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croace la strana malattia

martina miglianelli

Era una bella giornata. Il sole riscaldava lo stagno. Alcune rane saltavano felici nell’acqua. Altre, sulla riva, si abbronzavano al sole. La piccola Croac, equipaggiata con pinne, maschere e salvagente si esercitava nei tuffi. Era alle prime armi, perciò spesso risaliva a galla con la testa piena di bernoccoli. Ad un tratto vide in mezzo alle canne una piccola pentola a due manici. IDEA! Ficcò la testa nella pentola che legò sotto il mento con un filo d’erba. -Non mi farò più male!- disse contenta. E ricominciò a tuffarsi. Le altre rane, invidiose, si avvicinarono per ammirare quel curioso copricapo. Soltanto Didì, la mosca francese, la guardava preoccupata. La mosca era famosa fra gli abitanti dello stagno perché era saggia e sapeva molte cose. Didì iniziò a parlare di una grave malattia, la “stoviglite”, che dilagava nello stagno. In un attimo la mosca si trovò circondata da un grande gruppo di rane tutt’orecchi. L’estate precedente il bruchino del ciliegio, si era incastrato in uno scolapasta e piangeva. Solo dopo due giorni di dieta Didì riuscì a tirarlo fuori. Anche il maialino Rondò era stato male: il suo codino si era arrotolato ad un cavatappi. La saggia mosca gli ordinò di fare venti avvitamenti al contrario e così riuscì a salvarlo. Ma non era finita! La tartaruga Maruga si era incastrata in una pentola e sembrava una palla a quattro zampe! Didì con l’aiuto della libellula Clodilde, tirò, tirò, finchè riuscì a liberarla. Il popolo delle rane si era ammucchiato sui sassi e sulle ninfee: chi si grattava la testa per la paura, chi si toccava il naso, chi la pancia, chi il mento. Anche gli altri animali erano molto preoccupati. La piccola Croac si tolse subito il cappello pentola e, mentre gli altri confusi, si chiedevano cosa fare, propose di ripulire il bosco e lo stagno. Tutti si misero al lavoro, la rana Bisciolina fu la prima a tuffarsi sott’acqua col suo costumino nuovo a strisce bianche e rosse. Accorsero pesci d’ogni tipo: grossi e piccoli, a strisce e a palline, gialli, rossi e blu. Il bruco, il maialino e la tartaruga, chiamarono rinforzi e correvano avanti e indietro. Didì insieme alla libellula Clotilde, perlustravano la zona dall’alto. Tutti lavoravano senza sosta e in un momento sulla riva dello stagno vennero ammucchiati tantissimi oggetti strani. Adesso lo stagno e il bosco erano puliti, le rane e gli altri animali non correvano alcun pericolo, bisognava festeggiare! Le lucciole con i loro lampioncini crearono una dolce atmosfera. Le tavole erano imbandite e i musicisti aspettavano impazienti di iniziare a suonare. Nello stagno quella sera si respirava un’aria piena di gioia e di allegria: gli spuntini, i brindisi e i balli continuarono fino a notte inoltrata. La festa terminò solo quando le rane e i loro amici, ormai troppo stanchi, si addormentarono. Un cielo limpido e stellato illuminava lo stagno, che quella sera era più bello che mai.
L e creature del bosco avevano scoperto che insieme, unendo le loro differenze erano riuscite a sconfiggere la stoviglite.

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Anno 7, Numero 28
June 2010

 

 

 

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