El Ghibli - rivista online di letteratura della migrazione
Nota biografica | Versione lettura |
amira
viola de filippo
é triste la tua voce, mamma.
é stanco il passo, al ritmo del respiro;
non lacrime, ma gocce di sudore,
raccontano una storia di fatica,
iscritta sul tuo corpo
di schiava adolescente.
Un attimo è durata la speranza;
l’ho colta anch’io, nel fremito del liquido,
e in un torrente fresco di parole:
cibo, lavoro, casa.
Mi hai dato un nome, mentre galleggiavi,
scrutando, disperata, l’orizzonte.
Me l’han cambiato subito, allo sbarco:
per te, Amira;
per tutti, clandestina.
5 settembre 2009
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