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breve atlante sentimentale

mia lecomte

MILANO

Alzaie
a contenere
facciate
a contenere
sembianze.
Melme cortili
e sensi
da contenere
ritrosi.

ADAGIO

Distesa
bocca d'alba
inquieta
città di fremiti
pianissimo
Milano arroca
ogni replica
dal profondo.

PARTERRE

Giardino
della solitudine
pubblica
incenso e carbone
le foglie
sfatte ai piedi
di borghesi
e tossici
tate-mamme
con bambini
le castagne
dall'India
nelle tasche
cura ai mali
dell'umore
frivolezze
poveri sogni
e raffreddori.

NEBBIA

Fuori la cruna
resta Milano
spirito greve
d'aria malata
morte concisa
senza indulgenza
di fuochi fatui
cenere densa
a indovinare
profili scarni
rette imperfette.

GEOGRAFICA I

Ho lasciato
con Milano
scrupoloso
l'alternarsi
di stagioni:
apre ottobre
via Vivaio
verso scuola
in aspra Spiga
sa dicembre
di ostia
schiusa
dentro l'eco
di S.Carlo
segue aprile
al fontanone
rotte atlantiche
e uragani
per finire
al luglio avaro
del commiato
senza segni
mani o trecce
alle finestre.

_______________

FIRENZE

Giù dai colli
noce chiusa
solitaria
a precipizio
guscio amaro
rovinato
senza un grido
falso frutto
bigio in conca
stretto a pugno.

DAL FIUME

Schiusa.
Fra i labbri
lento
il bruciare
di ferita.
Firenze triste
sconfina nella sera.

TRACCE

Se scoprivo
pietrosa
Firenze
tanto ruvida
insieme
la sapevo
friabile
così sdrucciola
cosa
sempre fossile
e pane.

SANTA CROCE

Prima ancora
lungo il fiume
e poi questa
casa chiusa
dagli androni
di vaniglia
un roseto
dietro acceso
nel profumo
della sera
volte a vela
alla deriva
sulla piazza
lastricata
chiesa casa
di Firenze
oltre i vetri
ansia gentile.

GEOGRAFICA II

Mi nega
il ritorno
la Firenze
maestra
di affinità
genitali
così ovvia
educatrice
al dolore
due volte
ispiratrice
patetica
di maternità
accettata
e delusa
due volte.

_____________________

ROMA

Cupole e
rovine citazioni
da una città
trascorsa
che affiorano
si acquartierano
venti caldi
per acque sonnolente
sottili e
freschissime
da una città
sommersa
che al soffio
senza storia
decanta.

BAROCCO

Tempo eterno
sbadiglia
molle il Santo
occupato
da una croce
di marmo
ha una mosca
in un occhio
che non può
allontanare.
Alla resa
dei conti
solo un gatto
e si gratta.

TREGUA

E intanto
a Roma
ventre glorioso
si resta
a lungo
più del previsto
solo per questo
lieve mezz'aria
di venti interni
colori spessi.

PARABOLE

Roma è
parola solo
piena parola
corpo fecondo
d'altri fecondi
corpi
sorte leggera
per anime
oblique
rose opaline
sul fondo
di alcove
e fontane.

GEOGRAFICA III

Mi trattiene
una Roma
di capitolazione
in arresa
sontuosa
da inquietudine
e affanno
una pania
che strema
ma poi manca
ogni altrove
dove solo
è tempesta
e la quiete
sa troppo di dopo.

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Anno 4, Numero 18
December 2007

 

 

 

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