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Il carro di Pickipò
Cari Lettori,
l’estate scorsa, l’Associazione Fabio Sormanni* aveva sollecitato la nostra redazione per la realizzazione di un libro a scopo benefico.
El_Ghibli, tramite Raffaele Taddeo, ha chiesto l’adesione di scrittori e poeti “della migrazione” ed “italiani” che non hanno esitato a mettersi all’opera e a mandare testi.
Grazie alla loro collaborazione non retribuita, al loro altruismo, Christina de Caldas Brito, Elena Paraskeva, Randa Ghazy, Yousef Wakkas, Gianguido Palombo, Laila Wadia, Arthur Spanjolli, Tahar Lamri, Paolo Gavagna, Mihai Mircea Butcovan, hanno reso possibile la realizzazione del libro “Il carro di pickipò”. E’ edito dalla EDISSE con una tiratura di quarantamila copie ed è curato da Raffaele Taddeo e Paolo Lavagna, con le illustrazioni di Francesco Campanoni.
E’ un libro di dodici racconti e poesie ambientati in Europa Orientale, Africa, America, Medio Oriente. E’ stato presentato il 06 dicembre 2006 alla libreria FNAC di Milano con la partecipazione di un pubblico numeroso. Il ricavato delle vendite servirà all’Associazione Fabio Sormanni per incrementare i suoi tanti progetti a Cuba, Kenya, Sry Lanka, ex Jugoslavia, Palestina, Guinea Bissau, o Moldavia. “Progetti destinati a scuole, ospedali, centri di riabilitazione o semplici luoghi di aggregazione sociale dove ridare sogni e benessere a bambini che ne sono privi”. E’ da leggere!
Oramai i testi che riceviamo per la nostra rivista, i racconti e i romanzi che circolano tra di noi, meritando ampiamente di essere pubblicati da qualche editore, esaltano una “maturazione stilistica”, sempre maggiore. Vi sono scritti di giovani, figli della migrazione, che indubbiamente hanno perfetta padronanza della lingua italiana, ma che per fortuna ne abusano anche in maniera altrettanto spensierata. Tanti di quei ragazzi conoscono a malapena la terra d’origine dei genitori. La loro cultura dominante è quella italiana, cosa che si svela palesemente nei loro scritti. Ma la beffa è che sono rigettati dall’Italia e dalle sue istituzioni e si ritrovano al posto di eterni ospiti stranieri.
Di conseguenza subiscono anni e anni di discriminazioni, umiliazioni, dignità calpestata.
Sono lasciati nella condizione di crescere covando disperazione e odio sconfinati.
Rendiamo omaggio al professore Joseph Ki-Zerbo un illustre figlio dell’Africa, scomparso il 4 dicembre 2006. Nato nel 1922 nell’attuale Burkina Faso, era uno storico stimato ed un uomo politico. Negli anni cinquanta si era impegnato fino in fondo ma pacificamente nelle lotte per l’ indipendenza dei paesi dell’Africa e dei Caraibi colonizzati dalle potenze europee. La sua opera Histoire de l'Afrique noire, des origines à nos jours, è un testo di riferimento sulla storia africana tra i migliori e più esaurienti. Per l’Unesco ha partecipato all’elaborazione dell’opera in otto volumi intitolata Histoire générale de l'Afrique.
In questo numero riprende il supplemento dedicato, questa volta, a Salah Methnani e al testo Immigrato, scritto in collaborazione col giornalista scrittore Mario Fortunato. Il libro fu il primo dei testi scritti a quattro mani perché fu pubblicato due giorni prima del libro di Pap Khouma Io venditore di elefanti.
La nostra redazione si sta accordando con alcune librerie e radio sparse sul tutto il territorio nazionale per creare degli spazi dove non sarà difficile presentare libri e promuovere eventi culturali. Prossimamente, vi forniremo l’elenco delle librerie che hanno aderito all’iniziativa.
Auguriamo il benvenuto nel nostro comitato editoriale a Barbara Pumhösel, a Sabatino Alfonso Annecchiarico, a Mihai Mircea Butcovan e ad Andrea Sirotti. Il comitato editoriale viene così arricchito dall’esperienza e creatività della loro personalità.
Buon natale e buon inizio anno ai nostri lettori e collaboratori.
Buona lettura.