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non so quale raggio di luce
ha coronato il nostro primo incontro
non so quale luna di mezzanotte
offrirà un bagliore di luce
al pagne regale
energia che placa i conflitti
i jinn aspettano ancora
che al primo mattino
i nostri passi diano luce al giorno
non so dove sei nato
sotto quale stella fatale
nelle mani di quale traversata
sconsolata
non so se la tua casa è valle o collina
se il tuo paese intesse fili tra esseri umani
o traccia frontiere divise
fra isole ridenti ed esiliati luoghi
non so da dove vieni
dal cielo o dal mare
e questa passione di vivere che come un sorriso
fiorisce sulle tue labbra chiuse
e la terra sola dissolta nelle tue acque
serba la memoria del primo mattino
il primo legame
la prima parola tra me e te
hai soffiato il tuo respiro di vetro
tra gli alberi all’alba del tempo
e le foglie ti guardano senza parole
hai visto il molteplice segno
che narra l’epopea del mondo
in piccoli frammenti
hai tessuto parole in preghiere disparate
sulle orme del Dio d’ogni creatura
aprendo una porta verso l’ego
e a tu per tu con la tua anima
sotto l’aureola del Dio protettore
insegui la brezza del mattino
sulle ali dell’amarezza
non so se hai dimenticato
il richiamo che dell’altro a volte evochi
le tue braccia sono inerti al crocevia
delle felicità effimere
fugaci istanti che segnano i tuoi territori
inebriandoti e inebriandoti ancora
mentre il tempo
aspetta da te un sorriso sincero
senza alcuna ricompensa
ogni giorno che Dio ci dona
consideri gli esseri umani
ombre e briciole insignificanti
come resti e rifiuti li conti
ogni giorno nella tua memoria
sono numeri e grandezze a diminuire
il tuo vicino è l’albero del male
piantato al sole della tua gioia
e tu solo disinteressato
i tuoi passi sopra la ridda dei mali
tu solo
solo con te stesso
sul sentiero del molteplice segno del bene
dimentico della mano fraterna
del sorriso inatteso
della danza insperata
tu solo
che adorni la tua bolla dei diversi segni
a narrarti la storia della lotta del bene
contro la morte imperante
il male in ogni essere e in ogni dove
tu solo
fede e preghiera infuse
contro i poteri occulti della scienza
contro l’utopia dei sogni futuri
respinti dal tuo sguardo agli albori del mondo
eppure
non so dove t’ho incontrato
in questo arduo cammino di speranza
dove i fratelli dettano le loro leggi
impenetrabili alla mia memoria
(Testo tratto da Le don toujours à venir– inedito)