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Sono appesi ai riccioli dei venti
i campanelli
ecco perché il mondo
sta sempre sprofondato nel profumo della musica
e il vento
s’attorciglia attorno alla mia gonna
la mia anima cerca forma nella gioia dei campi di frumento
danzo
danzo
scrollando i dolori
dal bordo della gonna
e tu in me
diventi un passerotto
stremato dalla tempesta
t’amo così come tu ami me
anche una tempesta può
innamorarsi di un passerotto
ecco perché t’ho afferrato
e scuoto le tue piume
t’appoggio alle mie ali
e giro sulla terra
sulle vette
sui boschi
sulle contrade
affidati alle mie ali
viaggeremo per il mondo
cercando la felicità
i campanelli
sono sempre stai legati ai riccioli dei venti
Pietra su pietra
Spina su spina
Ho percorso la valle del silenzio nel cruccio profondo
Gli avvoltoi
Hanno conquistato il cielo alto sopra la mia testa
E la morte
Allegra come un fanciullo
Pesta i piedi sulle gocce del mio sangue fresco.
Ma io
Spartisco le particelle del mio corpo
Solo con le formiche vagabonde
Così che mi faranno scavalcare i confini
Anche se non hanno seco il permesso per passare.
Ho voglio di perdermi per sentieri sconosciuti
Verrà il vento
Verrà la pioggia
Verrà l’alluvione
E le particelle del mio corpo erranti
Con le innumerevoli formiche
Saranno seppellite nelle terre e nelle acque più lontane.
Rinuncio alle mete impossibili.
Perfino se
Una parte della mia anima
Nella piana di spighe estive
Improvvisamente
Finisse preda di un gigantesco attacco di locuste
Gli avvoltoi
Non sarebbero degni di inghiottirmi.