El Ghibli - rivista online di letteratura della migrazione

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saranno gli alberi

leo lobos

barche
case naviganti
pagine
che avranno
morte lettere impresse
su di sé
oceani
nuvole potenti
piogge elettriche
terra
saranno gli alberi.

(traduzione Ilaria Rigoli)

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gita allo zoo fantasma

leo lobos

“Libero dalla malattia seppure nel mezzo della malattia” (Yagyu Munenori)

Ho visto tanta merda di cane
per le strade di Parigi che mi tocca
camminare con cautela nella notte
è allora che mi pare
di udire bambini e bambine fantasma
ridere in fila all'entrata dello
zoo che s'erge qui per loro:
elefanti bianchi attraversano in parata
la piazza del Louvre facendo
i giocolieri con opere d'arte e resti
archeologici extraterrestri, giraffe
corrono per i Campi Elisi mangiando
le lucine di Natale che crescono
sugli alberi, balene, delfini,
anatre selvatiche nuotano nella Senna
divorando turisti sprovveduti
che gli sparano i flash sul muso
leoni copulano famelici
sui tetti come reliquie
di cristallo di una città imminente...
Ippopotami ebbri s'incastrano nei suoi
vicoli tortuosi, nei suoi archi del trionfo,
nella sua famosa torre...
Galleristi sconcertati
vagano correndo tra i cavalli liberi
di una giostra che portano impressa una stella
dorata sul fianco...
Stormi di uccelli tropicali celano la luna
con piume di plastica che
ossa vestite alla moda soffiano
con ventilatori nucleari da
palloncini che salgono e scendono
a intermittenza per scale invisibili
che aquile cieche portano
da Notre-Dame...
Nubi-campane grondanti di
profumi umani piovono
sul finire della notte sopra
lo zoo di plasma e tutto
ritorna negli occhi di un gatto
saggiamente
a esser luce del sole
e Parigi
è
già domani.

(traduzione Ilaria Rigoli)

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timore

leo lobos

La parte migliore è sentirsi vivi mentre si dipinge e la peggiore è aver bisogno dei quadri per sentirsi vivi” (Geoffrey Lawrence)

Riverenza commossa
quando tutto
smetta
di
importare
quando tutto sia oscuro
quando tutto sia perduto

Le dita della musa ti tocchino
la schiena
spingendoti al passo

La freddezza delle città
la rosa del nulla
il fango immoto
le sabbie mobili del deserto
non coprano d'inchiostro la tristezza
ché deve bastarci l'acqua

E sia da labbra mossa l'aria
una
volta
ancora.

San Pedro de Atacama, Cile, 2009

(traduzione Ilaria Rigoli)

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Anno 7, Numero 31
March 2011

 

 

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