El Ghibli - rivista online di letteratura della migrazione

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in giro per mappamondi tra scrittori migranti e generazione che sale

francesco cosenza

“Sentivo prender corpo anche in me ... una passione che rapidamente inclinava
a trasformarsi in mania, per cui avrei dato tutto Proust in cambio d'una nuova
variante del 'ciuchino caca-zecchini', e tremavo dal disappunto se trovavo l'episodio
dello sposo che perde la memoria abbracciando la madre, al posto di quello della
Brutta Saracina, e il mio occhio si faceva – come nei maniaci – d'una mostruosa
acutezza, per distinguere al primo sguardo nel più ostico testo pugliese o friulano
un tipo
Prezzemolina da un tipo Bellina
Italo Calvino, Fiabe italiane v. I, pag. XVI-XVII

1. Prendendo spunto dal saggio di Raffaele Taddeo “Bambini e adolescenti nella letteratura della migrazione” apparso sul numero 18 di el-ghibli (dicembre 2007), allargando inoltre lo sguardo alla produzione letteraria rivolta specificamente ai bambini e ragazzi, si incontrano altri testi non presi in considerazione nel citato saggio. Un'intera collana è assente anche se alcuni degli autori sono inclusi nel data-base Basili (a cui fa riferimento Raffaele): Palestina nel cuore di Rania Hammad, Il colore della brace di Nivea Oliveira, La canzone delle mille colline di Jean Paul Habineza, definiti abbastanza correttamente autobiografie romanzate, e Aulò, canto poesia dall'Eritrea di Ribka Sibhatu presentata curiosamente come opera di poesia, pur essendo anch'essa un'opera fondamentalmente autobiografica, con sparse qua e là nel testo alcune poesie, canzoni e filastrocche dell'infanzia dell'autrice. Taddeo cita Rhoda e Pecore nere di Igiaba Scego a cui dedica due specifiche recensioni, ma non fa menzione del bellissimo La nomade che amava Alfred Hitchcock. La collana di cui fanno parte questi testi ha un bel titolo: I mappamondi – libri bilingue. Prima di parlarne un breve cenno ad altri autori che meriteranno in futuro un discorso più approfondito. I testi e gli autori successivi sono presenti nella bibliografia “Narrativa nascente e dintorni” la cui terza edizione è in fase di preparazione e prima o poi sarà presente su el-ghibli.

Se si può comprendere l'assenza del nigeriano Ben Amushie che ha al suo attivo un solo libro per bambini La tartaruga re degli animali e altre favole igbo della Nigeria (EMI, Bologna 1995), è meno ovvio che non sia ancora presa in considerazione l'opera di Paul Bakolo Ngoi di cui sono usciti Un tiro in porta per lo stregone (Africa '70, Milano 1994), Il maestro, il prete e lo stregone (G. Iuculano, Pavia 1999), Colpo di testa (Fabbri, Milano 2003), Eko Color cioccolato e Koba la tartaruga, una storia per i piccoli (Autocircuito, Pavia 2006, con prefazione di Mino Milani) e Chi ha mai sentito russare una banana?: l'amicizia improbabile e divertente fra un ragazzino e una banana in una piantagione del Congo (Fabbri, Milano 2007). Oltre a queste opere destinate espressamente a bambini e ragazzi Bakolo Ngoi ha scritto anche due testi per adulti Che vita sia! una storia per i grandi (Autocircuito, Pavia 2006) e Magia nera a Kinshasa: Repubblica Democratica del Congo (Edizioni dell’Arco, Bologna 2006). Della scrittrice brasiliana Christiana de Caldas Brito, Raffaele Taddeo parla diffusamente de La storia di Adelaide e Marco (Il grappolo, S. Severino 2000), dei racconti presenti ne Il carro di pickipò (Ediesse, Roma 2006) e del romanzo 500 temporali (Cosmo Iannone, Isernia 2006) mentre non fa menzione del bellissimo libro per giovani adolescenti Amanda Olinda Azzurra e le altre di cui sono uscite due edizioni (Lilith, Roma 1988; Oedipus, Salerno/Milano 2004). Questo libro è assolutamente godibile oltrechè interessante per un pubblico adulto: come non innamorarci della ragazzina Sylvinha con/senza la ypsilon e di altri personaggi più o meno giovani declinati tutti al femminile. Nelle biblioteche milanesi il libro è collocato nella fascia per giovani adulti.

E' nel 1991 che la piccola casa editrice Sinnos (1) di Roma inventa una nuova collana di libri per ragazzi e la chiama 'mappamondi'. Già dal primo titolo – Io sono filippino: storie canzoni, leggende, ricette... (2) - curato da Vinicio Ongini, ideatore della collana, si delineano le linee di sviluppo del catalogo. Libri agili, molto illustrati - guide turistiche assai particolari - narrano la vita di cittadini di più o meno recente immigrazione nel nostro paese, raccontando usi e costuni del paese d'origine. Come il primo, anche il secondo volume – Noi veniamo dall'Albania: storie di vita, leggende, ricette, indirizzi utili(3) – è affidato alla cura di un cittadino italiano. Il curatore, Zef G. Chiaramonte, è sì italiano, ma sicuramente di antica origine albanese. Durante le immigrazioni dei primi anni novanta è stato interprete della Prefettura di Palermo per il campo profughi di Buonfornello. In quarta di copertina questi primi due volumi recitano una formula che dal terzo titolo si modificherà. E' interessante evidenziarne la differenza perchè sintomatico del discorso che allora andava facendo il Centro Culturale Multietnico La Tenda rispetto ai cittadini di – allora – nuova immigrazione: molti di questi stranieri sentono da subito l'urgenza di raccontare la propria storia, la vita precedente alla partenza, l'avventura del viaggio, il tipo di accoglienza ricevuto.

Nei primi due titoli i mappamondi vengono presentati come “libri per ragazzi che hanno compagni di scuola stranieri. Ma anche libri per ragazzi stranieri che hanno compagni di scuola italiani” i cui protagonisti provengono dall'oriente e bussano alle nostre porte, anche in quelle delle scuole e delle biblioteche. Così irrompono sulla nostra scena e nella nostra vita “i venditori di accendini e i lavavetri ai semafori, i venditori di elefanti e le domestiche filippine. I cuochi egiziani e le donne di Capoverde. I marocchini e gli albanesi. I bastoncini cinesi e la moschea. Le treccine di Gullit e le Mille e una Notte”. Sono fin troppo evidenti, e facilmente riconoscibili, i riferimenti letterari a Pap Khouma (Io venditore di elefanti) e al romanzo di Edoardo Albinati Il polacco lavatore di vetri. Ma sono ben presenti tutti i temi che da allora fino a oggi investono non solo l'Italia, ma tutti i paesi occidentali alle prese con un flusso continuo, ininterrotto di migranti dal sud del mondo. Oltre alle illustrazioni in bianco e nero questi libri presentano il testo a fronte nella lingua del paese di cui si parla.

Ogni volume della collana presenta un’appendice caratterizzata dalle pagine gialle dal bel nome di mappapagine e contenente informazioni sui negozi, le associazioni, le scuole e i luoghi di incontro della comunità trattata nel nostro Paese. In ognuna di esse, in poche pagine, è delineata un'immagine dei vari paesi di provenienza dal punto di vista storico, geografico e folcloristico. Ci sono storie, filastrocche, leggende, indirizzi e notizie sul paese d'origine dell'autore. Sono presenti un'utile bibliografia e spesso una filmografia, assolutamente indispensabili per una prima conoscenza di questi paesi.

Dal terzo titolo la collana – che diventa 'i mappamondi, libri bilingue' - migliora la qualità grafica, la veste editoriale, il formato (passa da 15x24 a 13x19 cm) e si impreziosisce della caratteristica che ne fa un prodotto assai pregevole e assolutamente unico: a redigere i testi sono chiamati direttamente gli immigrati. A scrivere il primo titolo dopo questa importante svolta (il terzo della collana, anche se per un refuso tipografico compare come ottavo) è chiamata Ribka Sibhatu (4), nata ad Asmara in Eritrea, laureata in Lingue e Letterature straniere alla Sapienza. Allora aveva già al suo attivo – oltre alla tesi di laurea dedicata a uno scrittore etiope – Esilio, memoria e scrittura in 'Giorni cantati' n. 17/18 (1991).

Da questo titolo si vanno vieppiù delineando le caratteristiche della collana – libri bilingue scritti da autori immigrati per ragazzi italiani che hanno compagni di scuola stranieri ... libri ponte tra storie, lingue, tracce di culture diverse – che, d'ora in poi, presenterà in ogni volume sempre in apertura la stessa prefazione scritta appositamente da Tullio De Mauro: Seimila lingue nel mondo. Questa accompagnerà, ossessivamente ma necessariamente, quasi ogni nuovo volume nella sua vita autonoma e verrà a contatto con mani e menti di innumerevoli lettori. Sarebbe assolutamente necessario riportare per intero questo breve testo. Ma essendo presente in quasi tutti i volumi della collana estrarrò soltanto qualche brano tra i più significativi. Quelli che più efficacemente si oppongono alla sinistra luce odierna emanata quotidianamente dai razzisti di casa nostra. Dice infatti De Mauro:

“L’intera storia naturale e culturale dell’Homo sapiens fin dalle origini più remote è segnata dal migrare. … Stiamo assistendo a un rimescolamento etnico-linguistico senza precedenti nella storia umana. Molti stati del mondo si sono attrezzati con un’adeguata legislazione e … ristrutturazione delle scuole. … Ormai numerose esperienze ci dicono che la coesistenza di più etnie e lingue diverse in una medesima area pone problemi innanzitutto educativi, scolastici e che, se i paesi si attrezzano per affrontare e risolvere questi in positivo, si attenuano e perfino svaniscono i problemi di natura sociale, produttiva, giuridica, politica. Se invece le scuole si chiudono a riccio verso gli alloglotti, antichi o nuovi che siano, prima o poi i problemi consecutivi, extrascolastici, esplodono con violenza. Il diritto all'uso e prima ancora il diritto al rispetto della propria lingua è un diritto umano primario e la sua soddisfazione nei fatti è una componente decisiva nello sviluppo intellettuale e affettivo della persona. È un mediocre, inefficiente amor di patria quello che ancor oggi, in qualche paese, porta taluni a credere che si debba cercare di celare e cancellare e magari calpestare l'alterità linguistica”.

A fronte di considerazioni così pertinenti, se da un lato scuole e biblioteche si sono attrezzate tra mille difficoltà a rispondere efficacemente ai flussi migratori, dall'altra parte, forze politiche, governo e stato hanno attuato politiche a dir poco chiuse e settarie, ma alla luce di ciò che succede ogni giorno nel paese, in parlamento e al governo, queste politiche bisogna definirle con un solo preciso evocativo tragico nome: razziste.

Oltre a Tullio De Mauro, molti autori hanno collaborato a vario titolo a presentare questi volumi. In nota l’elenco completo (5).
Per questo resoconto sono stati letti con estremo piacere tutti i testi e si può sinceramente dire che non ci si annoia né li si può ritenere inadatti ad un pubblico anche adulto. E' ovvio altresì che letti direttamente dai ragazzi, o a scuola con la mediazione degli insegnanti, comunicano quel quid in più dovuto alla specifica destinazione della collana.In nota 6 l'elenco dei rimanenti testi.(6)

I mappamondi usciti a fine luglio 2008 sono 21 e riguardano 14 diversi paesi (a cui vanno aggiunti Palestina e Kurdistan, pur non essendo stati-nazione a tutti gli effetti) evidenziati in grassetto nell’appendice. Due testi non rappresentano un paese in particolare: O ker kun le penijà, la casa con le ruote del sinto italiano Annibale Niemen e Di tutti i colori di Ed Tintus (pseudonimo di un gruppo di studenti: Ed Tintus ne è l’anagramma). Ad Albania, Filippine e Polonia sono dedicati due mappamondi. La prossima uscita è dedicata alla Romania già presente peraltro col volume di Daniel Tomescu Intorno al fuoco. Molti paesi aspettano il loro mappamondo e non mancano certo gli autori migranti capaci di redigerli in buon italiano.

La struttura di ogni singolo volume si ripete per tutta la collana. Una stranezza è data dal fatto che alcuni testi (tra cui l'appena citato O ker kun le penijà, la casa con le ruote e Palestina nel cuore) non presentano l'introduzione del De Mauro senza che vi si trovi una spiegazione. Un piccolo mistero che sarebbe interessante chiarire. Molti volumi della collana hanno avuto parecchie riedizioni. E questo è un buon segno: significa che almeno le scuole e le biblioteche li hanno acquistati. Ogni volume ha il testo a fronte. Le lingue presenti, oltre l'italiano, sono 17 ed è affascinante venire a contatto con lingue dalla scrittura non latina. Oltre agli ideogrammi cinesi, con cui praticamente tutti veniamo a contatto anche soltanto perchè frequentiamo i ristoranti cinesi presenti in tutta la penisola, ci troviamo sulle pagine dispari di ognuno di questi agili volumetti lingue dai nomi e dalla scrittura lontani mille miglia dall'alfabeto latino. Si va dal tagalog delle Filippine e kinyarwanda del Rwanda ancora a caratteri latini, al tigrino dell'Eritrea, al russo e all'arabo; per giungere alle molte altre lingue che, pur usando l'alfabeto latino, hanno un utilizzo di caratteri talmente accentati da renderne difficile la lettura. Basta pensare all'albanese o al polacco, dove la quantità di vocali è ridotta al lumicino, per restare abbagliati dalla varietà delle lingue del mondo. D'altronde è evidente come parecchie lingue hanno iniziato a essere scritte in tempi a noi vicini e in seguito al processo di colonizzazione perpetrato dagli europei nei confronti dei popoli del resto del mondo. Non si spiegherebbero i caratteri latini usati per lingue sia geograficamente che strutturalmente lontane dal mondo latino. Il tagalog, il sinto, il somalo, il kurdo, il kinyarwanda ci si presentano nei caratteri latini e ciò è di una violenza estrema nei confronti di queste lingue che non hanno molto a che fare col latino. Ma il discorso si allargherebbe su un fronte troppo politico per andare oltre. Forse invece conviene apprezzare il fatto che in un mondo sempre più globalizzato l'uniformità dei caratteri può portare a una maggiore conoscenza reciproca tra tutti i popoli. Indubbio merito dei mappamondi è di aver trasformato molti immigrati in narratori che raccontano in prima persona di sé, della propria terra e dell'incontro fra culture (Sinnos).

Dicevamo all'inizio del carattere autobiografico di questi testi. In molti autori infatti è presente il triplice aspetto del racconto della vita precedente all'emigrazione, dell'erranza intrapresa tra infinite difficoltà sia materiali che affettive e infine del vissuto in Italia. E' ovvio che i racconti sono disomogenei, pur nella cornice abbastanza definita della collana, con testi di sicuro valore letterario rispetto ad altri in cui predomina la narrazione autobiografica. In tutti è pregevole la narrazione di fiabe e leggende del proprio paese. Sarebbe interessante capire perchè certe fiabe e non altre ci vengono narrate per comunicare con noi. Ogni testo avrebbe bisogno di una analisi specifica che esula completamente dagli intenti di questa semplice presentazione di tutta la collana.

Prima di passare al secondo argomento di questo breve articolo, ci sembra utile riportare il pensiero di Vinicio Ongini, il già citato inventore della collana:

“Il prefisso multi viene usato con molta facilità multietnico, multirazziale, multiculturale. E' diventato quasi un tic linguistico. Ma multi significa appunto molti e quindi allude alla pluralità di appartenenze, alle tante identità, ai bisogni differenziati, alle diverse lingue, ai ritmi, ai tempi diversi di cui è fatto il paesaggio della scuola multiculturale. Allora un criterio generale per allestire scaffali e biblioteche multiculturali a scuola può essere quello della varietà e della pluralità degli strumenti di lettura. I testi e i materiali scelti devono rappresentare un ampio e ricco ventaglio di opportunità, devono poter rispondere alle storie, curiosità e domande dei ragazzi immigrati e dei ragazzi italiani nelle diverse fasce d'età. Una società con tante culture e tanti linguaggi deve avere una scuola con tanti strumenti. Un altro criterio è di favorire testi e materiali delle culture e delle lingue d'origine (tradotti in italiano o col testo a fronte e nelle lingue di appartenenza). Il concetto di "tutela della cultura e della lingua d'origine" è sottolineato con chiarezza nella legge sull'immigrazione, ma anche nei documenti internazionali relativi alle biblioteche”
(Lo scaffale multiculturale, Mondadori, 1999).

2. Analizzando alcuni siti e case editrici dedicate agli scrittori migranti – in particolare Basili, Letterranza, Eks&Tra, Edizioni dell’Arco, Sagarana – e le antologie frutto del concorso 'Lingua Madre' che si svolge a Torino in concomitanza della fiera del libro e nato, nel 2005, proprio per suscitare la scrittura dei migranti (7), ho ricavato una tabella (in appendice a questo articolo) in cui ho incrociato il paese di provenienza con lo scrittore migrante.

Dalla tabella emerge un dato molto interessante. Gli scrittori provenienti dal resto del mondo e che scrivono in italiano non sono più alcune decine ma alcune centinaia. Sommando ai 327 autori presenti nel data-base Basili, aggiornato al 20 settembre 2008, altri 183 scovati con un notevole, ancorchè intrigante lavoro di scavo, si arriva alla bella cifra di 528 scrittori provenienti da 98 paesi del mondo. La tabella assegna a ogni paese i relativi scrittori di pertinenza. Abbiamo usato il criterio non fondamentalista, come simpaticamente ha affermato Raffaele Taddeo nel suo studio citato sopra, includendo in tal modo i migranti che hanno imparato l’italiano dopo l’arrivo nel nostro paese, coloro che già conoscevano l’italiano o come seconda lingua o per averla appresa nella scuola del proprio paese d'origine e i giovani scrittori nati in Italia da genitori stranieri, i cosidetti G2 (seconde generazioni). La prossimità territoriale, l’occupazione del territorio da parte di truppe italiane durante l’ultima guerra, le migrazioni dei secoli precedenti, tra il XIII e XVI secolo, fanno sì che l’Albania sia il paese con più scrittori migranti: a noi risultano 44, salvo dimenticanze, seguita a notevole distanza da Romania, Marocco, Brasile, Croazia, Argentina e Iran con, rispettivamente, 26, 25, 23, 20, 19 e 17 scrittori.

Nella tabella abbiamo anche aggiunto i dati di presenze in Italia per ogni paese di provenienza. Istat, ISMU e Caritas danno cifre diverse e non confrontabili. Anticipiamo qui le prime dieci posizioni che coinvolgono 13 paesi diversi. I dati sono aggiornati al I° gennaio 2007.

Istat ISMU Caritas/ Migrantes
Albania (44) 376 Albania 376 Romania 556
Marocco (25) 343 Marocco 343 Marocco 387
Romania (26) 342 Romania 342 Albania 381
Cina (8) 145 Cina 145 Ucraina 195
Ucraina (4) 120 Ucraina 120 Cina 186
Filippine (4) 101 Filippine 101 Filippine 113
Tunisia (6) 89 Tunisia 89 Moldavia (2) 98
Macedonia (1) 74 Serbia-M.(12) 74 Tunisia 94
Polonia (6) 72 Macedonia 72 India 91
India (7) 69 Ecuador (2) 70 Polonia 90

(A fianco di ogni paese tra parentesi il numero di scrittori migranti.
Le altre cifre sono da leggere come migliaia)

Salta subito all'occhio la forte disparità di cifre e di posizioni tra Istat e ISMU da una parte e Caritas/Migrantes dall'altra. Si può avanzare la seguente ipotesi: la Caritas integra i dati con gli irregolari mentre Istat e ISMU si affidano ai dati ufficiali degli immigrati regolarizzati. E' ovvio che si avvicinano di più alla reale presenza degli stranieri in Italia i dati forniti dalla Caritas. Possiamo notare che gli albanesi, che per anni avevano il predominio della prima posizione, vengono scavalcati non solo dalla Romania, in considerazione ovvia della più precisa misura della loro reale presenza in seguito all'essere diventati cittadini comunitari, ma anche dal Marocco. E ciò è forse frutto del fatto che i barconi che si riversano sulle nostre coste negli ultimi anni contengono molti cittadini marocchini. E' da notare inoltre la forte presenza di ucraini e moldavi praticamente assenti nel secolo scorso. Questo spiegherebbe la relativa assenza di scrittori in italiano tra le prime posizioni per numero di immigrati: solo quattro ucraini e due moldavi. Invece è sintomatico che i filippini, pur datando la loro presenza in Italia da molti decenni, abbiano espresso solo 4 autori in lingua italiana. Questi ultimi, come i cinesi che, pur essendo i primi stranieri a immigrare in Italia, hanno espresso solo sette scrittori, sono una comunità abbastanza chiusa in se stessa, con difficoltà a rapportarsi con gli altri gruppi presenti in Italia e con gli stessi italiani. Ma una forte diversità tra filippini e cinesi è data dal tipo di rapporti economici: mentre per i filippini il datore di lavoro è l'italiano che ha bisogno di badanti o per i lavori domestici, i cinesi invece sono sostanzialmente autonomi: la loro intrapresa spesso è più forte di quella espressa dagli autoctoni.

Oltre ai 13 paesi presenti nella precedente tabella, bisogna considerare altri popoli che a vario titolo hanno espresso molti scrittori migranti. Il Brasile è presente con ben 23 autori a fronte di 45.200 immigrati secondo la Caritas. L'Argentina - 16.000 immigrati secondo la Caritas, 13.000 per l'Istat - è presente con 19 scrittori. Per questi due paesi sicuramente influisce il fatto che molti figli di immigrati italiani ritornino nella terra dei propri genitori o nonni. E' invece sorprendente il fatto che siano 17 gli iraniani che scrivono in italiano a fronte di sole 7.900 presenze per la Caritas (6.850 secondo l'Istat). La spiegazione va probabilmente ricercata nella situazione politica presente in Iran che costringe anche molti intellettuali a emigrare per sfuggire a sicura persecuzione politica. Ma il dato più sorprendente emerge se sommiamo assieme tutti gli scrittori provenienti da quella che fu la Jugoslavia fino a qualche decennio fa. Ci troviamo di fronte a un dato altissimo: sono 53 gli scrittori provenienti da quell'area tormentata da guerre, devastazioni e genocidi impensabili a così breve distanza dall'Italia, superando la pur prolifica Albania. Forse non è solo l'urgenza di raccontare gli orrori della guerra ma anche la necessità di dire a se stessi e al mondo che si è ancora vivi nonostante tutto. Altro aspetto è il plurilinguismo di molti degli autori di frontiera tra l'Italia e la ex-Jugoslavia. Analizzare contenuti e temi degli scritti di questi autori non può essere lo scopo di questo breve resoconto.

Dai paesi ex colonie dell'imperialismo straccione italiano sono 20 gli stranieri che si sono cimentati nella scrittura in italiano: 10 somali, 7 eritrei e 3 etiopi. Dell'etiope Gabriella Ghermandi ricordiamo Regina di fiori e di perle (Roma, Donzelli, 2007) che si può tranquillamente definire come il primo romanzo che affronta dalla parte dell'altro il problema del colonialismo italiano nel Corno d’Africa. Ci sono voluti sessant’anni affinché un nuovo romanzo affrontasse gli stessi temi trattati da Ennio Flaiano nel 1947 in Tempo di uccidere. Il romanzo della Ghermandi ha inoltre il notevole pregio di essere scritto in perfetto italiano. Bastino qui questi brevi cenni rispetto alla composizione della geografia letteraria dei nostri ospiti. Sicuramente un esame ulteriore e maggiormente approfondito merita questo fenomeno e spero proprio che nelle nostre università si allarghi l'interesse al punto da produrre studi e ricerche che valorizzino il fenomeno dei migrant writers in italiano.

Milano 02-12-2008

(1) Dal sito della Sinnos: 'La COOPERATIVA SOCIALE SINNOS è stata costituita nel 1990 da un gruppo di detenuti della casa di reclusione di Rebibbia con la collaborazione di alcuni volontari esterni: lo scopo era quello di creare opportunità di lavoro per detenuti italiani e stranieri. Il fine ultimo della pena è infatti quello di reinserire la persona che ha sbagliato all’interno della società. Purtroppo non è facile "rientrare" e non tutti sono disponibili ad accogliere un cittadino detenuto o ex-detenuto. Cooperative come la nostra servono proprio a questo. La Sinnos, in questi anni, è cresciuta e attualmente offre opportunità di lavoro anche a soggetti "liberi": cinque donne, di cui una cittadina straniera. La prevalenza femminile della cooperativa, anche ai livelli dirigenziali, è un’altro elemento che ci piace sottolineare. La Sinnos si è occupata fin da subito di editoria oltre che di formazione sull’informatica, la legislazione che riguarda gli immigrati e naturalmente l’editoria e l’imprenditorialità Cooperativa. La Sinnos Cooperativa sociale si sostiene prevalentemente con il proprio lavoro di service all’editoria e di progetti di formazione. Siamo orgogliosi di aver dato vita, partendo da un luogo generalmente rimosso e dimenticato come il carcere, ad una struttura lavorativa propositiva e impegnata alla creazione di una cultura dell’accettazione dell’altro, creando strumenti di conoscenza e di comprensione delle differenze. La Cooperativa è diretta dal Consiglio di Amministrazione de cui è Presidente Ida Antonella Passarelli e vice presidente Elisa Battaglia. Posta elettronica: dellapassarelli@sinnoseditrice.com e elisabattaglia@sinnoseditrice.com'.

(2) Io sono filippino: storie, canzoni, leggende, ricette, a cura di Vinicio Ongini, illustrazioni di Leonardo Guasco, traduzione dei testi in lingua tagalog di Irma Tobias (I Mappamondi, 1)

(3) Noi veniamo dall'Albania: storie di vita, leggende, ricette, indirizzi utili, a cura di Zef G. Chiaramonte, illustrazioni di Leonardo Guasco (I Mappamondi, 2)

(4) Aulò: canto-poesia dall'Eritrea di Ribka Sibhatu, illustrazioni di Marco Petrella e Ribka Sibhatu (I Mappamondi, 3)

(5) Hanno presentato i MAPPAMONDI (dal sito della Sinnos): Alessandro Bosi, docente di Sociologia; Giovanni Campani, docente di Pedagogia Interculturale; Stefano Chiarini, giornalista; Duccio Demetrio, docente di Educazione degli Adulti; Roberto Denti, fondatore della Libreria dei Ragazzi di Milano; Don Luigi Di Liegro, direttore Caritas di Roma; Graziella Favaro, autrice e curatrice di pubblicazioni sulle politiche sociali e sull'immigrazione; Massimo Ghirelli, direttore Archivio dell'Immigrazione; Armando Gnisci, docente di Letterature Comparate; Giacoma Limentani, scrittrice; Maria Immacolata Macioti, docente di Sociologia; Paolo Naso, direttore della rivista Confronti; Moni Ovadia, regista, attore, scrittore; Sandro Portelli, docente di Letteratura Angloamericana; Alberto Sobrero, docente di Antropologia; Silvana Sola, Libreria Mel-Giannino Stoppani.

(6) Qui di seguito, in ordine progressivo di collana, gli altri mappamondi non presenti nelle note precedenti:
Oliveira, Nivea (Brasile) Il colore della brace: Brasile, illustrazioni di Rachele Lo Piano, testo bilingue italiano – portoghese (I Mappamondi, 4)
Niemen, Annibale (Sinto italiano) O ker kun le penijà = La casa con le ruote, con la collaborazione di Luisa Ledda e Paola Pau, illustrazioni di Rachele Lo Piano, traduzione italiana a fronte (I Mappamondi, 5)
Lourdes Jesus, Maria de (Capo Verde) Racordai: vengo da un'isola di Capo Verde = sou de uma ilha de Cabo Verde, illustrazioni di Maria Alice Fernandes, testo originale a fronte (I Mappamondi, 6)
Bekkar, Ahmed (Marocco) I muri di Casablanca: Marocco, a cura di Silvia Roncaglia, illustrazioni di Patrizia Togni, testo arabo a fronte (I Mappamondi, 7)
Mincer, Olek (Polonia) Varsavia, viale di Gerusalemme 45, illustrazioni di Ariela Bohm, testo bilingue italo-polacco (I Mappamondi, 8)
Hammad, Rania (Palestina) Palestina nel cuore, illustrazioni di Rachele Lo Piano, traduzione italiana a fronte di Mais Hneneh (I Mappamondi, 9)
Sulce, Miranda (Albania) Orme sul mare: Albania, illustrazioni di Artur Sulce, con traduzione albanese a fronte (I Mappamondi, 10)
Tintus, Ed (pseudonimo di un gruppo di studenti: Ed Tintus ne è l’anagramma) Di tutti i colori, illustrazioni degli alunni del Liceo scientifico di Rogliano, testo in italiano, francese e inglese (I Mappamondi, 11)
Ji, Yue (Cina) L'aquilone bianco: Cina, a cura di Annamaria Gallone, illustrazioni di Claudia Borgioli, traduzione italiana a fronte (I Mappamondi, 12)
Slynek, Anatolij (Ucraina) Terra di confine: Ucraina, illustrazioni di Rachele Lo Piano, con traduzione russa a fronte (I Mappamondi, 13)
Tomescu, Daniel (Romania) Intorno al fuoco: Romania, illustrazioni di Carmela Spinelli, testo anche in rumeno (I Mappamondi, 14)
Kobylanska, Aneta (Polonia) La mia isola: Polonia, illustrazioni di Magdalena Sikorska, testo polacco a fronte (I Mappamondi, 15)
Scego, Igiaba (Somalia, Italia) La nomade che amava Alfred Hitchcock: Somalia, illustrazioni di Claudia Borgioli, traduzione somala a fronte di Zahara Omar Mohamed (I Mappamondi, 16)
Aziz, Fuad (Kurdistan) Kurdistan: le antiche città tra le montagne, illustrazioni di Fuad Aziz, traduzione in kurdo dell'autore con la collaborazione di Hunar Kider (I Mappamondi, 17)
Ammendola, Clementina Sandra (Argentina, Italia) Lei, che sono io: Argentina, illustrazioni di Gabriela Rodriguez Cometta, testo a fronte in spagnolo (I Mappamondi, 18)
Perez Tobias, Irma (Filippine) Manila-Rome, illustrazioni di Rosamund Clarke, testo in italiano e in tagalog (I Mappamondi, 19)
Mathers, Ursula Joell (Stati Uniti d'America) Arcobaleno sul Golden gate: Stati Uniti d'America, illustrazioni dell'autrice, testo a fronte in inglese (I Mappamondi, 20)
Habineza, Jean Paul (Rwanda) La canzone delle mille colline: Rwanda, illustrazioni dell'autore, testo bilingue italiano – kinyarwanda (I Mappamondi, 21)

(7) I tre volumi, a cura di Daniela Finocchi, usciti fin qui sono: Lingua Madre 2006, Lingua Madre 2007 e Lingua Madre 2008, Torino, Edizioni Seb 27, collana Tamburi di Carta.

Appendice

Paesi di provenienza degli scrittori migranti: in grassetto gli autori e i paesi di cui c’è il mappamondo; in corsivo gli autori non presenti nel data-base Basili; tra parentesi il numero di scrittori per ogni paese; nella stessa riga del paese compaiono i migranti in Italia secondo i dati Caritas, Istat e ISMU al 31-12-2006. Spesso i dati ISMU e Istat sono identici o molto simili.

68 paesi con più di un autore (in ordine decrescente)
Albania	(44)	381.000 (Caritas)	376.000 (Istat, ISMU)
	Aleksandra Caci Bepoj, Edmond Cali, Irida Cami, Astrit Cani, Arben Dedja, 
        Zana Dhroso, Lindita Doku, Reso Eklidi, Leonard Guaci, Gezim Hajdari, 
        Anila Hanxhari, Anilda Ibrahimi, Amik Kasoruho, Vladimir Kociraj, Ervin Kubati, 
        Ron Kubati, Viktor Kubati, Darien Levani, Gino Luka, Lindita Mamli, 
        Besa Mone, Clirim Muca, Edmond Nemercka, Eris Rusi, Artur Spanjolli, Alba Stefa, 
        Sulce Miranda, Ornela Vorpsi; Celaj Ali, Leda Apostoli, Dones Elvira, 	
        Shehu Bashkim, Shehu Natasha, Adrian Nici, Dhimiter Pojanaku, Elton Kalica, 
        Kejda Sadiku, 	Visar Ziti, Ingrid Stratti, Rando Devole, Eglantina Ceno, 
        Juela Mecani, Anisa Zikulari, Violeta Gjoka.

Romania	(26)	556.000 (Caritas)	342.000 (Istat, ISMU)
	Livia Claudia Bazu, Viorel Boldis, Mihai Mircea Butcovan, Ingrid Beatrice Coman, 
        Mircea 	Decun, Victoria Dragone, Michaela Fartade, Ivan Lucian, Valeria Mocanasu, 
        Gabriela Lavinia Ninoiu, Agnes Alexandra Onea, Silvia Oprisa (Yasmine), 
        Aura Pieleanu Paraschivescu, 	Alina Popa, Gabriela Preda, Rita Takacs, 
        Daniel Tomescu; Georgeta Ina Marculescu, Iacob 	Angel Ionut, Viorica Nechifor, 
        Nicoleta Ecaterina Coteata, Loredana Pislaru, Petronela Daniela Solovastru, 
        Brindusa Petrariu, Ana-Maria Stratulat, Cristina Zaccanti.

Marocco	(25)	384.000 (Caritas)	343.000 (Istat, ISMU)
	Rachid (pseudonimo), Mohamed Hakim Akalay, Bekkar Ahmed, Es Sadia Bissati, 
        Mohamed Bouchane, Mina Boulhanna, Aziz Bouzidy, Abdelkader Daghmoumi, 
        Naima El Marrhoub, Chaki Fouad, Mohamed Khalil Elkhchin, Mohammed Lamsuni, 
        Haim Rady, Said Sahm, Souad Sbai, Rkia Soussi Tamli, Mohamed Ziani; Chaouki Khalid, 
        Amal Oursana, Rachida Drider, Naima El 	Gouchi, Nadia Fennani, Samira Garni, 
        Khadija Rkakbi, Hakim Mohamed Belhatti.

Brasile	(23)	45.200 (Caritas)	34.350 (Istat)
	Josemar Costa, Rosana Crispim Da Costa, Tania Costa, Fernanda Farias De Albuquerque, 	
        Christiana De Caldas Brito, Rosete De Sa, Marta Gomes, Marco Lucchesi, 
        Murilo Mendes, Julio Monteiro Martins, Heleno Afonso Oliveira, Nivea Oliveira, 
        Vera Lucia De Oliveira, Ana Claudia Pinheiro Teixeira, Maria Rafart, 
        Marcia Theophilo, Nazarette Vantil de Souza; Jose Falcao, Anelise Sanchez, 
        Cintia Salomao Castro, Claudileia Lemes Dias, Sueli Valentim Vianna, 
        Dayse Nascimento.

Croazia	(20)	29.800 (Caritas)	21.400 (Istat)
	Mauro A. Bogdanovic, Tamara Jadrejcic, Sarah Zuhra Lukanic, Cristan Maksim, 
        Melita Malabotta Richter, Vera Slaven, Vesna Stanic, Suncica Vitorovic; 
        Janigro Nicole, Lekovic  Kenka, Vesna Paravic, Duska Kovacevic, Agata Keran, 
        Snjeska Soucek, Carmen Ceppa Palumbo, Vesna Alac, Dubravka Santolic Cherubini, 
        Dorotea Giorgi, Nada Bucat, Dubravko Pusek.

Argentina	(19)	16.300 (Caritas)	13.400 (Istat)
	Clementina Sandra Ammendola, Sabatino Annecchiarico, Gustavo Hector Basz, 
        Adrian Nazareno Bravi, Daniel Fermani, Nora Frey, Miguel Angel Garcia, 
        Dario Edgar Gonzales, Adriana Langtry, Laura Helena Martos, Lidia Amalia Palazzolo, 
        Viviana Silvia Piciulo, Betina Lilian Prenz, Candelaria Romero, Marco Saya, 
        Tomás Scusceria Muffatti, Ines Ventura; Viviana Fragas, Fabian Negrin.

Iran	(17)	7.900 (Caritas)	6.850 (Istat)
	Ghità, Anahid Baklu, Vida Bardiyaz, Farzaneh Gavahi, Nader Ghazvinizadeh, 
        Mir Gialal Hashemi, Hossein Hosseinzadek, Faramarz Farhadian Langruodi, 
        Marjan Mogaddham, Mir Naemi, Amineh Pakravan, Parviz R. Parvizyan, Bijan Zarmandili, 
        Hamid Reza Ziarati Niasar; Seyed Farian Sabahi, Sirus Shamlu, Elham Asadi.

Italia	(16)	7 g2 (seconde generazioni), 2 arbreshe, 1 sinto, 1 rom e 4 italiani
	Sherazad, Ubax Cristina Ali Farah, Michele Akira Yamashita; Carmine Abate, 
        Valentina Acava Mmaka, Zef G. Chiaramonte, Isabella Flego, Julius Franzot, 
        Alessandro Ghebreigziabiher, Gabriella Kuruvilla, Mia Lecomte, Annibale Niemen, 
        Vinicio Ongini, Igiaba Scego, Alexian Santino Spinelli, Erika Mattea Vida.

Algeria	(13)	22.000 (Caritas)	21.500 (Istat)
	Amor Dekhis, Amara Lakhous, Tahar Lamri, Mahamed Marmouz, Karim Metref, 
        Mokhtar Sakhri, Abdelmalek Smari, Nassera Chohra; Brahim Achir, 
        Khaled Fouad Allam, Saliha Belloumi, Mariam Mekherbech, Fouad Iakehal Ibnu Zohra.

Camerun	(13)	6.500 (Caritas)	6.200 (Istat)
	Jean Blaise Boya Itoulè, Josefph M. Kamsu Tchuente, Genevieve Makaping, 
        Yogo Ngana Ndjock, Jivis Tegno, Justin Wandja; Otto Bitjoka, 
        Carine Juenang Djandjo, Esoh Elamé, Jean-Paul Pougala, Louise Mpacko Radaelli, 
        Gertrude Sokeng, Henry Olama.

Perù	(13)	76.400 (Caritas)	66.000 (Istat, ISMU)
	Francisca Abregu' Lopez, Karin Chirinos Bravo, Gladis Basagoitia Dazza, 
        Pilar Saravia, 	Adriana Alarco de Zadra; Nilda Felicita Vanessa Figueroa, 
        Rocio del Pilar Haro Mendoza, Sonia Zunilda Obregon Palomino, 
        Ana Cecilia Ponce Paredes, Angelica Alvarado Lopez, 
        Marisela Esmeralda Llovera Narvaez, Diana Varela, Teofila Hilares Soria.

Bosnia Erzegovina (12)	29.250 (Caritas)	26.300 (Istat)
	Alen Custovic, Vojka Smiljanic Dikic, Emina Gegic, Elvira Mujcic, Stevka Smitran, 
        Bozidar Stanisic, Miro Spale Spasoje Stevanovich; Majda Bekric, Mubina Civic, 
        Merima Hamulic Trbojevic, Irma Hibert, Natasa Mackuljak.

Germania	(12)	41.000 (Caritas)	38.000 (Istat)
	Stefanie Golish, Helena Janeczek, Nora Moll, Ralph Raschen, Helga Schneider, 
        Eva Taylor; Meike Behrmann, Franziska Foss, Arpad Klein, Sigrid Loos, 
        Alice Rohrwacher Ursula Rutter Barzaghi.

Senegal	(12)	65.000 (Caritas)	60.000 (Istat, ISMU)
	Mbaye Badiane, Mbaye Diaw, Mbacke Gadji, Cheikh Tidiane Gaye, Modou Gueye, 
        Pap Abdoulaye Khouma, Bamba Toure Mamadou, Saidou Moussa Ba, Top Niang, 
        Balla Serigne Thioune; Djouf Alioune, Kabir.

Serbia-Montenegro (12)	79.470 (Caritas)	64.400 (Istat)	74.000 (ISMU)
	Enisa Bukvic, Milutin Mitrovic, Dijana Pavlovic, Ljubisa Selic; Dragana Babic, 
        Milena Jankovic, Nesa P. Marojevic, Bojan Mitrovic, Marija Mitrovic, 
        Branka Novakovic, Marina Pejic, Nada Strugar.

Nigeria	(11)	39.600 (Caritas)	37.700 (Istat)
	Sonia Aimiuwu, Kila Anthony Akintude, Ben Amushie, Samuel Ayotunde Kalejaiye, 
        Ugwu Chukwuemeka, Iyere Ikhifa, Eufemia Mallegui, Chidi Uzoma; Martins Agbonlahor, 
        Uchenna Benneth Emenike, Doris Obadiaru.

Somalia	(10)	5.150 (Caritas)	6.400 (Istat)
	Sherazad, Kaha Mohamed Aden, Ali Mumin Ahad, Mohamed Ahmed Faiza, 
        Shirin Ramzanali Fazel, Garane Garane, Alia Sharif Aghil, Hassan Sirad Salad; 
        Nino Raddi Farxaan, Abdulcadir Omar Hussen.

Iraq	(9)	1.730 (Caritas)		1.670 (Istat)
	Atiya Al Nassar Hasan, Tarik Aziz, Haidar Gasem, Mohamed Khalaf, Thea Laitef, 
        Younis Tawfik; Ayad Alabbar, Adel Jabbar, Fawzi Al Delmi.

USA	(9)	50.800 (Caritas)	14.900 (Istat)
	Sherazad, Rita Apgar, Brenda Porster, Denise Grad Tecchio; Ursula Joell Mathers, 
        Serena Castro, Wendi Huning, Alice Oxman, Lily Prigioniero.

Cina	(8)	186.000 (Caritas)	145.000 (Istat, ISMU)
	Bamboo Hirst, Mao Wen, Xia Xujie, Qifeng Zhu, Ji Yue; Ying Chen, 
        Xian Zhen Zhang, Yang 	Xiaping.

Capo Verde	 (7)	4.900 (Caritas)		4.475 (Istat)
	Maria Dulce Araújo Évora, Araujo Barros Zezuca, Jorge Canifa Alves,
	Maria De Lourdes Jesus, Fernanda Pereira Lopez, Hipòlito Daniel Soares; 
        Clara Silva.

Colombia	(7)	19.800 (Caritas)	17.640 (Istat)
	Sherazad, Margoth Diaz, Daniela Violi Pezzano, Tarsicio Matheus Rocha; 
        Soraya Eugenia Ruiz Celin, Gustavo A. Taylor, Carmentea Tsaparopulos.

Costa d'Avorio (7)	15.200 (Caritas)	15.600 (Istat)
	Emmanuel Bou, Vincent Depaul, Martine Gbaguidi, Anty Grah, Emmanuel Tano Zagbla, 
        Kpan Teagbeu Simplice; Kouakou Konan.

Eritrea	(7)	10.300 (Caritas)	8.970 (Istat)
	T.F. Brhan, Barole Abdu Hamid, Abraha Hewan, Elisa Kidanè, Ribka Sibhatu, Habte
	Weldemariam; Erminia Dell'Oro.

India	(7)	91.800 (Caritas)	69.000 (Istat, ISMU)
	Sunil Deepak, Lily-Amber Laila Wadia; Shari H. Grilli, 
        Leela Marampudi (Mary Leela Peverelli), 	Jaya Murthy, Kaur Surinder, 
        Nishu Varma.

Russia	(7)	33.200 (Caritas)	20.500 (Istat)
	Olga Plyaskina, Natalia Soloviova; Anna Belozorovitch, Alla Ivanova, 
        Evguenia Kniazeva, Elena Kralina, Tatiana Olear.

Palestina	(6)
	Rania Hammad, Rula Jebreal, Muin Madih Masri, Salwa Salem; Taysir Hasan, 
        Saleh 	Zaghloul.

Polonia	(6)	90.750 (Caritas)	72.500 (Istat)	67.000 (ISMU)
	Aneta Kobylanska, Mincer Olek, Wanda Romer, Barbara Serdakowski, Szymczak Waldemar; 
        Patrycja Ciesla.

Tunisia	(6)	94.800 (Caritas)	89.000 (Istat, ISMU)
	Mourad Kanzari, Imed Mehadheb, Mohsen Melliti, Salah Methnani; 
        Fawzi Mellah, Houda Sboui.

Egitto	(5)	73.700 (Caritas)	65.700 (Istat)	64.000 (ISMU)
	Mahmoud Nagib Moussa El-Sayed, Mohamed Ghonim, Ingy Mubiayi Kakese; 
        Randa Ghazy, Kamal Attia Atta.

Francia	(5)	29.580 (Caritas)	29.200 (Istat)
	Frederique Coquillat, Jean Pastureau; Alexandra Dadier, Marie-José Hoyet, 
        Annick Just.

Spagna	(5)	23.185 (Caritas)	16.300 (Istat)
	María Eloína García; Matilde Mendo Vicente, Nuria Perez Paredes, 
        Maria Jesus Prado Fernandez “Pachus”, Helene Visconti.

Venezuela	(5)	6.200 (Caritas)	5.110 (Istat)
	Gregorio Carbonero, Helena Patricia Di Franco, Aurora Filiberto Hernández, 
        Carmelo Quijada; Vilma Morillo Leon.

Congo ex-Zaire (4)	4.715 (Caritas)	3.190 (Istat)
	Ngoi Paul Bakolo, Jadelin Mabiala Gangbo, Malanda Mbaku; Jean-Leonard Touadi.

Filippine	(4)	114.000 (Caritas)	101.000 (Istat, ISMU)
	Marisa Evano, Perez Tobias Irma; Reyes Vicky, Marisa Bacani Bautista.

Guinea	(4)	1.980 (Caritas)	2.015 (Istat)
	Aminata Fofana, Mamadì Kabà, Namory Sidibe Mohamed; Mamadi Kaba.

Libano	(4)	4.360 (Caritas)	3.450 (Istat)
	Pierre K. Balanian, Hafez Haidar, Hassan Itab, Mustapha Kinj Jamil.

Messico	(4)	5.700 (Caritas)	3.485 (Istat)
	Juan Carlos Calderon, Jesus Cervantes Lopez, Martha Elvira Patino, 
        Gabriela Torres Gonzales.

Ucraina	(4)	195.400 (Caritas)	120.000 (Istat, ISMU)
		Marina Sorina, Anatolij Slynek; Tetyana Gordiyenko, Lyudmyla Hadz.

Ungheria	(4)	6.000 (Caritas)	4.390 (Istat)
	Edith Bruck; Tomaso Kemeny, Giorgio Pressburger, Nicola Pressburger.

Australia	(3)	3.260 (Caritas)	2.130 (Istat)
	Luisa Tracogna; Charlotte Harding Browne, Jaquie Palavra.

Austria	(3)	7.845 (Caritas)	6.180 (Istat)
	Barbara Pumhosel; Ilse Sanftl, Elisa Springer.

Cile	(3)	4.370 (Caritas)	3.550 (Istat)
	Francisca Paz Rojas; Paula Baudet Vivanco, Yerty Nieto.

Etiopia	(3)	7.900 (Caritas)	6-660 (Istat)
	Mohamed Ali, Hana Demoz, Gabriella Ghermandi.

Jugoslavia ex (3)le presenze sono distribuite nei vari paesi che la componevano tranne:
	Jadranka Hodzic; Predrag Matvejevic, Rada Rajic.

Kurdistan	(3)	non esiste stato riconosciuto
	Fuad Aziz; Shohreh Motamedzaviri, Jasim Tawfik Mustafa.

Mozambico (3)			267 (Istat)
	Ana Maria Andrino Botelho, Jacinto Vahocha, Ismael Amilca.

Pakistan	(3)	56.950 (Caritas)	46.000 (Istat)	50.000 (ISMU)
	Sherazad, Ali Umeed; Ahmad Ejaz.

Rwanda	(3)			516 (Istat)
	Jean Paul Habineza, Jean Marie Vianney, 
        Jean Claude Mandatville Mugabo Uwihanganye.

Siria	(3)	3.754 (Caritas)	3.350 (Istat)
	Masal Pas Bagdadi, Youssef Wakkas; Omar Aluan.

Slovenia	(3)	5.540 (Caritas)	2.950 (Istat)
	Franco Juri, Miroslav Kosuta; Marino Vocci.

Turchia 	(3)	15.510 (Caritas)	13.530 (Istat)
	Riza Tunc Ozben, Asli Ulusoy Pannuti; Gabriel Mandel Khan.

Angola	(2)	1.445 (Caritas)	1.630 (Istat)
	Pedro M. Miguel, Alvaro Santo.

Bulgaria	(2)	32.500 (Caritas)	19.900 (Istat)
	Guergana Radeva; Neva Miceva Berardi.

Congo	(2)	1.795 (Caritas)	2.980 (Istat)
	Georges-Roger Makoundou Laugy, Karl Giscard Ines Mampouya.

Domenicana Rep. (2)	21.756 (Caritas)
	Venecia De Oleo Pineda; Suedi Marlene Hernandez Bocio.

Ecuador	(2)	67.330 (Caritas)	70.000 (Istat, ISMU)
	Leonor Delgado Franzot, Marcello Vega.

El Salvador	(2)	6.100 (Caritas)
	Carlos Rodriguez; Marina Quattrini.

Ghana	(2)	39.962 (Caritas)	36540 (Istat)
	Rebecca Gaise, Herrety Kessiwaah.

Israele	(2)	3.345 (Caritas)	2.280 (Istat)
	Yassin Radwan; Alon Altaras.

Kenya	(2)	2.266 (Caritas)	1213 (Istat)
	Hindya Sharif Akili, Catherine Wangoi.

Kosovo	(2)
	Antun Blazevic, Engjëll Koliqi.

Moldavia	(2)	98.100 (Caritas)	56.000 (ISMU)
	Valentina Calugareanu Tihenchi; Elena Nacov.

Portogallo	(2)	5.450 (Caritas)	4.470 (Istat)
	Susana Cristina Miranda de Almeida; Laura Moniz.

Regno Unito	(2)	28.670 (Caritas)	24673 (Istat)
	Aidan Fadden, Carlo E. Sergent

Singapore	(2)			166 (Istat)
	Masturah Alatas, Siok Hoe Koh (Suzy)

Svizzera	(2)	12.370 (Caritas)	9.750 (Istat)
	Fleur Jaeggy, Susanne Portmann.

Uruguay	(2)	1.955 (Caritas)	1.700 (Istat)
	Milton Fernandez, Gustavo Lechini.


30 paesi con un solo autore (in ordine alfabetico del paese)

Afghanistan		Mohseni Sadegh	1.310 (Caritas)
Bangladesh		Zia Raihan	77.200 (Caritas)
Belgio		        Jean Robaey	5.390 (Caritas)
Benin		        Koffi Michel Fadonougbo	1.913 (Caritas)	1.980 (Istat)
Cambogia		Fatima Ahmed	280 (Istat)
Ceca, Repubblica	Thomas Simcha Jelinek	6.280 (Caritas)	4.905 (Istat)
Cuba		        Galina Esther Gonzales Lamaya	17.638 (Caritas) 14073 (Istat)
Finlandia		Eva Vilijanen-Rizzo 2.400 (Caritas)
Gabon		        Gaston Biwole	176 (Istat)
Giappone		Kiku Ishikawa	10.322 (Caritas)
Giordania		Rabie Barakat	2.510 (Caritas)
Grecia		        Helene Paraskeva 6.100 (Caritas)
Guatemala		Debora L. Leiva Coro	528 (Istat)
Guinea-Bissau	        Filomeno Lopes	318 (Istat)
Indonesia		Suwarno Suwarno	3.755 (Caritas)
Liberia		        Sandra Johnson	2.291 (Caritas)	1586 (Istat)
Libia		        Farid Adly	1.217 (Caritas)
Macedonia		Demir Mustafa	65.880 (Caritas)	72.000 (ISMU)
Madagascar		Fitahianamalala Andriamaro Rakotobe	1.265 (Caritas)
Mali		        Borom N'Galik	735 (Istat)
Olanda		        Arnold de Vos	7.685 (Caritas)
Paraguay		Egidio Molinas Leiva	1.246 (Caritas)
Slovacchia		Jarmila Ockayová	8.735 (Caritas)
Suriname		Marcia Sedoc	13 (Istat)
Svezia		        Karin Engman	4.628 (Caritas)
Thailandia		On Usa Somboonvingi 5.947 (Caritas)
Togo		        Kossi Komla-Ebri 2.554 (Caritas)
Uganda		        Sinan B. Wasswa	375 (Istat)
Uzbekistan		Kunduz Rakhimova 1.844 (Caritas)
Vietnam		        Huynh Ngoc Nga	1.604 (Caritas)

TOTALE		529 autori		(327 Basili + 201 non Basili)

TOTALE		98 paesi		(86 Basili + 12 non Basili)

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Anno 5, Numero 22
December 2008

 

 

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