Nota biografica | Versione lettura |
Cari lettori,
dal settembre 2005, quando abbiamo attivato la Sezione Internazionale – poesie e racconti tradotti in inglese, arabo, spagnolo, francese –, El-Ghibli ha raggiunto un numero di “clic” pari a centosessantamila visitatori di tutto il mondo. Non vogliamo parlare soltanto di cifre anche se non sono da trascurare, perché voi lettori/visitatori siete la nostra forza, siete il pungolo che ci spinge sempre a migliorare la qualità della nostra/vostra rivista.
Questo numero è quasi interamente riservato alla scrittura femminile. E non è stata una scelta a priori dettata da un sciocco paternalismo e non c’entra neppure l’8 marzo, festa della Donna. Ce ne siamo resi conto solo dopo aver ultimato l’impaginazione dei testi. D’altronde la redazione di El-Ghibli riceve tanti racconti, poesie, interventi, di donne straniere migrate in Italia, in America, in Inghilterra o altrove, ma anche testi di qualità di donne italiane che vivono e operano qui o in altri paesi. Nelle librerie non è più tanto difficile individuare le opere di “straniere d’Italia” pubblicate da grandi o piccole case editrici.
Questa volta, scoprirete nelle nostre rubriche i racconti di Soniah Kamal, pachistana che vive in Georgia (Usa); Laila Lalami nata in Marocco e residente a Portland nell’Oregon; Mimi Khalvati, nata a Teheran ma trasferitasi in Inghilterra. I racconti di Barbara Serbakowski (Polonia), Barbara Pumhosel (Austria) e Ingrid Beatrice (Romania), tutte tre residenti in Italia. Ci sono le poesie di Brenda Poster, statunitense trapiantata in Toscana e di Melita Richter, croata di Trieste. Leggerete l’intervento di Elisabetta Marino e l’intervista di Alessandra di Maio, italiane.
Nei numeri precedenti abbiamo proposto le recensioni dei libri di Candelaria Romero, Christina De Caldas Brito, Igiaba Scego, Ornela Vorpsi, Lily-Amber Laila Wadia, il libro di racconti “Pecore Nere firmato da Igiaba Scego, Gabriella Kurivilla, Ingy Mubiayi e Laila Wadia. Abbiamo dedicato un supplemento all’opera della grande scrittrice eritreo-italiana, Erminia Dell’Oro, ecc, ecc. Prossimamente scopriremo insieme il romanzo di Aminata Fofana guineiana di Roma e l’ultimo libro della brasiliana Christina De Caldas Brito, anche lei residente a Roma.
Questo è forse il risultato di una vocazione in crescita positiva? Che le donne occupano ormai una posizione predominante nella letteratura della migrazione in Italia? Anche se definire queste scrittrici “straniere” e le loro opere “della migrazione” potrebbe risultare arbitrario e molto riduttivo.
Pubblichiamo - sempre in questo numero - saggi del professore Alessandro Corio e le poesie di Fabio Pusterla e con molto soddisfazione le raffinate poesie di Stanislao Nievo, che ha vinto il Premio Campiello 75 e il Premio Strega 87.
Nel supplemento ospitiamo l’opera di Gezim Hajdari, poeta albanese di grande spessore che vive in Italia. Hajdari è vincitore nel 1986 del Premio Montale e ha ricevuto numerosi riconoscimenti per la sua opera. La rivista internazionale Arts e Cultures lo ha disegnato tra i candidati del Premio Nobel per la Letteratura.
Buona lettura.
Pap Khouma