Versione Originale | Nota biografica | Versione lettura |
Sogno che sto lavando
nel mare notturno il corpo di mia madre
e che lei canta piano
e che respira ancora.
Vedo la mia dolce madre
paffuta sirena dei miei sogni
e le lavo i capelli bianchi
con ambra grigia e alghe schiumose.
Guardo mia madre sott’acqua
raccogliere le perle sciolte che trova,
sfregarne via la madreperla
e infilarle in una lenza abbandonata.
Sento la mia scura madre
parlare la lingua del mare coi pesci pilota
mostrar loro come guidare i vascelli
che ci discostano dolori e angosce.
Prego che mia madre si liberi
dal banco di pesci e dalle faccende marine
della sua casa sotto il mare,
e che cavalchi un cavallone spumeggiante.
La bisnonna
era una donna di Guinea
gli occhi spalancati che svoltavano
oltre gli angoli del viso
e vedevano alle sue spalle
le guance punteggiate di un lieve
esantema di perle nere giaietto
che pizzicava quando stava per piovere.
Il giro vita della bisnonna
era la spanna di un capotribù
alta e esile come stelo di canna da zucchero
col passo spedito di antilope da donna di Guinea
e quando si fermava
lo sguardo andava al mare
il profilo fine come un’incisione sulla testa
di una ghinea di memoria regale.
Il suo destino sembra fosse ancorato
al mare insondabile
perché la bisnonna catturò lo sguardo di un marinaio
la cui nave salpò senza di lui dal porto di Lucea.
Il regale profumo della bisnonna
di cannella e scalogno
spinse il marinaio a risalire gli stretti d’Africa
lo provano gli occhi azzurri di mia nonna
la prima Mulatta
ammessa nella casa del padrone bianco
e investita del suo nome.
Proibirono la presenza della bisnonna,
la donna di Guinea,
le lavarono via il profumo di
cannella e scalogno
controllarono il passo di antilope della figlia
e chiamarono le sue proteste ribellioni.
Ma, bisnonna
vedo i tuoi tratti sangue scuro
comparire
nelle figlie di ogni nuovo
parto
il puro giallo bruno
si sta scurendo.
Ascoltate, figliole
tocca alla bisnonna, adesso.
Donna giallo/bruna
le dita che sanno sempre di cipolla
Mia madre cresce fiori rari
e li annaffia col tè
le si ruppero le acque come canto di fiume
mia madre è me, adesso
Mia madre aveva un abito di lino
del colore del cielo
e conservava tovaglie
di merletti e damaschi
per scacciare la vergogna dalla sua vista.
Sto diventando mia madre
donna giallo/bruna
le dita che sanno sempre di cipolla.