Nota biografica | Versione lettura |
ITALIANO CREATIVO
LA POESIA
Questi scritti sono il frutto di un percorso breve ma intenso, tre incontri di due ore ciascuno, intitolati Laboratorio d’italiano creativo e realizzato presso la biblioteca di Treviolo (BG) nel mese di marzo-aprile 2011.
A questi incontri hanno partecipato circa 10 donne italiane e migranti (India, Brasile, Repubblica Domenicana, Spagna, Argentina, Ucraina, Romania e Germania).
Gli incontri fanno parte del progetto ”La biblioteca con la marmitta catalitica” realizzato dalla biblioteca comunale di Treviolo, con la partnership della Cooperativa Il Cerchio di Gesso di Bergamo e il contributo
della Fondazione Cariplo.
Il laboratorio è stato coordinato da Candelaria Romero, scrittrice e teatrante argentina, cresciuta in Svezia e residente a Bergamo dal 1992.
Primo appuntamento
I NOMI
Abbiamo dipinto i nostri nomi su un grande cartellone, i nostri nomi hanno parlato di noi, ci hanno raccontato. Queste sono alcune frasi da noi sussurrate …
Nieves; senza franzoli
Gisela; voglio sempre andare avanti
Maria, semplicemente Maria.
una spinta avanti
Anna; la mia vorrei che fiorisca
Maristela; vorrei che il mare mi rilassi dopo una corsa
sono un po’ sopra e sotto le righe
Franca; un filo sottile che vorrebbe proseguire
sono un po’ “rrrrrrrr”
sto andando avanti
non so se è un uomo o una donna
ho tutto il mondo sulle spalle
volevo fare
mi è rimasta la farfalla con le ali tagliate
Sheilla; una tazza di cioccolata calda
mai perdere la speranza
Petra; albero e radici, cielo stellato
Vasilica; primavera
Luana; oggi sono di fretta
Manjeet;verde, rosso, onde
Cecilia; musica e amore
Ruth; rosso, fuoco, mio muovo.
Emma; essenziale, deciso,mare leggermente ondulato
LE PAROLE
Abbiamo scelto un tema per comporre le nostre scritture poetiche; le parole. Abbiamo giocato con il pensiero (brainstorming), ci siamo fatti delle domande sul tema … Cosa sono le mie parole? Dove nascono? Perché nascono? Come nascono? Quando nascono? Dove crescono? Perché crescono? Come crescono? Quando crescono? Dove vanno a morire? Perché muoiono? Come muoiono? Quando muoiono?
I
... pazze rosse
… di conforto blu
… di pan di spagna con mio figlio
… passionali col marito
… eterne, dormono, si vegliano, dormono e si svegliano
… per accarezzare, insegnare e piangere …
… rojas y locas
... relajadas y azules
... de biscocho con mi hijo
... pasionales con el marido
... eternas, duermen, se despiertan, duermen y se despiertan
... para acariciar, ensenar y llorar ...
II
Le mie parole a volte sono pazze e rosse
altre sono per aiutare gli altri
per far vedere che capisco le loro difficoltà
allora sono blu.
Le parole più belle sono quelle scambiate con mio figlio
tenere come pan di spagna, morbide
passionali col mio marito
robuste come alberi che spiccano verso il cielo
non finiscono mai le mie parole
vanno a letto con me
e si svegliano la mattina dopo
pronte per accarezzare, insegnare o piangere.
Nieves
*
Le parole nascono nel mio sogno
quando mi sveglio sono ancora nella mia mente
le scrivo nel mio diario per non dimenticarle
le rileggo tante volte perché mi rendono felice
sono bellissime colorate di azzurro come il cielo
di giallo come il sole e di rosso come l’amore.
Gisela
*
Nascono allegre alla vista della bimba sorridente
che mi tende le braccia e attende
che insieme cominciamo
senza mai finire.
Emma
*
La mia parola
La mia parola è come un volo libero di rondine,
alto nel cielo:
innalza la mia umile anima allo sguardo rosato di Dio.
Petra
*
Lievemente soffiate
libere
ingorghi di vita
cadon
dal cielo appese
all’arcobaleno vellutato
tra cinguettii
urlati
rimangiati
ripiegati nell’anima
gravide di fiori e frutti
dolci ed aspri
cadon
facendoti tremare nella pancia
accarezzandoti nei tuoi sospiri
recuperando il loro colore e le loro sfumature
accarezzandoti
ed è leggerezza.
Anna
*
A volte le parole non escono
quando escono,
escono diverse dal pensiero.
Vorrei dire una cosa ma esce un'altra.
Il pensiero cresce con il momento che sto vivendo
e diventa parola.
Vorrei ascoltare, sentire e capire gli altri,
condividere le opinioni,
diventare un solo pensiero
per camminare insieme in pace e armonia
con parole gentili e rassicuranti.
Vorrei farmi sentire e urlare,
sfogare i sentimenti che provo.
Pensare nello stesso modo è difficile
ma trovare le parole non è impossibile.
Comprensione, serenità, felicità, amore.
Sheilla
*
Coraggio del corpo
di esprimere con forza lo stato d’animo:
ciò che provo.
Vincere il disagio e il mio blocco interiore
forza, difficoltà, impegno
urlando ciò che provo con fiducia
e il mio stato d’animo.
Cecilia
*
Le parole sono un oceano,
nascono tranquille, calme
ma basta un vento forte e minaccioso
per far si che loro si rivelino
e liberino l’ energia che hanno accumulato.
Dopo che l’energia è stata liberata
le parole ritrovano la serenità.
L’oceano di parole no vive da solo
ha bisogno dei fiumi e dei mari di parole
per imparare ad amare
e per riflettersi nelle altre parole
per migliorare se stessi.
As palavras são um oceano,
nascen tranquilas, calmas,
ma basta um vento forte e ameaçador
para que elas se revaltem e liberem a energia que acumularam.
Depois que a energia e liberada
as palavras encontram a serenidade.
O oceano de palavras não vive sozinho
precisa dos rios e dos ambos mares de palavras
para amar e para aprender
para se refletirem nas outras palavras,
e melhorarem a si mesmos.
Maristela
*
Qualcosa si è rotto
rumore
ronzio
fischio
sibilo
eterno martellare
non c’è più silenzio
provo ad andare
al compasso del cuore,
neanche lui sa più ascoltare.
Franca
*
......Cosa scrivere?....Non ho più parole...
Sono andate consumandosi in-utilmente.....
...arenandosi in-sensibilmente....
in un deserto di volti assenti...
...di orecchie sorde.....
...di sguardi ciechi....
...Cosa dire...allora?...
E....a chi? Se.....
non c'è più l'Altro....che mi ascolta,
ma...soltanto la sua Ombra...?
Ruth
*
Secondo appuntamento
IO MARE … IO FIUME … IO LAGO
Abbiamo scelto un immagine per descrivere il nostro corpo: l’acqua. Il nostro corpo è diventato mare, ruscello, fiume. Abbiamo fatto un viaggio immaginario (visualizzazione) e attraverso la musica e suggestioni verbali, ci siamo ri-pensati.
Nel mare della mia vita amara
ma come un onda dolce, lambita anche di bellezza
odo voci di bambini spiegate come ali di gabbiani
nel mio grembo vergine d’amore.
E sento al sole di questo tenerissimo richiamo
sciogliersi senza farsi notare
i limiti della mia paura
in vento limpido e sublime.
E dallo scrigno serrato
del mio cuore un luccichio di ori
e scorze adamantine di corallo
gonfiare ancora di speranza
la vela bianca e audace dei miei sogni.
Petra
*
Io, non lago.
Ogni giorno un fiume di emozioni
incontra l’onda calda
pacificatrice dolcemente fiorita
vivificante e profumata.
All’orizzonte l’isola che non c’è
quella che appartiene a tutti noi
soltanto a noi.
Oltre
l’infinito pullulante di sinuose balene argentee.
Qui, ora
non un metro più in là.
Anna
*
I
Io sono Providence.
Davanti al mare
è mattina
c’è la marea bassa
banchi di sabbia,
chilometri e chilometri.
Ci sono vongole, cozze, pesciolini,
gamberetti che saltano.
Trasformata in tartaruga
da lontano si vedono alte onde che finiscono sulla barriera corallina
posto dove vado a rifugiarmi
nel male, nel conflitto.
II
I bambini sono come una sorgente per la famiglia
in un dolce cammino della vita.
Sheilla
*
Io oceano infinito blu
profondo, tranquillo
li c’è tutta la vita
di tutti i colori, misure e forme
un acqua profonda tiepida senza barriere, confini.
Vivono in me animali giganti, pesci piccoli e colorati, molluschi.
Chi guarda la mia superficie non vede tutta la vita e tutti i colori
che ci sono all’interno.
La mia acqua unisce il mondo
e allo stesso tempo è insicurezza.
Maristela
*
Io, mare tiepido
cose belle
come pesci piccoli.
Ho paura del mare grande
mi piace invece il fiume, il mare calmo
mi piacciono i pesci piccoli ma anche quelli grandi
e le montagne che stanno attorno al mio mare.
Sono che mi piace la bella compagnia
le amiche nel mio paese lontano
le belle storie
e vedo sempre il mondo bellissimo.
Manjeet
*
Io, ruscello d’acqua trasparente
tra monti svettanti nel cielo cristallino,
tra sponde verdi d'erba, fiorite di crochi bianchi e azzurri.
Cascata spumeggiante,
tra vapori di gocce
che rifrangono la luce in barlumi iridescenti
riprendo a scorrere su ciottoli bianchi e neri,
formanti arabeschi sul fondo.
L'aria profuma di timo e qualcuno si avvicina,
beve la mia dolce acqua a piene mani.
C'è chi mi attraversa a guado nei punti più stretti,
agnelli si dissetano sulle mie sponde.
Mi trasformo in lago, verde del riflesso di arbusti
che in me si specchiano.
Ferma, ora, nascondo tesori
in attesa di scendere ancora: un percorso di crescita.
Luciana
*
Io mare
sono acqua vita parola
alla par de la ola
sube baja sale scende
s’increspa un po’
con il ritorno dei ricordi.
Tu mare
par - ola ancora
ovunque
alla par de la ola
infiniti tramonti
y tantos otros amaneceres
sei storia che va sei storia che viene
come la marea
via via via
rosso nero
mare blu.
Ruth
*
Io fiume
nasco in alta montagna
piano, piano scendo in una valle verde
senza fretta
l’acqua fresca e limpida non si ferma mai
scorre sempre avanti.
Alle mie sponde
coperte di erba fresca
crescono salici piangenti e pioppi
e mille bellissimi fiori di tanti colori.
Ogni tanto si alza dinnanzi a me magicamente un castello.
Sento che il fiume scorre sempre più forte
finché alla fine di tutti i giorni
si butta nel mare aperto.
Gisela
*
Io mare tranquillo
compagnia e bellezza
mare azzurro e schiuma dolce
compagnia dolce e serena.
Sono mare,
anche respiro tranquillo
dolce felicità
rughe che mi hanno portata sin qui
sofferenze utili mare profondo, paura.
Zip tra due mondi, tra due io
compagnia e allegria
figlio e marito
aiuto e leggerezza.
Chi vede il mio dolore?
E fin quando durerà?
Mare profondo, paura forte.
Cosa c’è di là?
Onde piccole, rassicuranti, abissi bui.
Nieves
*
Io mare
riscaldata in superficie dal sole di agosto
refrigerata in profondità dalle dolci correnti.
Le alghe ondeggianti sussurrano frasi dolcissime.
Acqua cristallina
accarezza la sabbia impalpabile
magica calma
avvolge ogni cosa tutto intorno.
Vorrei che fosse sempre e ancora di più.
Emma
*
Io,
immenso mare argenteo
increspato,
brillo nel sole
sola.
Andare a fondo
più giù
più giù nel mistero pensato
raccogliere coralli e bianche perle,
farne collane. E quei colori? Quante bellezze!
Perché ora tutto ruggisce?
Troppo alta quest’acqua.
Ho paura.
Se almeno qualcuno …
No. Meglio sola.
Franca
*
Io mare,
fluire silenzioso di calde emozioni,
ribollire di mare bolle blu trasparenti
che mi avvolgono.
Viaggiare coi pensieri senza ostacoli
stimolare il mio cuore ad essere leggiadro,
calmo, pacato.
Mare immenso, azzurro cobalto.
Io protagonista, lo domino, lo assaporo.
Nessuno vicino a me.
Immensità di natura che scorre,
mi bagna la faccia, mi spruzza di schiuma,
mi rigenera.
W la tranquillità dell’anima che giunge in Africa,
sole cocente, palla infuocata che spicca nell’aria
che illumina nuove terre arse e brulle.
Corpo cullato dal mare
pace che lo smuove in un moto perenne.
Io, io, io, io.
Baia incantata, argini circolari soleggiati.
Fluire, fluire di onde pacate.
Acqua che ribolle che mi immerge, che mi copre.
Scaccia i pensieri a fatica.
La ricerca continua della felicità.
Liquido tiepido e frizzantino.
Pesci pagliaccio, coralli, stelle marine,
perle, scrigni di pirati con preziosi gioielli.
Non importa cosa mi circonda.
Mi importa di me stessa, della mia gioia.
Finita la tristezza.
Ora solo felicità.
Cecilia
*
Piove. Pioviggina.
L’acqua picchia me; secco terreno.
Rivoli e poi fiumi solcano la terra.
Tutto scorre, tutto passa,
il tempo, lo spazio e il dolore.
Vasi
*
Terzo appuntamento
VERSIONI: UN ALTRO SGUARDO
Attraverso poesie scritte da altri autori, ci siamo immedesimati. Abbiamo giocato con parole altre per farle diventare nostre e attraverso uno sguardo diverso, abbiamo cantato la poesia; la nostra.
La poesie originali:
1) Echi di lingua madre
Scottate la lingua sulla fiamma viva
levatele la pelle
tagliatela a fettine.
Fate appassire in frasi fatte le parole.
Aggiungete una rosa, petali e spine,
portate a bollore
con un po’ di buon rimpianto,
salate, leggete.
Il tempo di cottura non è stabilito
provate a parlare di tanto in tanto.
Se qualcuno vi risponde
o qualcosa vi risuona dentro
staccate dal fondo
spegnete il fuoco.
Servite caldissima.
Eva Taylor – Germania/Italia
2) S’i fosse fuoco
S’i’ fosse fuoco, arderei ‘l mondo
S’i’ fosse vento, lo tempesterei;
s’i’ fosse acqua, i l’annegherai;
s’i’ fosse Dio, manderei l’ en profondo;
s’i’ fosse papa, allor sarei giocondo;
chè tutti cristiani imbrigarei;
s’i fosse ‘mperator, ben lo farei:
a tutti taglierei lo capo a tondo.
S’i’ fosse morte, andarei a mi’ padre;
s’i fosse vita, non starei con lui;
similmente faria da mi’ madre.
S’i’ fosse Cecco, com’ i’ sono e fui,
torrei le donne giovani e leggiadre:
le zoppe e vecchie lasserei altrui.
C. Angiolieri
3) Ricetta per fare la poesia
Prendete una parola, prendetene due
Fatele cuocere come se fossero uova
Scaldatele a fuoco lento
Versate la salsa enigmatica
Spolverate con qualche stella
Mettete pepe e fatelo andare a vela.
R. Queneau
*
Echi di lingua madre
Scottate il cuore nella vita
levate le spine
tagliate l'amarezza
fate appassire il rancore
aggiungete gioia e sapore
portate a bollore con un po' di fantasia
salate di sintassi grammatica e ortografia
provate a mettere qualche aggettivo
se qualcuno vi risponde
o qualcosa vi risuona dentro
staccatevi da dentro questa pagina di anima
spegnete il fuoco.
Servite con un sorriso.
S'i fosse fuoco
Se fossi fuoco, divamperei nei cieli;
se fossi vento, danzerei con le foglie;
se fossi acqua, monderei ogni male;
se fossi Dio, abbraccerei il mondo;
se fossi papa, scuoterei ogni inganno;
se fossi un re, regalerei tesori;
se fossi un imperatore, spargerei sogni e ori;
se fossi morte, canterei la vita;
se fossi la vita ammazzerei la noia;
se fossi Petra come sono e fui;
direi al silenzio di fare una canzone
per riempirmi l'anima di carezze e parole .
Ricetta per fare la poesia
Prendete un groviglio di emozioni, prendetene due
fateli danzare nel silenzio come se fossero foglie nel vento
prima in un vortice di colori e poi al fuoco della speranza
versate una lacrima e qualche sorriso
spolverate con suoni, sillabe, virgole e puntini
mettete su un foglio candido e bianco
e fateli volare in un esile canto.
Petra
*
Ali di pensieri
Scottate l’espressione di quello che provate
levate la crosta da quello che non riuscite a esprimere
tagliatela per condividerla con chi vi sta vicino
fate appassire i brutti pensieri, le delusioni, le incomprensioni
aggiungete positività, voglia di comprendere gli altri
portate a bollore
con un po’ di umiltà
salate, fatevi capire.
Il tempo di cottura è il tempo di cui ne avete bisogno
provate a fare una cosa per volta senza stress
se qualcuno vi risponde
o qualcosa vi risuona dentro
staccate la spina dei pensieri
Spegnete il fuoco
Servitela profumatissima !!
Se …
Se fossi fuoco, accenderei i sentimenti assopiti delle persone;
se fossi vento, spazzerei i cattivi pensieri il più velocemente possibile;
se fossi acqua, disseterei gli assetati di cuore;
se fossi Dio, amerei tutto in ugual modo;
se fossi Papa, pregherei per le sventure del mondo;
se fossi un re, vorrei il bene per tutto il mio popolo;
se fossi un imperatore, vorrei che in futuro si raccontassero le mie gesta gloriose;
se fossi la morte, cercherei di far ricordare a tutti che ne vale sempre la pena vivere;
se fossi vita, vorrei che tale dono non fosse buttato via ma vissuto giorno per giorno con il sorriso;
se fossi Cecilia, come sono e fui,
direi; guardatemi vi amo e per voi tutti ci sarò sempre !!!
Ricetta della felicità
Prendete una bacchetta dì ti voglio bene, prendetene due
fatela intiepidire come se fosse sentimento vero
rosolatela a fuoco allegro
versatela nella pentola della fantasia
spolverate con un pizzico di allegria
mettere cuore, anima e fatela volare via come una magia.
Cecilia
*
Prendete una mano
prendetene due
tenetele strette come se fossero tesori
avvicinatele con cautela al fuoco del vostro cuore
versate qualche lacrima se troppo ardente
spolverate con un bacio
mettetevi tanto amore e abbracciatevi forte.
Se fossi fuoco, vi scalderei d’amore;
se fossi vento, spazzerei il buio;
se fossi acqua, vi innaffierei di luce;
se fossi un Re, non regnerei;
se fossi la morte, vi terrei per mano;
se fossi vita, vivrei per voi;
se fossi Emma, come sono e fui,
direi; vi voglio bene.
Emma
*
Se fossi fuoco, scalderei i cuori;
se fossi vento, soffierei via i pensieri tristi;
se fossi acqua, laverei via i peccati del mondo;
se fossi Dio, non farei più ammalare e soffrire di fame gli uomini;
se fossi papa, toglierei il celibato per i sacerdoti cattolici;
se fossi un re, abolirei l’ingiustizia;
se fossi un imperatore, unirei il mio popolo in pace;
se fossi la morte, renderei immortali tutte le persone buone;
se fossi vita, farei felice tutti gli uomini;
se fossi Gisela, come sono e fui,
direi; non dovete perdere la speranza
la vita vale la pena di essere vissuta.
Gisela
•
Scottate le parole
levate la crudeltà
tagliate la rabbia
fate appassire la bruttezza
aggiungete la dolcezza
portate a bollore
con un po’ di comprensione
salate con attenzione.
Il tempo di cottura; con pazienza.
Provate a sentire
se qualcosa vi risponde
o qualcosa vi risuona dentro
staccate il pensiero
spegnete il fuoco.
Servite con un infinità di amicizia.
Se fossi fuoco, accenderei i cuori tristi;
se fossi vento, accarezzerei i volti spenti;
se fossi acqua, laverei via il dolore;
se fossi Dio, seminerei il buon senso nella mente degli uomini;
se fossi papa, userei la bacchetta magica per seminare la pace;
se fossi un re, ascolterei la mia gente;
se fossi un imperatore, addolcirei la vita al popolo;
se fossi la morte, verrei sulle punte dei piedi nella notte;
se fossi vita, trasmetterei la serenità;
se fossi Sheilla come sono e fui, empatica,
renderei i deboli forti,
e forti i teneri.
Sheilla
*
Scottate gli amori
levate i rimpianti
tagliate rabbia – sminuzzatela
fate appassire i ricordi dolci e amari
aggiungete un pizzico di freddezza
portate a bollore con un po’ di nostalgia
salate, riposate.
Il tempo di cottura è assai lento
provate a ricordare
se qualcuno vi risponde
o qualcosa vi risuona dentro,
staccate la mente
spegnete il fuoco
servite freddi.
Se fossi fuoco, brucerei gli ignoranti;
se fossi vento, scaccerei le nuvole;
se fossi acqua, disseterei;
se fossi Dio, chissà?
Se fossi papa, a Roma starei (e non sarebbe male!)
Se fossi un re, che bello comandare;
se fossi imperatore, conquistar forse vorrei;
se fossi la morte, mai non giungerei;
se fossi vita, sempre vivrei;
se fossi Franca, come sono e fui,
direi; al diavolo – così io resterei.
Prendete un bacio,
prendetene due
fateli schioccare come fossero petardi
luminosi – birichini
a fuoco vivo ardeteli.
Versate una carezza
spolverate con dolcezza
mettete gioia e fatele danzare.
Franca
*
Scottate le parole sulla bocca
levate i confini
tagliate piano
fate appassire ogni limite
aggiungete un po’ di passione e fantasia
portate a bollore con un po’ di spezie
salate con ironia.
Il tempo di cottura è lento.
Provate a chiamarla
se qualcuno vi risponde
o qualcosa vi risuona dentro
staccate i pensieri,
spegnete il fuoco.
Servite a freddo.
Se fossi fuoco, arderei i campi di mais;
se fossi vento, andrei sulle nuvole bianche;
se fossi acqua, scorrerei verso una cascata;
se fossi Dio, farei pace sulla terra;
se fossi papa, cancellerei i comandamenti;
se fossi un re, farei tutto il giorno ciò che voglio;
se fossi un imperatore, lotterei per la giustizia;
se fossi la morte, risveglierei;
se fossi vita, starei con i ammalati;
se fossi Vasi, come sono e fui,
farei una grande festa divertente.
Prendete un sopranome, prendetene due
fateli parlare come se fossero amici
bruciateli a fuoco basso
versate sul cuore
spolverate con fantasia
mettete un po’ di ironia e fateli giocare.
Vasi
*
Scottate le bugie
tagliateli fini, fini
fate appassire i vostri dolci pensieri
aggiungete tutto l’amore che avete dentro
portate a bollore
con un po’ di sale e pepe.
Il tempo di cottura dipende da voi.
Provate a smascherare i traditori.
Se qualcuno vi risponde
o qualcosa vi risuona dentro
staccate la spina
spegnete il fuoco
servite le vostre verità con un po’ di lattuga verde
e tanti piccoli pomodorini rossi.
Se fossi fuoco, brucerei tutti gli altrui cattivi pensieri;
se fossi vento, spazzerei le ingiustizie;
se fossi acqua, disseterei;
se fossi Dio, ricomincerei;
se fossi papa, mi dimetterei;
se fossi un re, governerei;
se fossi la morte, clemente sarei;
se fossi la vita, vita darei;
>
se fossi Nieves, io stessa sarei,
come sono e fui,
autenticamente vivrei.
Prendete un amico
prendetene due
coccolateli come se fossero zolette di zucchero sciolto nel caffè.
Mettete l’amicizia a fuoco molto, molto lento
versate sopra ore di conversazione e riflessione
spolverate con sorrisi di fiducia
e mettetevi nel forno tutti insieme
facendovi cullare dalla dolce fiamma.
Nieves
*
Se fossi fuoco, brucerei con calma;
se fossi vento, sarei un respiro dolce;
se fossi acqua, darei da bere a tutto il mondo;
se fossi Dio, farei sempre cose buone;
se fossi santa, farei le cose giuste e aiuterei;
se fossi un imperatore, lavorerei per la gente;
se fossi morte, obbedirei a Dio;
se fossi vita, sarei la mia famiglia;
se fossi Manjeet, come sono e fui,
cucinerei frittate dolci e salate.
Manjeet
*
Scottate la vostra sensibilità
levatele la scorza
tagliatela in frammenti piccolissimi
fate appassire al fuoco vivo della passione
aggiungete un pizzico d'incoscienza
portate a bollore con un po' di arcobaleno
salate con la vostra allegria.
Il tempo di cottura è veloce:
provate a ridere di gusto.
Se qualcuno vi risponde o qualcosa vi risuona dentro;
staccate dal quotidiano
spegnete il fuoco.
Servite danzando.
Se fossi fuoco, sarei l'energia che brucia le cose vecchie e inutili;.
Se fossi vento, sarei il soffio che fa volare negli spazi aperti;
Se fossi acqua, sarei il flusso che disseta, ma continua a scorrere;
Se fossi Dio, farei sentire ciascuno parte di me;
Se fossi papa, metterei a disposizione la Città del Vaticano per accogliere profughi e disperati;
Se fossi re, abolirei la violenza nel mio regno;
Se fossi un imperatore, abolirei la guerra;
Se fossi la morte, giungerei con dolcezza e al momento giusto;
Se fossi vita, andrei a stanare e a pungolare chi mi sfugge;
Se fossi Luciana, come sono e fui,
sarei il dito che indica la luna: aiuterei ciascuno a vedere la luce che ha dentro di sé.
Luciana
*
Echi di lingua madre
Scottate le lingue
levate barriere
tagliate fili spinati
fate appassire l’odio
aggiungete passione
portate a bollore l’animo
con un po’ di amor proprio
salate con dignità e condivisione.
Il tempo di cottura,
quel che non basta mai.
Provate a godervi l’andar oltre.
Se qualcuno vi risponde
o qualcosa vi risuona dentro
staccatevi dalla chiusura
spegnete il fuoco
fermatevi, sentite e ascoltate.
È poesia
è oltre andare.
Se fossi fuoco, incenerirei con lo sguardo;
se fossi vento, accarezzerei le emozioni dai volti;
se fossi acqua, laverei il sudicio;
se fossi Dio, guarderei da lassù a testa in giù;
se fossi Papa, non farei muri;
se fossi Re, vivrei da uomo;
se fossi imperatore, girerei il mondo;
se fossi morte, non colpirei chi ha fame di vita;
se fossi vita, sazierei il mondo;
se fossi Anna, come sono e fui
farei un cartaereo con questi versi.
Prendete un sussurro
prendetene due
fateli volare come fossero leggere farfalle
saltateli al fuoco del cuore
versatevi tutto, ma proprio tutto
spolveratevi con un velo che svela
custoditeli dolcemente
fateli volare liberi.
Anna
*