El Ghibli - rivista online di letteratura della migrazione

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pap khouma

Il 10 dicembre 2008 sono stati celebrati i 60 anni della Carta della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo. Nel 1948 l'intera umanità stava cicatrizzando i disastri e le ferite causate dalla Seconda Guerra Mondiale. Si pensava che questo conflitto, durato sei anni, causando milioni di morti europei, africani, americani, asiatici, musulmani, ebrei, ecc, sarebbe stato l'ultimo atto barbarico compiuto a livello collettivo dal genere umano.
Mettere in discussione i contenuti etici e morali della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo è lontano dalle tentazioni della nostra rivista. Ma è doveroso evidenziare che il suo spirito, -costruire un modo più equo per tutti i suoi abitanti- non è stato preso in considerazione dai leader dei paesi (grandi o piccoli) firmatari. I suoi ispiratori, Francia, Inghilterra, Australia, Spagna... non erano animati da spirito sincero. Mentre appoggiavano la firma sulla carta, reprimevano (con l'altra mano) i popoli colonizzati che aspiravano anche pacificamente alla libertà, all'indipendenza. Oppure negavano tragicamente alle loro minoranze etniche, religiose nazionali ogni speranza di parità o di dignità.
  Dopo 60 anni, i teatri di guerra sono sparsi su tutti i continenti. Il lessico usato per giustificare i massacri di innocenti e le distruzioni di infrastrutture   supera ogni forma di cinismo: “Restore Hope”, “Bombe intelligenti”, “Missili chirurgici”, “Freedom" e non si sa che cosaaltro.
Inutile ritornare sulle pulizie etniche, le guerre tribali, gli atti di terrorismo, le stragi di stato, le carestie, le epidemie e tanti, tanti popoli in costante esodo. Troppi innocenti costretti a rifugiarsi lontano dalla propria terra.
  La crisi finanziaria e/o economica aumenterà la disoccupazione e la disperazione nelle file dei cittadini dei paesi considerati ricchi, che le masse di immigrati dei paesi svantaggiati consideravano l'eldorado. A parte le dichiarazioni chiassose, i capi politici e gli esperti economici di questi paesi non hanno delle soluzioni adeguate da proporre.
  Purtroppo, dovremo temere delle nuove guerre dei poveri (egoismi, esclusioni) in cui l'immigrato pagherà il prezzo più alto.
In questi 60 anni, sul piano umano, l'umanità ha fatto pochi passi.
  L'elezione di Barak Obama sarà un'opportunità per guidare finalmente il mondo nella giusta direzione... almeno per qualche decennio? Solo un imbecille potrebbe governare gli Usa e di conseguenza il Mondo peggio di George W. Bush.
Dagli USA arrivano altre buone notizie che riguardano la letteratura cosiddetta della migrazione. Juniot Diaz ha vinto il premio Pulitzer 2008. Nato a Santo Domingo, ha seguito il padre immigrato nel New Jersey.
  Quando “Il Cacciatore di aquiloni” di Khaled Hosseini occupò per più di due anni il primo posto delle classifiche di vendite delle librerie di tutto il mondo, qualche spirito maligno (compreso l'invidioso sottoscritto) pensò che i lettori fossero mossi soltanto dalla “moda” nell'interesse per la situazione martoriata del suo paese di nascita, l'Afganistan.
  Anche la Francia quest'anno ha consegnato, come due anni fa all'americano Jonathan Littell per Le Benevole, il Premio Goncourt all'afgano Atiq Rahimi per la sua prima opera Syngué Sabour e il premio Ranaudot al guineiano Thierno Monenembo.

Il Broker Prize 2008 è andato all'indiano Aravin Adiga per la Tigre Bianca. Alcuni di questi libri sono già tradotti in italiano e vi consiglio anche di leggerli: dietro ai premi c'è anche talento.
In questi paesi non si tratta di novità. Ma da noi, in Italia, sono cose dell'altro mondo!
Forse accadranno fra cinquant'anni e riusciremo anche a stupirci.... In questo numero ospitiamo: per la sezione racconti e poesie: hasan atiya al nassar, candelaria romero, julio monteiro martins, jamila m.h. mascat; per la sezione stanza degli ospiti: flavia rampichini, francesco loro, pio acito, daniele comberiati; per la sezione parole dal mondo: mahbubeh ebrahimi, shakirieh erfani, maik nwosu; per la sezione generazione che sale: istituto statale sperimentale maffeo vegio di lodi; per la sezione interventi: anna vanzan, raffaele taddeo, francesco Cosenza.

Buon anno e buona lettura!

Pap Khouma

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Anno 5, Numero 22
December 2008

 

 

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