El Ghibli - rivista online di letteratura della migrazione

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australopiteco

adele desideri

C’era l’acqua
e poca terra
c’era anfibio
l’animal furioso
c’era Eva,
Adamo e sua progenie.

Poi il fuoco
e prima casa
la caverna.
Veste il pelo
caccia e pesca
il quotidiano zelo.

E forse il verbo, ma molto dopo.

Avito
l’occhio s’apre
e si dischiude
requiescente.

L’attimo eterno,
il tempo alloca,
lo spazio attarda.

Sei nato,
uomo,
e non lo sai.

Indugio nei tuoi secoli.

Cibernetico,
asfaltato,
il mio giorno,
un tuo millennio.

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bambina

adele desideri

Bambina, c’era una stella per te
nel cielo. Ma la notte infinita
ha parlato agli astri, ha reciso
i confini, ha invocato le tenebre,
ha spento le stelle.
Bambina, c’era solo buio per te
nel cielo. La tua maglia di strappi
e di lana ti scendeva alle ginocchia
mentre camminavi sui pruni e i piedi
si ferivano.
Bambina, quando nel cielo per te
passava un aereo, tu pensavi fosse
l’amore. Restava solo una traccia
di sangue nelle mani. Ne facevi
la bevanda calda della sera, al mattino
mettevi in cartella i sogni, le penne,
e un po’ di cioccolata.
Bambina, se le stelle sono spente
e i tuoi piedi sanguinano, se la pelle
è scoperta; se l’aereo, quando passa,
ti lascia solo la polvere del latte,
se i giorni sono gemelli e gli anni
accumulano carbone, quando
ti scorgi nello specchio non ti stupire:
accenna un sorriso, metti le scarpe
con i tacchi e cerca un altro cielo,
altre stelle, qualche nuovo aereo.

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Anno 4, Numero 18
December 2007

 

 

 

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