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poesie

elvira mujcic

Non ho pensieri,
la mente galleggia
in un liquido astringente
e si soffoca.
Irreale
e scomodo
e pungente
e tremolante.
Non ha sbocco,
si chiude su stessa.
E lucertole lisce di sole,
sfuggenti e veloci strisciano
e spariscono nelle fessure strette,
irraggiungibili.
Non ho pensieri,
solo anestesie.
Nessuna cura,
solo l'alleviare,
solo dimenticare
e spegnere le lucciole
nei barattoli di marmellata.
...e aspettare!
Aspettare che qualcuno venga,
qualcuno dovrà pur arrivare
perchè il deserto è finito
e la morte non regna ovunque.
Aspettare qualcuno
e tornare ad essere,
tornare a giocare.
Ritornare.

Notte 1

Squartata.
Bianca e limpida.
Sporca e colpevole.
Succhio forte il male
e annego.
Le rotaie stridono,
il cuore sussulta.
E' la fine.
Tu lo sapevi.
Io non lo credevo.
L'innocenza è morta
tra capelli lunghi,
capezzoli fragili,
cosce strette,
sguardi chiusi.
L'eternità è una bufala.
Avrei dovuto saperlo.
Striscia malvagio
sul tappeto chiaro,
sale,
mi assaggia,
mi consuma
e cado.
Sono nella finzione,
nel grido cieco.
Mi taglio.
Oh, sgorga sangue mio!
E credo di vivere.
Credo di dimenticare
le proiezioni personali.

Notte 2

Sotto le ossa,
sotto la pelle,
identificazioni fasulle.
Sotto l'idea,
il mio concetto
delirante
e ossessivo.
Muta tutto;
non può continuare.
Le lucciole muoiono,
il ciclo terribile
torna al punto.
Il concetto si sgretola
e chiude gli occhi.
Capelli in bianco e nero,
unghie gialle mi graffiano
le caviglie dolenti.
L'eccesso si disintegra
nella mia distruzione,
nella mia ricerca del piacere.
Dannata sia sempre
questa corsa all'innocenza,
perduta.

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Anno 4, Numero 19
March 2008

 

 

 

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