Nota biografica | Versione lettura |
Pali e muri, muri e pali,
uguali, senza fine, ferrovie.
Ghiaia e grigio, ferro freddo.
Asimmetrie. E poi, uscire.
Ed eccoti, primo respiro,
luce dorata, vetri e pietra,
sporca di sbagli e vita umana.
Eccoti vecchia, eccoti bella,
grembo altissimo di passi,
madre di strade e di speranza.
Poi un sospiro, e l’agonia
che soffre dentro. Si riparte.
E il rombo copre la tua voce.
La passerella slitta via.
Tu non sei spazio, non sei mezzo,
non sei più arte: a sé stante
amante di casualità altrui.
Ultimi lampi, grigio. Uguali,
senza fine, ferrovie.
Muri e pali.
Campi.