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piante e fiori

ontora rahman

La storia che vi racconterò narra di un tempo molto lontano, ma lontano assai, dove vivevano re, regine, principi, principesse, streghe e da qualche parte spuntavano anche gnomi, elfi e folletti.
C’era un paese molto lontano, ma lontano assai, dove c’era un regno pieno di fiori, piante ornamentali e laghetti di ninfee. Tutto era una favola (appunto…) ma c’era solo un problema…
Il problema era parecchio grave perché c’entrava con la famiglia reale.

“Tu, Re Gigliano e tu, Regina Violetta, avrete tre figlie, entrambe femmine. La più grande Melina, la media Rosa e la più piccola Margherita. La vostra ultima erede sarà di carattere umile e gentile, con arti esili come un gambo di margherita, labbra carnose e rosee come una rosa e capelli ondulati e biondo oro come una mela. Quando avrà compiuto diciotto anni, il suo corpo diventerà tanto esile da farlo diventare di vetro. Quella disgrazia senza scampo che durerà in eterno, finché il più bello dei vostri schiavi non la baci. Se per caso questo dovrà succedere, Margherita dovrà sposarsi con lui per viverci in eterno. Se non sarà fatto, invece, la vostra amatissima Margherita morirà cadendo e andando in frantumi”.

Questo era ciò che aveva predetto la maga del regno, quando Re Gigliano e Regina Violetta si erano sposati.
Era il diciottesimo compleanno di Margherita e a palazzo era stato organizzato un ballo in onore della bellissima principessa. Margherita era veramente bellissima, come aveva predetto la maga: il suo fisico era delicato, le sue labbra erano carnose e i capelli erano dorati e ondulati. Il suo magnifico vestito rosso sangue si abbinava ai gioielli di madreperla e alle scarpine scarlatte. Margherita era in piedi, in mezzo alla sala e parlava con delle sue amiche, quando lo vide. Era la persona più affascinante che Margherita avesse visto: alto, capelli neri, carnagione abbronzata e un sorriso smagliante. Era Gabriele.
Lavorava da poco nelle cucine reali come cameriere e ora si ritrovava ad essere il prescelto a baciare la principessa.
- Ma come posso permettere che un povero cameriere baci la nostra bellissima bambina?- si chiedeva la Regina in continuazione.
- Il lato positivo è che è bello, su, cara! Lo istruiamo dandogli lezioni di etichetta e quando arriverà il momento, farà ciò che deve fare.
Gabriele si presentava un ragazzo ben educato e la regina smise di tirarsi i capelli e battersi il petto. Mentre la povera Margherita diventava sempre più delicata e fragile. Un bel giorno Margherita divenne veramente di vetro e allora Gabriele dovette fare ciò che gli fu chiesto fare. Le diede un bacio e subito le sue mani cominciarono ad ammorbidirsi e anche il resto del suo fisico. Poi si scoprì che Gabriele non era un servo, ma un principe che aveva avuto quest’incarico da parte della maga. Così Gabriele e Margherita vissero per sempre felici e contenti, e anche Violetta e Gigliano e Rosa e Melina.

Dedicato a chi crede che tra
Uomini ci siano gradi d’importanza inferiore o superiore.

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Anno 5, Numero 23
March 2009

 

 

 

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