oceano non ci avesse travolto,
come se non fossimo mai restati,
mai partiti, mai ritornati.

dalla raccolta inedita Stelle a Merzò

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Anno 9, Numero 37
September 2012

 

 

 

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