Nota biografica | Versione lettura |
Xenitià non è parola facile.
Vuol dire migrazione,
essere lontani da ogni luogo
o volto amato.
Xenitià vuol dire fare il pieno
di bisogno in ginocchio,
erranti sulla soglia,
pellegrini della nostalgia
con i piedi gonfi.
Persino nella terra che mi ha fatto,
quando torno, scavo,
e scopro che non sono
più com’ero.
E quella strada,
quel cammino
non mi appartiene più.
Sono un alieno con pretese.
Xenitià, subisco i tuoi umori,
i tuoi frastuoni ascolto e sono tanti.
E spesso mi domando
perché non mi capisci,
perché la mia umanità
ti sfugge e non la riconosci.